martedì 28 aprile 2009

PRESTAMI UNA VITA di GIANNI ZANATA

Il protagonista Duilio, è un giovane come tanti oggi. Confuso, apatico, con quel senso di vuoto esistenziale che è diventato il peculio della nostra satura società. Ha anche una forte passione per la musica, fa parte di una band, ha amici sinceri ma si sente fuori luogo. Una telefonata improvvisa gli regala una nuova vita. Una vita da film, soldi a palate, niente più preoccupazioni materiali, una vita libera e garantita dal denaro, una ragazza da "sballo" ed anche un affetto familiare ritrovato, cosa potrebbe richiedere di più Duilio? Ma un incidente gli regala un'altra nuova vita. Una vita semplice a contatto con la natura, dove le mani servono per costruire il suo futuro, dove conta solo in necessario, dove il tempo è occupato da cose utili, dove non occorrono ragazze da "sballo" ma una ragazza da amare. A Duilio sono occorse tre vite per capire cosa è il senso della vita, e a noi che ne abbiamo solo una, riusciremo a capire quale è il nostro senso della vita?

sabato 25 aprile 2009

25 APRILE 2009

La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. BERTOLD BRECHT (1898/ 1956) ELABORAZIONE DI TEODERICA Foto di Fabio Corvini
)

mercoledì 22 aprile 2009

AMBIGUITÀ

Casa Melandri è il salotto letterario di Ravenna. Venerdì 20 marzo è stato presentato il libro "AMBIGUITÀ" della psicanalista Simona Argentieri. Per l'autrice ambiguità è una parola chiave per capire la società di oggi, pervasa da un pensiero "fumoso" che le permette di evadere le responsabilità. Ambiguità è il nostro bel cappotto alla moda che ci permette di nasconderci quando ne abbiamo voglia. Oggi l'ambiguità dilaga: nel linguaggio, nella politica, nei comportamenti pubblici e privati. Nella sessualità, l'aspetto più evidente è il transgender, ma dilagano perversioni patologiche che sono ormai accettate come normali grazie alla loro promozione TV. Pedofili e trans sono sempre stati presenti nella storia dell'umanità, ma oggi sono divenuti il simbolo di una mal interpretata libertà sessuale che ci invade dalla pubblicità alla moda. Ambiguità anche nella famiglia, dove nessuno sembra più fare il padre, questi infatti è divenuto una sorta di "mammo".

lunedì 20 aprile 2009

UN PADRE ESEMPLARE

I fatti risalgono al dicembre 2006; il padre aveva deciso di fare un regalo di Natale "speciale" al figlio: portarlo in una casa di appuntamenti. Un'iniziazione sessuale d'altri tempi, come non si pensava avvenissero più. Il ragazzo non sapeva nulla del progetto del padre. Si era ritrovato con una ragazza che gli svelava i misteri del sesso, mentre il padre si era appartato con un'altra donna. Apparentemente tutto era andato "liscio" i problemi erano però sorti qualche giorno dopo. L'esperienza aveva turbato l'adolescente, che non si dava pace. Il ragazzo alla fine aveva raccontato tutto alla madre; che si rivolse subito a un legale, per querelare il padre del ragazzo. Il padre, un quarantenne, ha scelto di patteggiare dieci mesi di reclusione per l'accusa violenza sessuale aggravata.

venerdì 17 aprile 2009

SIIÌ ASSOLUTAMENTE SIIIIIIIIIIIIIÌ

Scrive Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera. "Da dove viene quest' nsia di autenticare ogni affermazione? Dalla senzazione di non essere creduti e dalla necessità di essere convincenti. Risultato: siamo ridotti a pompare il linguaggio. Steroidi verbali, dovrebbero essere vietati. L'affermazione "sì" non basta più. troppo breve, è facilmente smentibile. Consapevoli della diffidenza che li circonda, molti ormai dicono solo "Assolutamente sì!" Ma anche il linguaggio si inflaziona come la moneta:"assolutamente sì" vale ogni giorno di meno, e chi vuole affermare, confermare e concedere il proprio assenso deve inventarsi qualcosa di più forte. Moltiplicare i " sì" ( sììììììììììììììììììììì ! ) oppure accompagnare il monosillabo con gesti plateali, come battersi la mano sul cuore.

martedì 14 aprile 2009

LE UOVA DI PASQUA

PERCHÈ A PASQUA CI REGALANO LE UOVA? In molte culture, l'uovo è considerato simbolo di nuova vita e fertilità. Fra gli antichi romani, per esempio, si usava seppellire un uovo dipinto di rosso nei campi coltivati, per propiziarsi un buon raccolto. Anche fra i greci e i persiani le uova venivano donate con l'arrivo della primavera per celebrare l'eterno perpetuarsi del ciclo vitale e la rinascita della natura. Il cristianesimo fece propria questa tradizione pagana e a partire dal medioevo si diffuse l'usanza di regalare uova decorate per festeggiare la Pasqua, le uova divennero simbolo della resurrezione di Cristo, del ritorno alla vita dopo la morte. Le prime uova di cioccolato furono create alla corte di Versailles dai cuochi del re sole ( 1638/1715) Il primo uovo con un regalo all'interno risale all'inizio del 1500: a Francesco I re di francia fu donato un guscio d'uovo (vero) al cui interno vi era una piccola incisione in legno. Le uova più preziose furono create fra il 1885 e il 1917 alla corte dello zar di Russia: le famose uova Fabergè le quali erano in oro, gemme e smalti, all'interno una sorpresa: orologi, gioielli miniature ecc.

domenica 12 aprile 2009

BUONA PASQUA DA RAVENNA

BUONA PASQUA Tanti cari auguri,come vedete ve li faccio personalmente, qui sono nella foto con mia sorella Claudia, nell'altra foto Laura, mia cugina. Le foto sono un po' scarse, perchè scattate dal mio telefonino, ma gli auguri sono sinceri. Sono state scattate in Piazza del Popolo a Ravenna al Grand'Italia, ritrovo per aperitivi gustosi, in un ambiente giovane, informale ed accogliente. Il barman è speciale, se passate da Ravenna fermatevi per una sosta in quanto il Grand'Italia ha una delle più belle vedute di Ravenna. A tutti i visitatori del blog un caldo abbraccio ed una pioggia di AUGURI: IL PENSIERO VOLA A TUTTE LE PERSONE CHE IN QUESTI GIORNI STANNO SOFFRENDO.A QUELLE CHE NON CI SONO PIÚ. E ALLORA IL SORRISO SI APPANNA. LA SPADA DI DAMOCLE, RICORDIAMOLO, È SULLA TESTA DI TUTTI NOI. AGLI ABRUZZESI GLI AUGURI DI UNA PASQUA DI RINASCITA , DI RICOSTRUZIONE, DI RITORNO A VIVERE. PER NOI L'IMPEGNO DI NON DIMENTICARLI.

venerdì 10 aprile 2009

PACE, PACE, MIO DIO !

Pace, pace, mio Dio!
Cruda sventura
M'astringe, ahimé, a languir;
Come il dì primo
Da tant'anni dura
Profondo il mio soffrir.
L'amai, gli è ver!
Ma di beltà e valore
Cotanto Iddio l'ornò.
Che l'amo ancor.
Né togliermi dal core
L'immagin sua saprò.
Fatalità! Fatalità! Fatalità!
Un delitto disgiunti n'ha quaggiù!
Alvaro, io t'amo.
E su nel cielo è scritto:
Non ti vedrò mai più!
Oh Dio, Dio, fa ch'io muoia;
Che la calma può darmi morte sol.
Invan la pace qui sperò quest'alma
In preda a tanto duol.


giovedì 9 aprile 2009

ANGOSCIA E SPERANZA

"Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro, che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qualsiasi mezzo, io non me ne avveggo, se non rarissime volte: come ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei" DIALOGO FRA LA NATURA E L'ISLANDESE (OPERETTE MORALI DI GIACOMO LEOPARDI )

martedì 7 aprile 2009

AQUILA SPEZZATA

Abruzzo, Aquila, una tragedia immensa. In questo forum, si filosofeggia, si discute, si ride, ma niente ha più importanza di fronte alla forza e alla potenza della natura.Come si può parlare delle manchevolezze dell'uomo in questo momento? Eppure mi rimbomba ossessiva una domanda... Perchè Uomo, così indifeso di fronte alla morte, continui a cercarla da solo fomentando guerre, non ti bastano le calamità naturali?

domenica 5 aprile 2009

IL VERBO DONARE VALE 3 , IL VERBO AMARE VALE 2


IL verbo donare ha valenza 3 perchè "A dona B a C" il verbo amare ha di solito valenza 2 "A ama B" cioè ad esempio "Lina dona un libro a Carlo" " Lina ama Carlo" quindi il verbo donare occupa più spazio del verbo amare, DONARE E' PIU' IMPORTANTE DI AMARE?

José Saramago

Mani pulite

Dal gesto di ammazzare con le mani
il modo di impastare non diverge
(che bello ch’è il progresso, che sollievo:
col pulsante qui a destra, eccoti il pane,
col pulsante a sinistra, facilmente,
anche senza mirare, lancio il missile
e il nemico centro).

Aforismi di José Saramago

Ho imparato in questo mestiere che chi comanda non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la ragione.


Anche le idee sbagliate possono essere belle.


La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.

giovedì 2 aprile 2009

COMMENTO DI PIETRO D. PERRONE SU EMANUELE SEVERINO


Severino. Ho letto tanto di Severino, tanti libri suoi, forse sei o sette ed altri ancora ne ho in biblioteca.
Io mi sono fatto un'idea del suo pensiero, che è questa.
Lui analizza il pensiero filosofico che va dai greci ed arriva fino a noi. Grazie a questa analisi arriva a due conclusioni (o punti di partenza per nuove riflessioni, se si vuole).
La prima. Il pensiero occidentale (il pensiero filosofico da Platone in poi, nella linea tradizionalmente occidentale) ha tradito le radici da cui nasceva. Quelle radici stavano nella filosofia di Parmenide, che affermava un'idea di verità assoluta, vera, fondata su un concetto di Essere (tutto ciò che è) totalizzante, onnicomprenvivo. Come dire che ciò che è deve essere sempre tenuto presente nella sua interezza, anche se ne prende in considerazione solo una frazione, come un albero, per esempio. In questo modo, quando si pensa ad un albero si pensa contemporaneamente a tutto ciò che esiste, in cui è compreso anche l'uomo che pensa. La filosofia occidentale invece pensa le cose distintamente, separandole una dall'altra. Così, da un lato, l'uomo ha la possibilità di appropriarsi di tutte quelle cose, può usarle, ed usandole può diventare padrone del mondo. Come dire, che partendo dall'uso della prima pietra come utensìle, o del fuoco come tecnologia, si è arrivato alla scienza ed alla tecnica moderne.
La seconda. conclusione. Partendo dall'idea di scienza e tecnica appena detta, egli dice che la nostra epoca contemporanea è caratterizzata da un fatto nuovo. E cioè che la potenza, la forza (ed anche, direi io, l'appeal) della scienza e della tecnica sono diventati tali da aver sottomesso interamente il pensiero filosofico anche quello occidentale .
E poichè la scienza non offre alcuna Verità, ma soltanto transitorie certezze sperimentali, l'uomo è rimasto nel Nulla. Intendo dire che, se la filosofia era nata presso i Greci per cercare la Verità, per trovarla su basi di certezza razionale inconfutabile e non con la forza della tradizione o con l'abbagliante instabilità del pensiero mitologico, la fine del processo cui si è arrivati oggi sarebbe un chiaro fallimento. L'uomo, dice Severino, ha bisogno di certezze e Verità. Ma nessun pensiero, dice lui, nè quello religioso (metafisico, come credo lo chiami lui), nè quello filosofico, nè quello scientifico-tecnologico è in grado di soddisfare questo bisogno.
Questo in sintesi (profana) la sua idea. Fin qui, direi che ciò che dice coglie nel segno, descrive bene e con acume la realtà.
Io però ho molti dubbi da qui in avanti. Cosa c'è in alternativa al pensiero Occidentale? Negare sè stessi, la propria civiltà, pur vedendone i limiti, mi pare quasi un paradosso. Potrebbe essere come desiderare di suicidarsi per assumere altre sembianze. Troppo pericoloso. E poi, chi dovrebbe indicarci la via? E verso dove? Lui, al riguardo non è affatto chiaro, non si propone neanche, a dire il vero, come una guida.
E poi, l'Essere di Parmenide, non voglio dilungarmi davvero troppo in questo commento, vi annoierei da morire, ma io al riguardo ho l'impressione che quell'Essere sia pura metafisica. Un specie di altro Dio, non ultraterreno, non infraterreno, non il dio della Ragione, nè quello della Scienza e della Tecnica. Ma il Dio del Tutto. Che ha bisogno dei suoi sacerdoti, degli officianti, dei riti. Perchè un inestricabile, immobile, eterno Essere, sferico, pieno di sè dappertutto, senza distinzioni nè divisioni, di cui possiamo avere solo raffigurazioni estemporanee, apparenze fallaci, un Essere di tal fatta potrà essere spiegato agli Ignoranti non filosofi solo come fosse un altro Dio.
Però Severino è affascinante per la lucidità della sua analisi. E' cristallino nel lasciar passare la luce delle critiche al pensiero Occidentale. Fino alle conclusioni che ci vedono in balia di un apparato Scientifico-tecnologico sempre più potente e che si sta strutturando come apparato di potere, che scaccerà e distruggerà ogni altro apparato di potere ideologico.

Ma io penso che essere laico, ermeneutico, socratico, dubbioso, ci può difendere. Laicità vuol dire non credere fideisticamente a chi dice di essere un Profeta di Verità. Il laico diffida di qualunque profeta.
Il laico ragiona, cerca di capire, si assume la responsabilità delle proprie azioni. E' disposto a pagare le conseguenze del proprio agire. Non delega ad un Aldilà, ad un Giudizio successivo (universale o parziale), la valutazione delle proprie azioni. Può sbagliare, e lo sa. Ed è pronto a ricredersi non appena si accorge di un suo errore, sia se gli è mostrato (l'errore) dalla propria coscienza, o da quella civile, o da quella di qualunque altro essere umano. Ha rispetto di sè, degli altri, anche di quelli che devono ancora arrivare, della natura di cui è consapevole di essre solo un'infinitesima particella...

mercoledì 1 aprile 2009

1 APRILE "PESCE D' APRILE"

Prima del 1564, in Francia, i festeggiamenti del capodanno duravano dal 25 marzo al 1 aprile. Ma a seconda delle zone del regno, il primo dell'anno era celebrato in giorni diversi. Per uniformare le cose il re di Francia Carlo IX stabilì che il capodanno fosse festeggiato il primo giorno di gennaio. Non tutti accettarono il cambiamento, questi ultimi che preferivano festeggiarlo il 1 aprile venivano presi in giro come "schiocchi d'aprile"( in inglese il primo d'aprile è l'"April Fools" (sciocchi d' aprile). Ma il pesce allora cosa c'entra? In quei giorni il sole lascia il segno dei pesci.