tag:blogger.com,1999:blog-79989012051356424742024-03-13T04:05:50.331+01:00Il forum di TeodericaPaola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.comBlogger1408125tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-58824005912503789642024-03-10T13:41:00.032+01:002024-03-10T13:41:00.135+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfDnl34hf-_CHZFEL4kfa0Zb-0ub5x1cuh0baSrVF364CC-_IJodG3PqAWJlLxDI0OvSwrI_ekkUbjb1i9A9KSPZ0R16yqr-Vrp4wq0JydTvAjygxtjOLzbMFubtlkAf_OBl3vnp9Is9BhU-GFW2VYn6cDrhHPrnAhBe9OgE1lKoRasFEGQSSfuBcAYw/s437/cavallo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="358" data-original-width="437" height="524" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfDnl34hf-_CHZFEL4kfa0Zb-0ub5x1cuh0baSrVF364CC-_IJodG3PqAWJlLxDI0OvSwrI_ekkUbjb1i9A9KSPZ0R16yqr-Vrp4wq0JydTvAjygxtjOLzbMFubtlkAf_OBl3vnp9Is9BhU-GFW2VYn6cDrhHPrnAhBe9OgE1lKoRasFEGQSSfuBcAYw/w640-h524/cavallo.jpg" width="640" /></a></div><br />“Cavallo con orologio molle” di Salvador Dalì…E’ una delle sculture in bronzo (una copia) e si trova nel piazzale della nuova Stazione Centrale di Matera; altre sono nel Centro Storico e nei Sassi. Il cavallo ha un orologio al posto della sella e rappresenta la vita incatenata al tempo e il peso che esso ha nelle nostre azioni. (Fotografia di Annamaria Antonelli)<div><br /><b> Tempus Fuget
di Vito Coviello </b></div><div><br /></div><div>Tempus fuget, </div><div>ma vale la pena rincorrerlo? </div><div>Non chiedere perché, ma seguilo soltanto. </div><div>Non domandare del futuro </div><div>e
non stare a ricordare il passato, </div><div>ma vivi solo il tuo presente </div><div>per il tempo che ti è stato assegnato, </div><div>serenamente e felicemente, </div><div>con il tuo grande amore.<p></p></div><div><br /></div><div>Lascia che sia
di Vito Coviello </div><div><br /></div><div>Lascia che sia,</div><div>non rincorrere il tuo tempo </div><div>ma lascia che sia </div><div>e seguilo soltanto, </div><div>lascia che sia.</div>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-66621842417987764492024-03-01T13:39:00.006+01:002024-03-01T13:39:00.126+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijniwRH4_dF6OJU4DAwYLFag1_v58Za4iBk9WaPa7OFJFmwvkgKsPN4igkVOAhqhFSH65_m1Un23ZGi9pluAv5v8TNO9Cc8rfoGEFcSsZ6qV9BmWBOARGWDQ84UQ5QT38gLh0Vtp-lD7ot3k6iSpvGcYovCw63JpVYjV1KihkdruNe3Jts4MT643Vx1to/s486/gilles.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="486" height="460" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijniwRH4_dF6OJU4DAwYLFag1_v58Za4iBk9WaPa7OFJFmwvkgKsPN4igkVOAhqhFSH65_m1Un23ZGi9pluAv5v8TNO9Cc8rfoGEFcSsZ6qV9BmWBOARGWDQ84UQ5QT38gLh0Vtp-lD7ot3k6iSpvGcYovCw63JpVYjV1KihkdruNe3Jts4MT643Vx1to/w640-h460/gilles.jpg" width="640" /></a></div><b>Gilles
di Paola Tassinari </b><p></p><p>“Gilles” è il titolo di questa opera del 2008,
acrilico su tela, dimensioni 100X100 cm.
Gilles è il pagliaccio, non certo stereotipato, è
ognuno di noi che vive con la propria
maschera, ha paura di toglierla, quindi
piange per la sua codardia, perché sa che così
non vivrà la sua vita, ma quella che vogliono
gli altri per lui. Avevo ricevuto una
commissione per la realizzazione di un
ritratto di un pagliaccio, quello “classico”, col
volto imbiancato, sorridente e con, sul
cucuzzolo del naso, una specie di pomodoro
Pachino, naturalmente rifiutai, ma le
insistenze furono talmente tante che alla fine
giunsi a un compromesso, avrei dipinto un
pagliaccio (uno dei temi che non mi piace in
102
assoluto) ma a modo mio, il risultato alla
fine non piacque al committente, non piacque
a nessuno, neanche a mia madre e il quadro
lo appesi a casa mia, dopo qualche anno, lo
volevano tutti, mia madre, gli amici e gli
ospiti che arrivavano a farmi visita, persino
il mio medico, offrendomi buone cifre, ma a
quel punto mi ero affezionata a Gilles e
nonostante le insistenze è ancora sulla parete
del salotto di casa mia. Il dipinto ha uno
sfondo informale lavorato con gesti veloci in
tonalità di rosso scuro. Il simbolo del colore
rosso, come tutti i simboli, ha valenze sia
positive che negative, qui essendo scuro,
mescolato col nero esprime il lato oscuro, il
pericolo per chi tenta di conoscere il futuro,
perché in questo caso il pagliaccio/Gilles che
occupa quasi tutto lo spazio della tela,
appare come una profetessa o come una
103
Cassandra. Gilles, infatti, è un volto di
donna, imbiancato e solcato da segni scuri,
gli occhi cupi con lacrime di sangue di colore
nero, questo colore rappresenta la negazione,
la capitolazione e la resa, Cassandra piange e
soffre perché non è ascoltata nelle sue
profezie. A che serve la profezia se non è
ascoltata? Ecco allora che Gilles/Cassandra
ha i capelli di paglia giallo/verde, l’allegria
del giallo si sporca, diviene disagio e
acredine, Gilles/Cassandra si interroga…
perché devo scrutare il futuro, con grave
pericolo per la mia salute mentale e
spirituale e poi non mi ascoltano, ma mi
dicono che sono pazza? Cassandra nella
mitologia greca, è figlia del re di Troia,
Omero la chiama “la più bella tra le figlie di
Priamo e di Ecuba”, fu sacerdotessa nel
tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della
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preveggenza, prevedeva terribili sventure ed
era pertanto invisa a molti; predisse la
guerra di Troia, mise in guardia i Troiani
sul Cavallo di legno (ideato da Ulisse), ma
non fu ascoltata, la sua ultima profezia
riguardò la sua stessa sorte, quando,
catturata come schiava di guerra dal re di
Micene Agamennone, predisse la morte di lui
e la propria per mano di Clitennestra,
quest’ultima era la moglie di Agamennone
che si vendicò in quanto non riuscì mai a
perdonare al marito la morte di Ifigenia, la
loro figlia sacrificata per volere di Artemide,
affinché i Greci potessero salpare per Troia.
Gilles/Cassandra sorregge il volto con due
mani piegate formando la lettera “M” che
riporta a Maria, alla Madonna, infatti, si
intravede anche un po’ blu, colore che oltre a
Maria evoca l’esperienza del bello, la
105
meditazione, la quiete, la moderazione e il
controllo. Gilles/Cassandra scruta il futuro
non come una cartomante, ma per ascoltare il
divino e aiutare l’umanità. Perché la mia
opera è intitolata Gilles, se alla fine risulta
essere una Cassandra? Antoine Watteau
Valenciennes (1684-1721) è stato un pittore
francese rococò. Il Rococò è un nuovo stile
nato in Francia alla fine del Seicento e
diffusosi poi in tutta Europa. Si affermò sotto
Luigi XV e si sviluppò sino alla metà del
XVIII secolo quando subentrò il Neoclassicismo. Questo stile interessò anche la
musica e la pittura, ma si realizzò soprattutto nell’architettura degli interni e nelle
arti applicate cioè arazzi, mobili, porcellane,
stucchi, destinati a ornare i salotti
aristocratici. È un’arte che proviene dal
Barocco, ma molto più leggera, con forme
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curve e sinuose, con soggetti, graziosi ed
eleganti, stile che non amo particolarmente
ma Watteau è diverso, dipinge rococò perché
quella è la società di allora ma ne è
disturbato, non la avvalla. Watteau nel
1718/19 dipinge “Gilles” (conosciuto anche
come Pierrot detto Gilles) custodito al museo
del Louvre di Parigi, questo Gilles/Pierrot è
raffigurato da Watteau grande, grosso e
infiocchettato, ma dal volto fortemente
malinconico, con uno sguardo triste e perso
come se dicesse… sono qua cosa devo fare?
Quello di Watteau è un mondo artefatto, gli
anni in cui visse sono un po’ come i nostri
anni odierni, in cui tutto è falsità, tutto è
teatro, dove noi siamo marionette, coi fili
esterni mossi dalle mode volute dal mercato,
ma anche tenuti prigionieri da misteriosi e
inflessibili legacci interni. Sotto l’apparente
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frivolezza di Watteau si cela un sentimento di
malinconia che riflette la consapevolezza
della fugacità dei piaceri terreni. Questa
intensità poetica pervade le sue opere di un
vago senso di finito ed infinito. Watteau era
noto per il suo temperamento irritabile e
irrequieto. Morì prematuramente di tubercolosi; si è ipotizzato che l’umore malinconico
dei suoi quadri fosse connesso all’ossessivo
pensiero della morte. Egli usava materiale
scadente, di poco conto, perciò molte sue
opere sono in condizioni precarie, in lui c’era
già quel raccogliere il gettato, il riutilizzare
lo scarto che può far pensare ad una stessa
matrice insita anche nell’Arte Povera,
movimento artistico italiano degli anni
Sessanta in cui serpeggia la stanchezza della
stanchezza morale, da me molto amato. Ho
scritto un romanzo ispirato a questo dipinto
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il cui titolo è “I viaggi di Gilles”, un racconto
dove antico e moderno si incontrano, è la
storia della ricerca del Graal in terra di
Romagna… un nuovo ritorno al Divino.<br /> </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-8042794224417637882024-02-20T15:03:00.027+01:002024-02-20T15:03:00.134+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY-XjvOyjSdPyGXrR-NGu4pRqiBQqR4zWb9h4mPLo0rjJRhwZtBpAcdX1K12_tmKyz3cN0T5f_SXXqgJw-4jsIgHVO16w3CuxmlMSoHy5Vi7HP0ZoChxIioQE4Qf9LGA3kTF3m2QbRw7bAKjIobzCuP8c4cYjc3jjtvpMt3ft5e1J-9FH3eIfJMoFklUI/s805/farfalla.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="436" data-original-width="805" height="346" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY-XjvOyjSdPyGXrR-NGu4pRqiBQqR4zWb9h4mPLo0rjJRhwZtBpAcdX1K12_tmKyz3cN0T5f_SXXqgJw-4jsIgHVO16w3CuxmlMSoHy5Vi7HP0ZoChxIioQE4Qf9LGA3kTF3m2QbRw7bAKjIobzCuP8c4cYjc3jjtvpMt3ft5e1J-9FH3eIfJMoFklUI/w640-h346/farfalla.jpg" width="640" /></a></div><br /> Due diverse farfalle… (Fotografie di Annamaria Antonelli)<p></p><p><b>Come farfalla
di Vito Coviello</b> </p><p>Come farfalla vorresti volar via </p><p>dalla solitudine della tua prigione ma, </p><p>fra te e il cielo, c’è un muro invisibile, </p><p>un vetro sul quale continui ad impattare</p><p> i tuoi ricordi ma, aspetta, </p><p>arriverà chi aprirà quella finestra </p><p>e volerà insieme, felice, incurante della gente. </p><p><br /></p><p><b>E’ bello con te
di Vito Coviello </b></p><p>E’ bello con te fare un tratto di quel sentiero </p><p>impervio, pieno di ciottoli </p><p>appuntiti
che è la vita. </p><p>E’ bello con te attraversare quel sentiero</p><p> dell’anima che porta al cuore. </p><p>Il nostro amore.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVCsp9zRf1oOkpk0TrsoMf-Lze2Lqaj7EZ9yIstMJpTp_XaLlDCgR2p4SK8zMIhxJoEgEaU3lnaYUOnFbg8W0tKQ_RIwxBraf5-jXFfeIL8guUwcIsO8Al-DkMkIN_46hxONq20oB0226sa2Ld4WnrCwHMlESq-RrGfooDjcEQkmndT1OeyMk0nUQYN_Q/s262/ponte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="257" data-original-width="262" height="628" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVCsp9zRf1oOkpk0TrsoMf-Lze2Lqaj7EZ9yIstMJpTp_XaLlDCgR2p4SK8zMIhxJoEgEaU3lnaYUOnFbg8W0tKQ_RIwxBraf5-jXFfeIL8guUwcIsO8Al-DkMkIN_46hxONq20oB0226sa2Ld4WnrCwHMlESq-RrGfooDjcEQkmndT1OeyMk0nUQYN_Q/w640-h628/ponte.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Il ponte tibetano sul torrente Gravina che collega il Sasso
Caveoso al Belvedere della Murgia materna.
(Fotografia di Annamaria Antonelli)</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-2630274984125845672024-02-10T14:46:00.015+01:002024-02-10T14:46:00.142+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKpKuzJxNFj2_UAAA_kAd_y2y6W2PAhzNQuW-l14gYVQvUpDMJwAvOBj76cqHXiDdA-AodEB0-QMor3aceDbisxMycB21s7thz8qwR_VK-NpKsWEI_E5-ZftgWIV-6ZePqJxidxdut7AaJKXy0zCqQ3bNG0jyjOxx2xqM7luQ93Vk4Gaz_UU4DwzYRl0/s548/ginestre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="427" data-original-width="548" height="498" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKpKuzJxNFj2_UAAA_kAd_y2y6W2PAhzNQuW-l14gYVQvUpDMJwAvOBj76cqHXiDdA-AodEB0-QMor3aceDbisxMycB21s7thz8qwR_VK-NpKsWEI_E5-ZftgWIV-6ZePqJxidxdut7AaJKXy0zCqQ3bNG0jyjOxx2xqM7luQ93Vk4Gaz_UU4DwzYRl0/w640-h498/ginestre.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><b>Ginestre
di Paola Tassinari </b><p></p><p>“Ginestre” è il titolo di questo acrilico su tela,
dimensioni 60X50 cm del 2005. In questi
anni continuo a dipingere con una sintesi di
stili diversi:
Surrealismo/Informale/Simbolismo, se dei
primi due movimenti ho già scritto, del
Simbolismo non ho ancora detto nulla. Il
Simbolismo è un movimento artistico e
culturale che si sviluppa in Francia nella
seconda metà dell’Ottocento coinvolgendo arti
figurative, poesia e musica, nasce in
contrapposizione al Realismo, con l’obiettivo
di penetrare al di là delle apparenze
dell’evidente. Per i simbolisti la realtà non
sta in ciò che si vede con gli occhi, ma in ciò
che si percepisce con l’anima, in questo sono
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quindi affini al Surrealismo come lo sono per
i temi legati alla religione, al sogno, al non
visibile, concetti ormai cancellati e sepolti
dalla ragione che impone l’oggettività della
scienza, anche se ultimamente il “dio” della
scienza sembra essere messo in discussione.
Il Simbolismo è simile all’Informale, nonostante la non figurazione di quest’ultimo,
per il fatto che entrambi si affidano al caso,
entrambi sono pessimisti ma, mentre il
Simbolismo si volta indietro verso un’ipotetica età dell’oro, l’Informale azzera tutto, ma
da questo zero si potrà ben ricominciare,
arrivati al fondo si potrà ben risalire e a cosa
aggrapparsi se non alla tradizione? Il legame
tra la letteratura e le opere d’arte simboliste è
molto stretto, saranno, infatti le emozioni
evocate dai racconti di Edgar Allan Poe o
dalle poesie dei “poeti maledetti” Baudelaire,
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Rimbaud, Verlaine e Mallarmé a fornire
spunto di ispirazione per le opere dei pittori
del Simbolismo. In Italia, gli echi del
Simbolismo arrivano con qualche decennio di
ritardo, accolti principalmente da tre autori
molto diversi tra loro: Giovanni Pascoli
(1855-1912), Gabriele D’Annunzio (1863-
1938) e Dino Campana (1885-1932) ed è
proprio attraverso la poesia del Pascoli che
riesco a mitigare il forte pessimismo
leopardiano. Perché questa mia opera, è
ispirata a una poesia di Giacomo Leopardi
ed è soffusa di intenso blu, come un grande
mare dove nuotare sereni, con qualche
sprazzo di denso marrone, che vuol dare la
contrastante durezza della terra, che quando
la stringi nel pugno ti scivola via tra le dita,
lasciandoti le mani sporche, in questo
contrasto tra il divino del cielo e la sostanza
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selvaggia della terra, appare un’onda
inarrestabile di giallo pieno di sole, di caldo e
di vivacità: sono le ginestre e sono il mio
ricordo dell’impatto visivo dal finestrino
dell’auto, vagando sull’Appennino romagnolo,
in giugno, quando le nuvole gialle delle
ginestre accecano, allora il ricordo va al
Leopardi, che pessimista come pochi trova
ristoro nel fiore e lo paragona all’uomo.
Leopardi si rivolge con rispetto e
ammirazione alla gentile ginestra, che
consapevole di non essere immortale, accetta
e vive comunque piena di bellezza e di
profumo intenso nei deserti e nelle asperità
sassose. In questa mia opera il blu
simboleggia il divino, la nostra probabile (o
improbabile) immortalità, il giallo è la vita,
il bruno rossiccio è la terra… Dio per fare
l’uomo lo impastò con la terra. </p><p>Qui su l’arida schiena </p><p>del formidabil monte</p><p> sterminator Vesevo, </p><p>la qual null’altro allegra arbor né fiore, </p><p>tuoi cespi solitari intorno spargi,</p><p> odorata ginestra, </p><p>contenta dei deserti
(La ginestra-Giacomo Leopardi- vv. 111-135)</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-82665419697902019632024-02-01T14:28:00.079+01:002024-02-01T14:28:00.123+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI-9MqNOYUfF2krvbSHNbkrietK8iczPGwo4COrQJekdTatacZxO7BkdKdSjp3ec3zVfYUecWSwWWQIy5q2HbJMC4INNpvt7uu3SAOORW-p4sxSduUYntcERcXa7KalVPgZj_QNX1n0UY6gS8Dll127swCWYbDwz9uhZE6qst4vwUozaSKx0wAg2hhtq8/s262/rosa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="262" data-original-width="247" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI-9MqNOYUfF2krvbSHNbkrietK8iczPGwo4COrQJekdTatacZxO7BkdKdSjp3ec3zVfYUecWSwWWQIy5q2HbJMC4INNpvt7uu3SAOORW-p4sxSduUYntcERcXa7KalVPgZj_QNX1n0UY6gS8Dll127swCWYbDwz9uhZE6qst4vwUozaSKx0wAg2hhtq8/w603-h640/rosa.jpg" width="603" /></a></div><br /> “Una rosa rossa”
(Fotografia di
Annamaria Antonelli)<p></p><p><b>Ti regalerò una rosa
di Vito Coviello </b></p><p>Ti regalerò una rosa </p><p>per dirti che ti amo ancora</p><p> come il primo giorno, </p><p>quando te le portavo a scuola ogni mattino </p><p>rubandole in un giardino sotto casa. </p><p>Ti regalerò una rosa </p><p>per dirti grazie per l’amore che mi hai dato</p><p> e ancora mi dai,</p><p> per quello che sono e, nonostante, </p><p>quello che sono. </p><p>Ti regalerò una rosa </p><p>ma, questa volta, vi toglierò tutte le spine </p><p>perché la vita non abbia più a ferirti. </p><p>Ti regalerò una rosa in ginocchio </p><p>per dichiararti, ancora una volta, </p><p>il mio amore per te.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWuzPSie2CwaCSIkivjvXux-jTkjE7C6AjHqgMsBdAr-jzDXoo5FkZzVR-6hgQm8kF270k4UU3XcYwKPPm27XgZrA-L0wprMxF5rph5meFKsQbHrm1xQV_5Vy8vvWSntwzmq0rfEWRNjcWRWhax6u1KNi6-WkN9valqkL4ONusiOt74WRXomPKHQtJ9Pg/s377/viola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="377" data-original-width="353" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWuzPSie2CwaCSIkivjvXux-jTkjE7C6AjHqgMsBdAr-jzDXoo5FkZzVR-6hgQm8kF270k4UU3XcYwKPPm27XgZrA-L0wprMxF5rph5meFKsQbHrm1xQV_5Vy8vvWSntwzmq0rfEWRNjcWRWhax6u1KNi6-WkN9valqkL4ONusiOt74WRXomPKHQtJ9Pg/w600-h640/viola.jpg" width="600" /></a></div>“Una viola di campo”
(Fotografia di Annamaria Antonelli)<div><br /><p><b>Viola di campo
di Vito Coviello</b></p><p>Viola di campo, fiore profumato, </p><p>tu aspetti ancor colui che non ritorna.</p><p>Viola di campo, fiore più bello del prato, </p><p>il sogno più bello è quello </p><p>che ancor non hai sognato. </p><p>Viola di campo, fiore vellutato, </p><p>l’amor più bello è quello </p><p>che ancor non hai amato. </p><p>Viola di campo, fiore dall’amor colorato, </p><p>sarà chi dall’aria, </p><p>ascolta i suoi sospiri e gioirà del tuo profumo </p><p>che coglierà il tuo fiore e ti darà amore </p><p>e sarete innamorati e felici </p><p>ed insieme per sempre.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXQPLcpQjqTO1SBq2RmziGl-5CsGsxLYJv6LjOUXj7vYt8qoFe7MhTr3r3oj6IxSE1RGeLZb5uWWrTc6L4FFfBgVd29I6lQ3Y6yGwB5ik-ELizKJF0pwCVOXjzZDuOS2ZHjzAe3NHw7TuBJZ__gy_1LdhdKc3Etc3zBWdbTXA2sM1jrZwCsaHg0Tjkzf0/s499/mare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="476" data-original-width="499" height="610" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXQPLcpQjqTO1SBq2RmziGl-5CsGsxLYJv6LjOUXj7vYt8qoFe7MhTr3r3oj6IxSE1RGeLZb5uWWrTc6L4FFfBgVd29I6lQ3Y6yGwB5ik-ELizKJF0pwCVOXjzZDuOS2ZHjzAe3NHw7TuBJZ__gy_1LdhdKc3Etc3zBWdbTXA2sM1jrZwCsaHg0Tjkzf0/w640-h610/mare.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>(Collage fotografico di Annamaria Antonelli)</div><div><br /></div><div><b>Il cielo e il mare
di Annamaria Antonelli </b></div><div>Seduti in riva al mare </div><div>lasciamo andare i pensieri, </div><div>basta sdraiarsi sulla sabbia </div><div>e quei pensieri prendono il volo! </div><div>Il mare calma la mente, </div><div>il cielo la libera. </div><div>Il mare, in qualche modo, ha un inizio: </div><div>“la spiaggia” e a piccole o grandi distanze </div><div>troverà un’altra “terra”. </div><div>Il cielo è immenso, senza confini. </div><div>C’è chi si sente a suo agio nell’acqua ma, </div><div>per respirare
deve sempre tornare in superficie. </div><div>Se ci pensate, tutto è rivolto verso l’alto, </div><div>verso il cielo, </div><div>per me rappresenta la LIBERTA’, </div><div>forse è per questo che si desidera VOLARE. </div><div>Sulla Terra o vicino al Mare c’è la Realtà, </div><div>nel Cielo ci sono i Sogni.</div><div><p><br /></p></div>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-27909533108144397262024-01-20T14:08:00.009+01:002024-01-20T14:08:00.134+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpz4auq8c-Srfm_Fvi9Lbfdw56wTGHMF0SkOBdi2Lmrde_XjtngciiMGfU8sHNTDUxe9SjKuj8-rFw9-XD078pRGek4vGxLCT1y8_9pW_GUJJWZlNkmDwjIg_b5Ju5pY9KqpDhizN96bGKKrMPaA2lMD19ugYrWXLkYtoqA4J-rL_WQq5oQ6M5QIBSyns/s464/pratoline.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="374" data-original-width="464" height="516" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpz4auq8c-Srfm_Fvi9Lbfdw56wTGHMF0SkOBdi2Lmrde_XjtngciiMGfU8sHNTDUxe9SjKuj8-rFw9-XD078pRGek4vGxLCT1y8_9pW_GUJJWZlNkmDwjIg_b5Ju5pY9KqpDhizN96bGKKrMPaA2lMD19ugYrWXLkYtoqA4J-rL_WQq5oQ6M5QIBSyns/w640-h516/pratoline.jpg" width="640" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p><p><b>Pratoline
di Paola Tassinari</b> </p><p>“Pratoline” è il titolo di questo acrilico su
tela, dimensioni 80X50 cm, del 2003 e vuole
rappresentare ciò che rimane nella mente di
una giornata di marzo, ventosa e fredda,
quando è ancora inverno ma spira lo Zefiro il
vento ponentino, che riporta alla vita e muove
le incredibili nuvole di pratoline sussurrandoci che sta per arrivare la primavera,
annunciando lo spuntare delle gemme,
promettendo anche a noi una rinascita, basta
volerlo, ma volerlo davvero ascoltando la voce
del vento… “Ci fu un vento impetuoso e
gagliardo da spaccare i monti e spezzare le
rocce davanti al Signore, ma il Signore non
era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma
il Signore non era nel terremoto. Dopo il
82
terremoto, un fuoco, ma il Signore non era
nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una
brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il
volto con il mantello, uscì e si fermò
all'ingresso della caverna”. (1Re 19,9.11-16)
La tela è soffusa di varie tonalità di verde, da
quello scuro e fresco come l’odore della
menta, a quello chiaro e tenero come i fili
d’erba a quello giallastro un po’ sbiadito, un
po’ titubante ma anche allegro e fiducioso. Il
gesto è veloce, l’impasto dei colori è
grossolano ed inciso da segni scattanti, in
verticale e in diagonale volendo dare l’idea
del vento che soffia. In questo sfondo di erbe e
di vento galleggiano nuvole informi di
pratoline, come secchiate di bianco, certo un
ricordo di un pittore che ho molto amato:
William Turner (Londra 1775/1851).
All’inizio della sua carriera artistica Turner
83
divenne famoso per i suoi acquerelli, che lo
accompagnarono per tutta la sua vita. Era
particolarmente bravo nella scelta dei colori
che evocavano le diverse atmosfere di un
paesaggio, nessuno come lui riusciva a
rappresentare le forze della natura, tempeste,
alluvioni o piogge torrenziali, a volte per
raffigurarle si faceva legare all’albero
maestro dei velieri e rimaneva sulla tolda
incurante della tormenta. Era molto stimato
dai colleghi, ma fu criticato e accusato di
tirare il bianco a secchiate sui suoi lavori.
Turner è considerato facente parte del
Romanticismo, movimento da me molto
amato in ambito letterario e musicale meno
nell’arte visiva, lo considero un precursore
dei tempi, antesignano dell’Informale. L’arte
informale è una corrente artistico-pittorica
della fine degli anni Quaranta, nata a
84
seguito delle enormi devastazioni e sofferenze
portate dalla seconda guerra mondiale,
quando ormai nemmeno gli artisti hanno più
certezze e rifiutano la forma e qualsiasi
messaggio, limitandosi a intervenire sulla
materia, il colore non è più importante,
mentre basilare è capire come stendere il
colore. Amo tantissimo quest’arte informale,
ma non riesco a farla mia completamente
perché la speranza e il messaggio non sono
morti dentro di me e qualcosa dalla massa
informale sbuca dal mio dipinto: fra le
nuvole bianche delle pratoline e quelle verdi
delle erbe, appaiono nettamente disegnate
alcune forme delicate dei piccoli fiori di
campo… le pratoline. Questo piccolo fiore
spontaneo il cui nome scientifico è Bellis
Perennis, letteralmente significa “guerra
perenne”, è un po’ il simbolo della vita sempre
85
piena di inciampi o problemi ma la
pratolina, le guerre le supera, infatti è spesso
calpestata ma si rialza sempre, malgrado le
avversità si tira su e dopo il passo devastante
delle noncuranti scarpe è là in piedi con le
sue corolle per essere sfogliata nel m’ama o
non m’ama, o per formare una coroncina per
piccole principesse e all’imbrunire richiude
umile i suoi petali a ricordo dell’emozione
provata dal tocco della veste della Madonna,
mentre fuggiva dall’Egitto, così racconta la
leggenda.</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-21935670790997866262024-01-16T18:42:00.000+01:002024-01-16T18:42:01.860+01:00E il tempo va<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/kAwqJpRWZrM/hqdefault.jpg)" width="480" height="360" src="https://youtube.com/embed/kAwqJpRWZrM?si=uAsi-ZsIBMvRiDv0" frameborder="0"></iframe>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-59360616306888278962024-01-10T13:52:00.075+01:002024-01-10T13:52:00.145+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHsqOlJWoJg_wxPTs1Th4gw1bfnwojAoenlxO1KoMY31HaEfeAbfqmTwR5TvLMok-elj7T2alIxmnGKxN6NlC9WO1VgBrrQFB55gYcsfjZgQeQaeYH5yCulRiCYt96wqDw5-7NdiPRgzGU1YDq6CvkUbq_l-mB0XNWkfF2_4Abvf-1ouR-caxF3iV_i0I/s398/vito.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="210" data-original-width="398" height="338" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHsqOlJWoJg_wxPTs1Th4gw1bfnwojAoenlxO1KoMY31HaEfeAbfqmTwR5TvLMok-elj7T2alIxmnGKxN6NlC9WO1VgBrrQFB55gYcsfjZgQeQaeYH5yCulRiCYt96wqDw5-7NdiPRgzGU1YDq6CvkUbq_l-mB0XNWkfF2_4Abvf-1ouR-caxF3iV_i0I/w640-h338/vito.jpg" width="640" /></a></div>(Fotografia di Annamaria Antonelli) Il palco per il concerto a
“La Cava del Sole” a Matera, un teatro all’aperto realizzato per
eventi teatrali e musicali. Ha un’ottima acustica. Ho
immaginato Vito e sua moglie Bruna al concerto dei Pooh… Un
sogno realizzato!)<p></p><p><b>Caro Amore
di Vito Coviello</b></p><p>Caro amore, </p><p>vorrei portarti a quel concerto dei Pooh</p><p> che ci siamo persi anni fa </p><p>perché i biglietti erano troppo cari. </p><p>Dolce tesoro mio, </p><p>vorrei portarti a fare un viaggio in moto </p><p>con quella bella moto tutta cromata che tanto</p><p>mi piaceva e che non ho mai comprato. </p><p>Anima mia, </p><p>vorrei portarti in crociera intorno al mondo, </p><p>a visitare tutti quei posti </p><p>che sognavi di poter vedere. </p><p>Cuore della mia vita, </p><p>vorrei portarti a Venezia </p><p>per poterti sposare mille e una volta ancora. </p><p>Angelo mio, </p><p>ti porterò in cielo con me </p><p>a cavalcare gli arcobaleni, </p><p>ti porterò a fare merenda nel cielo azzurro, </p><p>usando come tovaglia imbandita </p><p>la nuvola più bianca </p><p>e poi ti porterei a ballare </p><p>tra le stelle nel cielo infinito. </p><p>Ma ora stai qui con me, non mi lasciare, </p><p>dammi la mano, </p><p>mentre un lungo sonno mi sta portando via.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5UcFNWoXtlUpyt3yikYQr9JfpHwBhpBGWPhY6de3v5mL6INkEwTX_YLHRLtHWXW9x9ZnyfQfVfbotHC2uDpKHJz6OTL7QjmWScrpOOiqyLLQxnMywWzVkDjBkTYlEdqB1heh_dSCdnEJ1XGqH4KizBknmdijfJZrmWiSill1qVmjrQ6EDfL3djKWy-pw/s420/cuore.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="420" height="636" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5UcFNWoXtlUpyt3yikYQr9JfpHwBhpBGWPhY6de3v5mL6INkEwTX_YLHRLtHWXW9x9ZnyfQfVfbotHC2uDpKHJz6OTL7QjmWScrpOOiqyLLQxnMywWzVkDjBkTYlEdqB1heh_dSCdnEJ1XGqH4KizBknmdijfJZrmWiSill1qVmjrQ6EDfL3djKWy-pw/w640-h636/cuore.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>“Un cuore nella neve”
(Fotografia di Annamaria Antonelli)</p><p><br /></p><p><b>Dedicata a te
di Vito Coviello </b></p><p>Scriverò nel vento la mia poesia </p><p>dedicata a te </p><p>perché Zefiro te la sussurri dolcemente. </p><p><br /></p><p>La scriverò sulle onde del mare in primavera </p><p>perché i suoi versi accarezzino il tuo corpo </p><p>di
bellissima sirena. </p><p><br /></p><p>La scriverò sui raggi del sole di estate </p><p>perché le sue parole possano coprire </p><p>di caldi baci la tua pelle abbronzata. </p><p><br /></p><p>La scriverò sulle ali di una rondine </p><p>in autunno perché tu possa volare </p><p>sempre alto nel cielo azzurro
e poi tornare da me. </p><p><br /></p><p> La scriverò d’inverno su un manto di neve, </p><p>candido e puro come il mio amore per te.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimtOmI8TXAfp4l2dOjI9kMBkbpV6Tj7rqM96i-WfSF3t_LCVKLDdD2B8ctXlwivdo4cxCPWpVpRc2rJrR9OmyVzsm179QawD5WLzvuPVXwQGJW6un7tJTExgEzdbEbj1wkEkc68ZoZzByHUxeo6hOJpk7SyjFhc9RUiPMxwmBv3cJIeB5cCbO8Fg4xcAo/s568/mosaico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="464" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimtOmI8TXAfp4l2dOjI9kMBkbpV6Tj7rqM96i-WfSF3t_LCVKLDdD2B8ctXlwivdo4cxCPWpVpRc2rJrR9OmyVzsm179QawD5WLzvuPVXwQGJW6un7tJTExgEzdbEbj1wkEkc68ZoZzByHUxeo6hOJpk7SyjFhc9RUiPMxwmBv3cJIeB5cCbO8Fg4xcAo/w522-h640/mosaico.jpg" width="522" /></a></div><br /><p>(Mosaico fotografico floreale con foto, di Annamaria Antonelli)</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-14577480957200820502024-01-01T13:48:00.012+01:002024-01-01T13:48:00.127+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhik9KvlC7IZKaDrcRrjdZZRYhfYCcpg7Vs_kcWMqxXSR48uaj-T4xt5W_3NBLdiBfoy3zgs6F6fu-EqkHmyqwPTkcckzek4qaRzTCaeHHXV4q37QOdse1j0OdopgoLHlaFxNOwatRYfLDSS9b8GLixwCczkQb6F1agrOOItDmZC2TMNgRa8IrQCiC8Fvs/s457/frida.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="392" data-original-width="457" height="548" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhik9KvlC7IZKaDrcRrjdZZRYhfYCcpg7Vs_kcWMqxXSR48uaj-T4xt5W_3NBLdiBfoy3zgs6F6fu-EqkHmyqwPTkcckzek4qaRzTCaeHHXV4q37QOdse1j0OdopgoLHlaFxNOwatRYfLDSS9b8GLixwCczkQb6F1agrOOItDmZC2TMNgRa8IrQCiC8Fvs/w640-h548/frida.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Omaggio a Frida Kahlo
di Paola Tassinari </b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Questo dipinto si intitola “Omaggio a Frida
Kahlo” è un acrilico su cartoncino, misura
50x70 cm, è stato eseguito nel 1999. Testimonia il mio passaggio dall’Espressionismo al
Surrealismo. Il Surrealismo nasce ufficialmente nel 1924, quando il poeta André
Breton, influenzato da Sigmund Freud dal
suo libro “L’interpretazione dei Sogni”,
scrisse il primo manifesto del movimento, che
coinvolse come gli altri gruppi delle avanguardie del Novecento tutte le arti,
emergendo anche in letteratura e nel cinema.
Il Surrealismo è nato come evoluzione del
Dadaismo, altro noto gruppo artistico del
Novecento da me molto amato, posso dire
tranquillamente che l’Espressionismo e il
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seguente Dadaismo mi hanno trasportato
verso il Surrealismo. Tra i pittori surrealisti
il più noto è sicuramente Salvador Dalì.
Frida Kahlo (1907-1954) è considerata una
delle più importanti pittrici messicane, molti
la annoverano tra gli artisti legati al
movimento surrealista, ma lei non
confermerà mai l’adesione a tale corrente.
Ebbe una vita triste e dolorosa, con problemi
sin da piccola, era infatti affetta da spina
bifida, che i suoi genitori e i medici attorno a
lei scambiano per poliomielite, così non la
curano in modo adeguato. Successivamente
un fatto gravissimo, appena diciannovenne,
viene coinvolta in un terribile incidente che le
causa la frattura multipla della spina
dorsale, di parecchie vertebre e del bacino.
Rischia di morire e si salva solo
sottoponendosi a 32 interventi chirurgici che
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la costringono a letto per mesi, i genitori le
regalano colori e pennelli per aiutarla a
passare le lunghe giornate. Causa i postumi
di questo incidente non riuscirà, con suo
sommo dolore, mai, ad avere figli. Quando
rimase incinta del primo figlio, Frida fece di
tutto per portare avanti la gravidanza, si
arrese quando i medici le dissero che oltre
alla sua vita avrebbe perso anche il bambino.
Frida fu una fervente comunista, immaginava… “Marx come il salvatore che libererà
il mondo dal dolore e dalla sofferenza, i
malati miracolosamente sanati”. In questo
ambiente rivoluzionario incontrò il celebre
pittore Diego Rivera… “Ho subito due gravi
incidenti nella mia vita, il primo è stato
quando un tram mi ha investita, il secondo è
stato Diego”. Rivera le causò molte pene e se
ci furono gioie Frida le pagò assai care. Lui
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era il genio e il maestro di casa, l'artista dei
murales, era più vecchio di lei di venti anni,
brutto come la paura e la tradiva continuamente, anche con la sorella di Frida ebbe
una storia. Rivera era un narcisista
sfegatato, di quelli che cercano sempre una
conferma del loro fascino calpestando tutti
senza accorgersene, poi tornava come un
agnellino piangente da Frida, perché un
narcisista non lascia mai la sua preda e lei
non sapeva portare rancore, perdonava
sempre. Frida ha avuto molti amanti (uomini
e donne), tra cui il rivoluzionario russo Lev
Trotsky e il poeta André Breton, può darsi,
ciò nontoglie che lei non era contenta di
questo. Diego Rivera era un comunista attivo,
che dipingeva murales dedicati al sol
dell'avvenire proletario, mentre per ciò che
era Frida parlano le sue opere che ci
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appaiono “doppie”. Da una parte, infatti, le
opere coi suoi interventi chirurgici e i
numerosi autoritratti, dove non è mai
sorridente, addirittura in uno, si raffigura
con le spine al collo e un colibrì nero come
ciondolo, nella cultura tradizionale messicana questi volatili dalle penne colorate erano
utilizzati come amuleti per favorire la vita
amorosa ma, in questo caso è nero e con le ali
aperte a forma di croce. Frida lo trasforma in
un simbolo del suo matrimonio fallito. “Le
due Frida”, è un suo dipinto del 1939, lo
stesso anno in cui la Kahlo divorziò da Diego
Rivera, causa la relazione con sua sorella,
anche se lo risposò l'anno seguente.
Rappresenta una Frida in abito messicano,
con il cuore integro che pompa sangue a un
ritratto di Rivera, l’altra Frida col cuore
mancante di un pezzo, cioè senza più Diego,
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indossa un bel vestito classico, bianco coi
pizzi, pare una regina pura e leggera, dal suo
cuore è stato reciso il ritratto di Diego con un
paio di forbici, solo qualche macchia di
sangue sporca il bianco del tessuto, sembra
che le sia stato facile liberarsi del marito.
Allora perché lo risposa? Frida ci appare
come una donna che ama troppo. Dall'altra
parte, ci sono le opere di Frida piene di vita e
gioiose, sono i dipinti con fiori e frutti
meravigliosi soffusi da animo religioso. Si
diceva atea, ma pregava prima di ogni
intervento chirurgico e una specie di
preghiera, un omaggio al divino sono i suoi
quadri che raffigurano la bellezza della
natura, che denotano una religione antica,
quella del dolore unito alla bellezza. Nel mio
dipinto “Omaggio a Frida Kahlo” raffiguro
due Frida, una addolorata e disperata e una
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piena di fede seppur dubbiosa. Ambedue
vestite di rosso acceso, quindi col sapore
fresco delle fragole o delle ciliegie, ambedue
con gli occhi e i capelli neri e vellutati e
spinosi come il sapore delle more di rovo, la
prima Frida ha una collana al collo che come
ciondolo ha un piccolo teschio, vuole
rappresentare gli aborti spontanei, ma anche
suo marito Diego, in fondo l’unico bambino
che lei abbia mai avuto. Lo sfondo del dipinto
è di colore verde, volendo esprimere il colore
dell’erba e della speranza.</div><br /><p></p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-49411680385458544852023-12-31T17:25:00.000+01:002023-12-31T17:25:03.000+01:00Buon Anno<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyxqYxD85tXR8rjhv0R2Mbp-tjRBJ3BhRPFiCyZD32yCvTmDVCP5SqmsVTsHKGkvc3XYrSVwreQhiGwC9Rfgg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /> <p></p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-57883350705049705262023-12-23T10:00:00.004+01:002023-12-23T10:00:44.537+01:00Buone Feste<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzWWBJw6XHkmIcClT-xqsdTYoAB5k_8W05XslU-8mbHKbNEq-yJJPYDLV4o-EGwwZ5LBl9ttVm7ets6KtydYg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /> <p></p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-76140960974658288922023-12-20T13:23:00.026+01:002023-12-20T13:23:00.131+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCftP3T4UBVNlQ76pAIR_X7fpv2jL5bWbWWlKVr57ITJG00IYKcVkSyTudmxWbLh86Q0-4C2EPf2bpxWrvg4-n93tKQ3p1hfMwFfrGOlNn4eD4aiEg71symkzh7YZ51h76M3o-6zq_sBPW1w8QL7IlrE1MUBAXtgpTgHhpM-uhx26rXlHJ0jH7G7njiTg/s241/foto%20con%20gli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="150" data-original-width="241" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCftP3T4UBVNlQ76pAIR_X7fpv2jL5bWbWWlKVr57ITJG00IYKcVkSyTudmxWbLh86Q0-4C2EPf2bpxWrvg4-n93tKQ3p1hfMwFfrGOlNn4eD4aiEg71symkzh7YZ51h76M3o-6zq_sBPW1w8QL7IlrE1MUBAXtgpTgHhpM-uhx26rXlHJ0jH7G7njiTg/w640-h398/foto%20con%20gli.jpg" width="640" /></a></div>(Fotografia di Annamaria Antonelli) Lo scorso anno per Matera
Capitale Europea 2019, in alcuni angoli del centro storico, era
possibile ammirare e suonare liberamente un pianoforte come
questo fotografato al Belvedere Guerricchio, in Piazza Vittorio
Veneto a Matera.<br /><b><br /></b><p></p><p><b>Una mattina allo specchio
di Vito Coviello </b></p><p>Una mattina allo specchio </p><p>non vi ho più trovato la mia immagine </p><p>ma solo la mia anima. </p><p>Una mattina allo specchio, </p><p>guardando la mia anima, </p><p>vi ho ritrovato tutti i miei ricordi: </p><p>un cielo stellato, il colore del mare, </p><p>di un tramonto, di un arcobaleno. </p><p>Il ricordo di profumatissimi fiori, </p><p>di sonate al piano e di notturni di Chopin. </p><p>Il ricordo degli occhi di mia moglie </p><p>e di quelli di mia figlia </p><p>e del loro amore per me. </p><p>Una mattina allo specchio </p><p>ho ringraziato il Signore </p><p>per l’amore che mi ha dato </p><p>e per tutto quello che mi ha donato.
</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-69947127224370018672023-12-10T13:21:00.002+01:002023-12-10T13:21:00.174+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq4SVaz3sbGnw0pbk6Db1groAEQpZDnOYMEyZSkcQkVYxsEWhoxAB9P93hY5MVHqi3LTKW3Ak7CR6VxqJli51Y4cfy-ch5Nu2Jt19ghywwwgny44u3BazjNnTsI-UbhsxGtzIII2GXfdrKndRSKMT7pGIvOf55JQ1a0EG3JZDJUqGxCpfTnx-0ZeKnnYQ/s501/guerra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="371" data-original-width="501" height="474" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq4SVaz3sbGnw0pbk6Db1groAEQpZDnOYMEyZSkcQkVYxsEWhoxAB9P93hY5MVHqi3LTKW3Ak7CR6VxqJli51Y4cfy-ch5Nu2Jt19ghywwwgny44u3BazjNnTsI-UbhsxGtzIII2GXfdrKndRSKMT7pGIvOf55JQ1a0EG3JZDJUqGxCpfTnx-0ZeKnnYQ/w640-h474/guerra.jpg" width="640" /></a></div>La guerra
di Paola Tassinari <p></p><p>Ho sempre avuto una grande passione per la
pittura, per il disegno e per la Storia
dell’Arte; sono un’autodidatta e all’inizio ho
studiato tutto con grande interesse, non
tralasciando nessuna espressione artistica.
Ho iniziato con la copia dal vero,
frequentando atelier di artisti o maestri più o
meno famosi, tanti ritratti, vedute e nature
morte il più possibile vicino alla realtà; tanti
disegni di volti, di nudi e di fiori ma poi mi
sono resa conto che nella copia dal vero non
ero capace di rendere visiva l’atmosfera e il
sentimento che provavo, non ero in grado di
dipingere l’emozione che sentivo, era un po’
come fare il ritratto a qualcuno senza essere
capace, per esempio, di raffigurarne le
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qualità morali, l’allegria o l’alterigia o
dipingere il volto di chi si ama senza riuscire
a rendere visivo quanto lo si ami, così ho
cercato un mio stile per raccontare cosa avevo
dentro in relazione alla vita. L’opera in
questione è del 1995, è intitolata “La guerra”,
è dipinto su cartoncino e misura 40x60 cm.,
segna l’inizio della mia ricerca, è ispirato
all’Espressionismo, una corrente culturale
d’avanguardia sorta in Germania all’inizio
del Novecento come reazione all’Impressionismo e al Naturalismo, che contrapponeva all’oggettività dell’impressione la
soggettività dell’espressione, quindi non la
copia di un oggetto così come appare, ma
come lo sentivo, proiettando in esso la mia
vita interiore. In particolare mi sono ispirata
a Van Gogh, Gauguin, Munch (questi artisti
in realtà possono essere considerati dei pre-
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espressionisti) ed Emil Nolde, che dipingevano paesaggi naturali con segni forti e
incisivi e con colori meravigliosi pieni di
sublime e di grandioso, i loro colori e i loro
tratti producevano forti emozioni sia del bello
e dell’infinito, che della paura, dell’inquietudine o del drammatico. Lo sfondo del mio
dipinto è per la metà a destra e una striscia
in alto e una in basso, occupato da una
massa informe di grigio e di nero, con
impresso varie forme che si intravedono
leggermente, rappresentano dei teschi e
vogliono esprimere il disordine e l’orrore. Il
colore grigio in questo caso risulta duro e
forte come l’impressione di camminare su
una strada asfaltata ma piena di sassi o di
buche, pericolosa quindi e il nero è
opprimente come quando il cuore perde un
battito e ci pare di soffocare o abbiamo un
58
peso sullo stomaco di cui non riusciamo a
liberarci. In questo grigio/nero pericoloso e
triste emerge a sinistra il volto di un
bambino, che si volta verso di noi spettatori e
ci guarda con occhi stupiti e increduli, ci
guarda e ci chiede perché e ci chiede cosa è
questo grigio/nero orribile in cui lui vive. Il
bambino è ferito, ha la testa fasciata con
bende, il viso sporco di sangue e indossa una
maglietta rossa, questo colore può essere
simbolo di vivacità, come il sapore del
cocomero o delle ciliegie, come l’allegria di un
bambino ma all’opposto può essere simbolo di
martirio. Il bimbo ha gli occhi neri ma in
questo caso il nero oltre a esprimere
l’incredulità, dà il senso del velluto, del
profondo, di quello che poteva essere e non è.</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-6638206580837108852023-12-01T22:36:00.005+01:002023-12-01T22:36:00.144+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpwh5UTGEVlwUWUlEoGAwJebFP4uec-vUKf7BuTZ3DdMFvIGLblZ8l7IcOuwT6xHdAKh9UpZFY41319bxgXSnkO51hory4pWISRLyCNZQI7sxc9Leo9Naeda_FUDn7OekimtsT3tcp1exprPksntmjWVRUkE8SiF8kjpIdQ97wby2q668pGthjLh0BMGw/s301/colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="204" data-original-width="301" height="434" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpwh5UTGEVlwUWUlEoGAwJebFP4uec-vUKf7BuTZ3DdMFvIGLblZ8l7IcOuwT6xHdAKh9UpZFY41319bxgXSnkO51hory4pWISRLyCNZQI7sxc9Leo9Naeda_FUDn7OekimtsT3tcp1exprPksntmjWVRUkE8SiF8kjpIdQ97wby2q668pGthjLh0BMGw/w640-h434/colori.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>L’occhio guarda e il pennello sfuma il colore … creano poesia…
per la penna dello scrittore…” (Foto e parole di AM. Antonelli)</p><p>“CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL
CUORE”
Un libro, una collaborazione, un’amicizia!
di Annamaria Antonelli
“Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Sono
come un vetro che, senza modificare nulla
nell’immagine che catturano, trasmettono
all’anima di chi guarda prima la bellezza,
dopo l’emozione. E’ proprio questo che rende
“Unica” un’immagine nei nostri occhi e resta
nella mente in un “Infinito Album
Fotografico”. E’ sfogliando quell’album che
riusciamo nella vita, in particolari momenti
o periodi più o meno lunghi, a ritrovare
immagini, colori, perfino i profumi e le
emozioni che danno continuità allo scorrere
del tempo. Da un’immagine si colora la vita
di bellezza, di cambi d’umore, di sogni, di
fantasia e di speranze. Un amico, fotografo e
“compositore di versi”, come ama definirsi, ha
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diviso la parola fotografia in “foto-grafia”,
cioè scrivere, descrivere un’immagine. E’ una
frase bellissima! Quando gli occhi sono
costretti a chiudere “l’obiettivo” sul mondo
circostante è il cuore… è la mente… che lo
riapre e lascia un nuovo segno d’arte, secondo
le emozioni che ognuno ha nel suo cuore. E
così si scrivono poesie, racconti e si dà loro
vita con la voce, con la musica cercando di
arricchire quell’album della mente. Se più
persone scattassero una fotografia, nello
stesso momento, il risultato non sarebbe una
fotografia uguale per tutti ma, tante
fotografie uniche perché gli occhi di chi le ha
scattate sono quelli di ogni singola persona.
Vale anche per la lettura, la pittura, la
musica delle emozioni perché per scrivere e
leggere un testo o una poesia, dipingere o
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guardare un quadro, comporre e suonare si
usano “gli occhi, le mani, il cuore”.
L’immagine di copertina è un “Arcobaleno a
tre”. Ha tutti i colori, quelli della cultura,
quelli delle emozioni. Raffigura un arco,
sembra un ponte che unisce punti lontani ma,
che creano quei colori, i nostri, quelli che
vogliamo trasmettere e regalare ai lettori con
il nostro libro … Vito, Paola, Annamaria</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-76944082525903417632023-12-01T13:30:00.099+01:002023-12-02T14:23:01.310+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqmhCL2L6FGBKUngxmw5Tyob8payvxn0IUoKizmVARCnREpTJwSAGsXiRIeJJ4G-hBt8cOmc-j4T6rFdRSsaZMvJkjSb28QKsV23rKX42OEnUl-WwOhqA8M8KnGtCnM5liyQ3-Je7E2h-03nhgjAa9sC_Zu5XolE0NMlHE0qGQ78Xx52wL31f6iawXj_o/s304/cuc%C3%B9.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="193" data-original-width="304" height="406" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqmhCL2L6FGBKUngxmw5Tyob8payvxn0IUoKizmVARCnREpTJwSAGsXiRIeJJ4G-hBt8cOmc-j4T6rFdRSsaZMvJkjSb28QKsV23rKX42OEnUl-WwOhqA8M8KnGtCnM5liyQ3-Je7E2h-03nhgjAa9sC_Zu5XolE0NMlHE0qGQ78Xx52wL31f6iawXj_o/w640-h406/cuc%C3%B9.jpg" width="640" /></a></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div>I fischietti in argilla, detti cucù, fanno parte della tradizione
dell’artigianato materano e sono colorati come l’arcobaleno…
(Fotografia di Annamaria Antonelli)<p></p><p><b>Quello che mi manca
di Vito Coviello</b></p><p>Quello che mi manca </p><p>è il colore azzurro di un cielo di primavera. </p><p>Quello che mi manca </p><p>è il colore di un’aurora, </p><p>all’alba o al tramonto, </p><p>sempre così bello, </p><p>struggente
sempre diverso. </p><p>Quello che mi manca </p><p>è il colore della neve, del mare in tempesta. </p><p>Quello che mi manca </p><p>sono gli arcobaleni ed i prati in fiore. </p><p>Quello che mi manca </p><p>è la luce del sole e delle stelle</p><p>in un cielo agostino. </p><p>Quello che mi manca
è</p><p> la luce tenue di quel abat-jour </p><p>che illuminava le nostre notti. </p><p>Ma quello che mi manca in assoluto </p><p>è la luce dei tuoi occhi, </p><p>grandi, dolci e belli, </p><p>che sorridevano innamorati </p><p>ai miei bugiardi e traditori. </p><p>Quello che vorrei, </p><p>quando, come da sempre è stato stabilito, </p><p>chiuderò tra le tue braccia </p><p>questi miei inutili occhi, </p><p>vedere ancora, un’ultima volta, </p><p>il sorriso dei tuoi occhi </p><p>per portarlo con me in cielo.</p><p><br /></p><p><b>Quando la marea sale
di Vito Coviello</b> </p><p>Quando la marea sale, milioni di gocce, </p><p>insignificanti in sé, unite da un abbraccio, </p><p>spostano tonnellate di metallo </p><p>a forma anche di nave. </p><p>Quando la marea sale, </p><p>milioni di donne </p><p>possono fermare il mondo. </p><p>Le donne. </p><p>Diceva e scriveva Joseph Conrad
che </p><p>“il problema delle donne il più delle volte </p><p>sono gli uomini”. </p><p>Cosa dire delle donne: </p><p>un cervello multitasking, </p><p>poetessa, scrittrice, avvocatessa, </p><p>presidentessa, </p><p>romana o allemanda che fosse, </p><p>cattolica o luterana, </p><p>o mezza luna orientale. </p><p>La donna, dall’inizio dell’umanità, </p><p>ha curato l’uomo,
l’ha partorito, l’ha cresciuto, </p><p>l’ha educato,
lo ha amato, l</p><p>’ha riverito
e ne è stata sempre trattata </p><p>e, mal ripagata, malamente. </p><p>La giornata delle donne non è una festa, </p><p>è una ricorrenza, una ricorrenza di morte: </p><p>delle donne sono morte in questa giornata </p><p>per lavorare, chiuse, schiavizzate </p><p>e le cose non sono cambiate,</p><p> nonostante siano la maggioranza, </p><p>nonostante siano le nostre compagne, amanti, </p><p>sono tutto per noi, i nostri angeli </p><p>ed io come uomo, in questa giornata, </p><p>vorrei poter chiedere scusa, </p><p>chiedere perdono a tutte le donne </p><p>che subiscono violenza, </p><p>una violenza assurda verso chi ci ama. </p><p>Questa è la giornata delle donne, </p><p>una ricorrenza </p><p>ma se unite le donne, </p><p>come le gocce d’acqua del mare, </p><p>possono spostare intere tonnellate di ferro </p><p>a forma di nave. </p><p>Milioni di donne possono, se vogliono, </p><p>cambiare il mondo e, con questo, </p><p>voglio augurare a tutte le donne </p><p>una buona festa ma che sia una festa, </p><p>non più una ricorrenza del dolore, </p><p>una festa dell’uguaglianza. </p><p>Passerà qualche generazione indubbiamente. </p><p>Eh! La colpa dei maschi maleducati </p><p>e
malcresciuti.</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-84148100716165916122023-11-20T22:30:00.025+01:002023-11-20T22:30:00.132+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> Preghiera alla Madonna
Confido in te, Maria</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1fbrJlDIVuILnvWFoq-NVPU0SGBF9k7wgWtA-kJ8qSGnRRx90URIS32210cvQc3zPyMq-OAU_YSLrQDm7rmWJeey8cMVy4d3CyEtVvq7P36RHBfhNOZHnHxaN9xm-8r9qW8i0CWVNf1_2LfnQP0ttggWU41JnEJaUi6PEyTitud2EswaNhZcqmvgp-0/s386/madonnina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="386" data-original-width="287" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1fbrJlDIVuILnvWFoq-NVPU0SGBF9k7wgWtA-kJ8qSGnRRx90URIS32210cvQc3zPyMq-OAU_YSLrQDm7rmWJeey8cMVy4d3CyEtVvq7P36RHBfhNOZHnHxaN9xm-8r9qW8i0CWVNf1_2LfnQP0ttggWU41JnEJaUi6PEyTitud2EswaNhZcqmvgp-0/w298-h400/madonnina.jpg" width="298" /></a></div><br /><p>Confido in te, Madonnina mia. </p><p>Confido in te, Madonnina mia, </p><p>che mi sorridi da quel tuo dipinto </p><p>da dietro l’altare. </p><p>Confido in te, che con il tuo sguardo </p><p>vedi nel mio cuore di peccatore. </p><p>Confido in te, per la salvezza dell’anima mia. </p><p>Confido in te, che con le tue manine giunte, </p><p>preghi per tutti noi. </p><p>Confido in te, Maria, Madonnina mia </p><p>e nel tuo perdono. </p><p>Confido in te che mi guardi sorridendomi </p><p>dolcemente, da quel tuo dipinto, </p><p>Madonnina mia. </p><p>Confido in te, Madonnina mia. </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-32656173770598421522023-11-10T22:24:00.009+01:002023-11-10T22:24:00.144+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD1kkSoadvCgsr3m2fyo6ylDD4gj1YpPvbd037G94spOLF_xNmnkvi7tS_pdSTMXM_-OExcewMHm8JG5q_QWaSbsRdfcipfeYG5gLASLgkue7MOuT8dYLOeM5ETYUgm-NuEZpa96DmdepodnstA_2WxpvgXvATy5aZoz9RG4t0fOYBvAIP2bJJMOwjw9w/s458/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="260" data-original-width="458" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD1kkSoadvCgsr3m2fyo6ylDD4gj1YpPvbd037G94spOLF_xNmnkvi7tS_pdSTMXM_-OExcewMHm8JG5q_QWaSbsRdfcipfeYG5gLASLgkue7MOuT8dYLOeM5ETYUgm-NuEZpa96DmdepodnstA_2WxpvgXvATy5aZoz9RG4t0fOYBvAIP2bJJMOwjw9w/w400-h226/Immagine.jpg" width="400" /></a></div>La Cattedrale di Matera, il giorno in cui è stata riconsegnata
alla città dopo il restauro. (Fotografia di Annamaria Antonelli)<br /><p><br /></p><p>Preghiera
“Solennità di tutti i Santi”
di Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo
Arcivescovo delle Diocesi di Matera e Irsina
Sul monte, assiso, ci guardi, Signore! </p><p>La tenerezza dei tuoi occhi pieni di luce
feconda i nostri intristiti
spenti e colmi di lacrime
per gli affetti perduti
per i respiri spezzati.
In te, Gesù, cogliamo l'amore del Padre!
Ci riveli il Paradiso
saldi i piedi in terra e le mani protese verso te.
Viviamo già da beati
e seppur nel duello tra vita e morte
siam in te vittoriosi.
Noi siamo tuoi, Signore, Dio nostro!
Uomini siamo desiderosi di speranza
in cerca di te
48
mistero rivelato di santità
che infiammi i nostri ardenti cuori
anelanti all'incontro dell'eterna luce.
Continua a guardare questi tuoi figli, Signore!
Lontani da ciò che è caduco
perchè illude e divide
dall'infinito desiderio
di lasciarti vivere in noi
per essere con te beati.
Ecco i nuovi orizzonti di vita, Signore!
Essi si aprono davanti a noi
come luce di bellezza in cui tuffarsi
tensione da coltivare
perchè il nostro sguardo
sia intriso del tuo.
Sentiamo il profumo di cielo, il tuo, Signore!
Gustiamo la bellezza dell'Amore
che genera pienezza di vita
plana tra stelle lucenti
49
canta con gli Angeli e i Santi la tua gloria ora
realtà.
Don Pino</p><p><br /></p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-42567344724864020082023-11-01T22:12:00.010+01:002023-11-01T22:12:00.143+01:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyr2CdKsItID-HFi4j39caJJDqnpvrrnbWUGNU-yEMzLN-H_Ol1eUBXdfXsj7sn18Sou9vMKgArm23FJtm6_zePuzlfH-YGHReHgZ3rqaSIuoq4nWc9_W-g__NKAvcqXprT1nYw_bzvUqQ7xqPriqFl8iQG0ELMFKDK_baINfK-CADhqqwCG4BSVKdFp8/s549/il%20sogno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="549" data-original-width="378" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyr2CdKsItID-HFi4j39caJJDqnpvrrnbWUGNU-yEMzLN-H_Ol1eUBXdfXsj7sn18Sou9vMKgArm23FJtm6_zePuzlfH-YGHReHgZ3rqaSIuoq4nWc9_W-g__NKAvcqXprT1nYw_bzvUqQ7xqPriqFl8iQG0ELMFKDK_baINfK-CADhqqwCG4BSVKdFp8/w440-h640/il%20sogno.jpg" width="440" /></a></div><br /><p></p><p>Il sogno di Vito
di Paola Tassinari
Arte Digitale, stampa su Polionda, 70x100
cm, realizzato ai primi di agosto del 2020, il
titolo è “Il sogno di Vito” e rappresenta la
processione della Bruna. La festa della
Bruna è la festa della Santa Patrona di
Matera, la festa di Maria Santissima. Da più
di seicento anni i materani portano la
Madonna della Bruna nel cuore, un legame
profondo che il 2 luglio si manifesta in tutto
il suo fervore. Come mai ho realizzato questa
opera? Qualche tempo fa mi ha telefonato da
Matera, Vito Coviello, scrittore e poeta non
vedente, per chiedermi una specie di catalogo
delle mie opere con commento, per
pubblicarlo assieme alle sue poesie e alle foto
di un’altra artista. Chi è costui? Vito di
39
Matera è un uomo semplice, ma non è facile
descrivere la semplicità che etimologicamente
vuol dire puro, senza artificio, senza malizia,
perché oggi il termine di semplice molto
spesso viene sminuito in sempliciotto, perché
non si crede più alla purezza e alla sua
dolcezza intrinseca, la si scambia per
ipocrisia, ci si dice… che falsa è quella
persona, crede di fregarmi con le sue
smielature, oppure è uno sciocco, un
credulone e un vero ingenuo? (Siamo a questo
livello, lo stesso si dice dei cattolici
praticanti, che quasi ti vergogni di dire che
vai a Messa ogni domenica, ti guardano col
sorriso ironico con negli occhi... che ingenuo
non sa che la religione è l’ignoranza dei
popoli, crede ancora, che grande ingenuo, la
Chiesa così ricca, piena di peccatori che
ipocritamente si pentono per peccare più di
40
prima e via dicendo) Vito è come Raffaello,
tra l’altro il 2020 è l’anniversario dei 500
anni della morte del grande artista di
Urbino, i molti eventi celebrativi sono stati
semicancellati dal Covid-19, (quasi come se
Raffaello non volesse essere festeggiato da
una società in cui la gentilezza e la
semplicità sono solo false e a fini di
interesse). Raffaello era amato da tutti, papi,
potenti, popolazione e anche dai concorrenti,
gli artisti che di solito erano gelosissimi e
invidiosi, Raffaello era amato perché era
semplice, umile e innamorato della vita,
grato di vivere e risultava caro e prediletto a
tutti, le sue opere lo svelano, sono talmente
chiare, serene e complete da apparire
semplicemente divine. Vito è come Raffaello,
ti fidi e ti affidi, perché l’entusiasmo nella
sua voce ti dà fiducia, anche se lo conosco
41
solo “virtualmente”, mi ritengo fortunata e
baciata dalla sua amicizia. Alla sua richiesta
del catalogo mi viene un’idea: “Vito e se
realizzassi un ritratto alla Bruna? Magari
con accanto anche il fischietto tradizionale
materano, quello che raffigura un gallo,
simbolo di forza e virilità?” E Vito
scandalizzato: “Ma che dici, scherzi, guai a
toccare la simbologia della Bruna”, poi mi
narra il sogno che ha fatto poco tempo prima,
che ha raccontato anche all’Arcivescovo di
Matera… “Mia moglie mi ha descritto tutto
quello che i miei occhi inutili non mi fanno
più vedere, mi ha detto che anche Lei ha
portato in processione la statua della
Madonna per i tre giri in piazza Duomo e in
quel momento preciso mi sono sentito al suo
fianco alla sua destra a sorreggere insieme
agli altri fedeli la statua bellissima della
42
Madonna. Forse è stato solo un sogno che a
tutt’oggi mi lascia incredulo e perplesso, ma è
stato se pur brevissimo, per me un bellissimo
regalo della Madonnina della Bruna. Forse è
stata solo la mia immaginazione a farmelo
sognare, ma per me è stato un sogno
bellissimo, anche perché nel mio piccolo
sogno ci vedevo e non ricordavo di essere
cieco, cosa che appena ho ricordato mi ha
traslato nella mia realtà di cieco e nella mia
piccola cucina”. Tac… una lucina mi si è
accesa sapevo cosa dovevo raffigurare.
L’immagine rappresenta la processione della
Bruna, con a sinistra in primo piano,
l’Arcivescovo di Matera, riconoscibile dalla
veste color violetto, rappresenta la Chiesa che
è la guida dei fedeli, in secondo piano a
destra Vito che rappresenta i credenti che
amano la Madonna così come amano la
43
famiglia, entrambi con la mascherina,
imposte dall’epidemia di Covid-19, come
testimonianza che quest’anno 2020 ancor di
più abbiamo bisogno di Lei, che rivolga a noi
i suoi occhi misericordiosi. Per prima cosa ho
realizzato a matita e penna su carta, i ritratti
dell’Arcivescovo di Matera e di Vito, che ho
poi caricato sul computer su un fondo grigio
chiaro, che mi è servito come base neutra per
evidenziare i colori del giallo e del violetto,
che ho inserito con la penna/mouse, tramite
una miriade di lineette per dare movimento e
brulichio. Su questa base ho inserito
l’immagine della Bruna con elaborazioni al
computer, inondandola di oro, con ai piedi
una corona verde con i fiori rossi, simbolo del
suo dolore ai piedi della Croce del Figlio.
(Ella conosce questa valle di lacrime e per
questo intercede per noi, è la Porta tra noi e il
44
Cielo, nel XXXIII Canto del Paradiso,
Bernardo di Chiaravalle ci dice che la Sua
benevolenza non solo risponde a chi la
domanda, ma molte volte anticipa). La scelta
del giallo carico e luminoso che pervade
quasi tutta l’opera come una colata d’oro fuso
è in riferimento alla luce divina. L’oro è un
simbolo di sacralità e ricchezza, in questo
caso è l’oro della luce solare, della divinità
che dona a piene mani e che ogni anno si
ripete a Matera, proprio come l’oro che può
essere fuso e rifuso: “L’oro non appartiene
alla mitologia dell’homo faber ma è una
creazione dell’homo religiosus” (Mircea
Eliade). Per il violetto del fondo, la scelta è
stata estetica, per armonizzarlo col primo
piano della porpora dell’Arcivescovo, ma
anche pensando a Dante nel Canto XXVIII
del Purgatorio: “Men che di rose e più che di
45
viole/colore aprendo, s’innovò la pianta/che
prima avea le ramora sì sole”, questa volta
con la mia traduzione personale: il colore
della pianta che coi rami spogli rifiorì era
meno intenso del colore delle rose e più
intenso delle viole era cioè un vivido violetto
allo stesso tempo pacato e pastello, un violetto
come il porpora, detto anche paonazzo
mitigato dal bianco. Il porpora era il colore
indossato dai magistrati romani; divenne il
colore imperiale indossato dai sovrani
dell’impero bizantino e dal Sacro Romano
Impero e in seguito dai vescovi cattolici.
Dante, secondo me, vi aggiunge un po’ di
bianco, lo rende un colore pastello, perché i
fiori che sbocciano sull’albero spoglio sono
nel Paradiso, mentre l’uomo perquanto
eccelso non può essere del tutto bianco, cioè
senza peccato.</p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-3220516509461224952023-10-20T22:04:00.020+02:002023-10-20T22:04:00.174+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /> <b> Al fontanino (la fontana)
di Annamaria Antonelli </b><p></p><p><b> </b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhCTPsN3za3kUtK2__ozJWLfGXRUCtP9_WDeLJfnqlmbhflzGP39dzXeStQ0joqupgEbqTmDQIY6e47YjX_KyuBURIoTZ93M-eTcTedsICcZeEn_3AU7E2TEnfGl6aa2SDv-u5ei1LLBgd7dgXRIrlR9drkbqXG4d8Q2HXBU_5IXamrhdr2LNzgUMTsJ4I" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="317" data-original-width="316" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhCTPsN3za3kUtK2__ozJWLfGXRUCtP9_WDeLJfnqlmbhflzGP39dzXeStQ0joqupgEbqTmDQIY6e47YjX_KyuBURIoTZ93M-eTcTedsICcZeEn_3AU7E2TEnfGl6aa2SDv-u5ei1LLBgd7dgXRIrlR9drkbqXG4d8Q2HXBU_5IXamrhdr2LNzgUMTsJ4I=w398-h400" width="398" /></a></div><br /> <p></p><p> (La fontana…oggi) </p><p>Anni fa e fino al sorgere dei nuovi rioni al
piano, i materani vivevano in abitazioni in
tufo scavate nella roccia, i Sassi di Matera
(Caveoso e Barisano). Avere l’acqua corrente
in casa era privilegio di poche famiglie anche
perché aveva un costo. C’erano e ancora ci
sono varie fontane. Le donne si recavano lì
per riempire l’acqua da bere o che serviva per
cucinare, per lavarsi e per la pulizia della
casa. Mentre aspettavano in fila, il loro turno
33
per riempire bottiglie, secchi, bacinelle e
anfore, si raccontavano la giornata e le storie
dei vicini. Per i giovani, invece, era
un’occasione, un modo per conoscersi come i
protagonisti di questo racconto.
“Vado a riempire l’acqua al fontanino” diceva
la giovane e bella Bruna alla sua mamma!
Era quella un’ottima scusa per poter
incontrare un ragazzo che le piaceva molto,
parlare con lui e scambiarsi fugaci sguardi
d’amore, ma non lontano dagli occhi
indiscreti di donna Graziella, la pettegola di
Matera. Tutto era nei suoi occhi, nelle sue
orecchie e soprattutto sulla sua lingua
sempre pronta a raccontare alla gente le
storie che ascoltava di nascosto. Mentre i due
ragazzi chiacchieravano felicemente alla
fontana, la signora Graziella si recò di gran
fretta a casa di Bruna per informare la
34
mamma dicendo: ”Ho visto tua figlia al
fontanino che amoreggiava con un ragazzo”.
La mamma della giovane rispose: “Per
fortuna ci sei tu che sai tutto di tutti! Vai via!
Pensa a te che a mia figlia ci penso io!”. Era
tardi. Bruna tornò di corsa a casa con le
bottiglie dell’acqua tra le braccia e vide
donna Graziella allontanarsi frettolosamente
e per la paura di essere sgridata lasciò
cadere, sull’uscio di casa, le bottiglie che si
ruppero e le costarono i rimproveri e qualche
sberla. Sì, perché a quei tempi per
frequentare una ragazza bisognava avere il
consenso dei suoi genitori e non sempre era
concesso. Anzi si impediva alle figlie di uscire
di casa e i giovani cercavano altri modi per
vedere, almeno da lontano, l’amata.
La fontana, alla quale tutti dovrebbero
abbeverarsi, rappresenta metaforicamente
35
l’Amore nelle sue varie forme, tra innamorati,
tra amici, tra genitori e figli e tra le famiglie
del vicinato.
“L’incontro alla fontana” il “Corteggiamento
di altri tempi” è solo uno dei tanti racconti e
delle tante storie nate nei vicinati che sono
oggi, i nostri bei ricordi. Ricordi che, forse,
tornano alla mente dei materani grazie alla
“Fontana dell’Amore”, un’opera realizzata in
bronzo composta da cinque statue a
grandezza naturale che dovrebbe
rappresentare l’incontro alla fontana dei
giovani materani e una nuova attrazione per
i turisti. È stata disegnata da Enzo Viti e
Teresa Lupo e realizzata dallo scultore
Domenico Sepe. Si trova in Via Muro nel
Sasso Caveoso, a Matera. E’ stata inaugurata
il 7 settembre 2020. Gli innamorati
passeranno di lì per scambiarsi promesse
36
d’amore e qualcun altro, come me, sceglierà
quel posto come il suo “angolo preferito per i
pensieri” e per ammirare la naturale bellezza
dei Sassi di Matera di giorno o mentre si
colorano al tramonto.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9d-kqHT2M-Eiv7L7gDyaoL5bOkfhrhUXANrfqI4KkXsp_Ke_sSn7O5eJ7L4malIaP-KffQ_2zzX2Yzb6DsUTmMeTkdmUq8qRlTLm-O8qI2fcmF6S7gYHmCTAmnCx9AYbQEuqNL4H73vF24ZLy8XMNjz2d4mQFvPGceEH2bKoUalepUUBK0wyJrkaskkc/s562/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="524" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9d-kqHT2M-Eiv7L7gDyaoL5bOkfhrhUXANrfqI4KkXsp_Ke_sSn7O5eJ7L4malIaP-KffQ_2zzX2Yzb6DsUTmMeTkdmUq8qRlTLm-O8qI2fcmF6S7gYHmCTAmnCx9AYbQEuqNL4H73vF24ZLy8XMNjz2d4mQFvPGceEH2bKoUalepUUBK0wyJrkaskkc/w373-h400/Immagine.jpg" width="373" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">La fotografia è in bianco e nero; ha l’antico e il nuovo.
Rappresenta l’incontro dei giovani alla fontana… e il
“Corteggiamento di altri tempi!”
Al muretto, in Via Muro, ci sono due ragazzi uno seduto e
l’altro appoggiato; difronte a loro ci sono una donna e una
ragazza che mentre riempie l’acqua riceve in dono da un
giovane una rosa. (Fotografia di Annamaria Antonelli)</div><br /><br /><p></p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-67416836622760063512023-10-10T22:01:00.013+02:002023-10-10T22:01:00.148+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqazxYLWZkOuFBeT0Nnauv0omlmea5OWPYkFOexfjtJGlQvhcrqSNCiH9kQGLZ_MZFiKfjZkaLe_Ky4kbNMe57J77TG7qJiC41kpaL8vnAk3XxVFfFv2nZKUNeexkjyb4-U4KFBybp52Yl4drxqcf_PxitZl9LKLkFW2mCDfX9kU1nEsfImRyasgBWAoA/s520/con%20gli%20occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqazxYLWZkOuFBeT0Nnauv0omlmea5OWPYkFOexfjtJGlQvhcrqSNCiH9kQGLZ_MZFiKfjZkaLe_Ky4kbNMe57J77TG7qJiC41kpaL8vnAk3XxVFfFv2nZKUNeexkjyb4-U4KFBybp52Yl4drxqcf_PxitZl9LKLkFW2mCDfX9kU1nEsfImRyasgBWAoA/w339-h400/con%20gli%20occhi.jpg" width="339" /></a></div><b><p><b>Recensioni</b></p>Salvatore Adduce</b>
Vito Coviello, mio vecchio amico, ha deciso
da tempo di “regalarsi” ad un pubblico vasto
di suoi estimatori attraverso la scrittura e la
poesia. L’incontro di Vito con Paola
Tassinari, che ho avuto la fortuna di
conoscere grazie al viaggio culturale della
città di Matera, mi ha molto colpito per
l’ardire che entrambi hanno avuto di
trasferire emozioni e “visioni” in questa
pubblicazione che aggiunge un tassello
importante nel mosaico delle produzioni
culturali in un mondo che ha bisogno di
queste boccate di ossigeno per cercare vie
nuove per raccontarsi. Poesia e pittura, un
binomio fantastico della creatività, regalano
emozioni capaci di superare ostacoli e
difficoltà riportandoci tutti sullo stesso piano
28
a condizione che ci lasciamo trasportare
dolcemente nel mare infinito della fantasia.
Sono ancora una volta grato a Vito per aver
promosso questa nuova opera.
Salvatore Adduce
Presidente dell'ANCI Basilicata, già Onorevole
e Senatore della Repubblica e già Sindaco di
Matera, già Presidente della Fondazione
Matera-Basilicata 2019 per Matera Capitale
Europea della Cultura per il 2019.<p></p><p><b>Lina Senese</b>
Cantante Internazionale in Lingua Francese e
Napoletana
“CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL
CUORE…” un lavoro sinergico di tre autori
che non si sono mai incontrati: un poeta non
vedente, una pittrice e una fotografa,
accomunati dalla loro capacità di vedere
oltre, di saper cogliere l’essenza, l’anima di
cose e persone.
Nessuno di loro guarda con gli occhi, ma con
il cuore, trasformando un lavoro collettivo in
un unico inno d’amore verso la vita.
Lina Senese</p><p><b>Chiara Manicone</b>
Cittadina materana
Non ho visto tutto, ma l’impressione che ho
avuto è che tutto il libro sia un viaggio
introspettivo attraverso ricordi, immagini ed
emozioni.
Mi colpisce molto come una persona non
vedente abbia fatto a scegliere una fotografa
e una pittrice come collaboratrici, pur non
vedendo le vostre opere… Evidentemente
l’empatia riesce a far godere della bellezza di
un’immagine anche chi non vede.
E magari ci sono persone che vedono bene
con gli occhi, ma non con il cuore!
Complimenti per questo lavoro…
Chiara Manicone<br /> </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-39470397913643933472023-10-01T21:57:00.000+02:002023-10-01T21:57:00.143+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhafuQmcayqUi1dq3phYzQKkJdYFuH3UUPtTOem6qQ-Nj5prOwPVsQerUOsUrOx4F_7q3_9u6OFtcB5vrKWx5eZ-3IhBfhu4kp1VCCFngheuSqeI4bJ5HrqVRFpAy_LwLMwCtP0J6xc4w5_vhnOOwluKNjWAuSPObw2um6x-9jSE3EMuNFXvAgNX9ujz28/s520/con%20gli%20occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhafuQmcayqUi1dq3phYzQKkJdYFuH3UUPtTOem6qQ-Nj5prOwPVsQerUOsUrOx4F_7q3_9u6OFtcB5vrKWx5eZ-3IhBfhu4kp1VCCFngheuSqeI4bJ5HrqVRFpAy_LwLMwCtP0J6xc4w5_vhnOOwluKNjWAuSPObw2um6x-9jSE3EMuNFXvAgNX9ujz28/w339-h400/con%20gli%20occhi.jpg" width="339" /></a></div><p><b>Recensioni </b></p><b>Mario Lorenzini
Redazione giornale online
Giovani del 2000
</b>(www.gio2000.it)
“CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL
CUORE”.
È il titolo dell’ennesimo libro dello scrittore
materano non vedente Vito Coviello.
È altresì il modo con cui Vito raggiunge la
sua massima espressività, amplificata in
quest’opera collaborativa.
La sua visione oltre il naturale, gli ha
permesso qui di raggiungere forse l’apice
della sua “comunicazione trasversale”; il
lettore apprenderà un nuovo modo di
incanalare foto, sensazioni visive. Imparerà
a far permanere quei ricordi con profonda
22
incisività perché raccontati in una chiave
totalmente diversa e inaspettata per chi
soltanto vede distrattamente un’immagine.
Mario Lorenzini<p></p><p><b>Dott.ssa Rossella Montemurro
Direttore Responsabile della testata
giornalistica online Tutto H24</b>
(www.tuttoh24.info)
Tre sensibilitàdiverse accomunate dall’amore
per l’Arte, l’Arte nelle sue forme molteplici.
Sono una fotografa, una pittrice e un poeta -
Annamaria Antonelli, Paola Tassinari e Vito
Coviello - gli autori di “CON GLI OCCHI, CON
LE MANI, CON IL CUORE”, una pubblicazione
decisamente sui generis perché nata da un
mix delle loro opere. L’Arte è filo conduttore
e, nello stesso tempo, il trait d’union tra loro,
amici virtuali.
I versi del poeta-scrittore Coviello diventano
la traccia per l’obiettivo e i pennelli della
Antonelli e della Tassinari: si intersecano, si
fondono, si completano offrendo al lettore
24
un’esperienza unica. E se le parole di
Coviello, cieco da 21 anni, accompagnano in
un universo dai colori incredibilmente vividi
in cui le sensazioni sono protagoniste, le foto
e le opere delle co-autrici sono da
interpretare con gli occhi del cuore.
Rossella Montemurro</p><p><b>Pasquale Doria
Giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno e
Consigliere Comune di Matera</b>
Conosco Vito da molti anni, ormai. Allora
eravamo giovani. La corsa pazza tra lavoro,
famiglia e impegni di ogni tipo ci ha presto
gettato nella trincea del quotidiano, dove è
facile allentare le relazioni amicali. Poi, a un
certo punto, tramite i social media, è
rientrato nel raggio del mio radar personale,
quello di cronista. Vito ha iniziato a scrivere.
Come ha evidenziato in più occasioni, ha
trovato la terapia giusta per comunicare con
il mondo: la scrittura. Sono stato ben lieto,
perché vivo da decenni di scrittura e, quindi,
l'ho incoraggiato ad andare avanti, a non
mollare, notando una maturazione lontana
dagli anni spensierati giovanili. In
particolare, mi ha colpito la paziente tenacia
26
che lo sostiene, alla stregua di un monaco
zen. A questa caratteristica non possono non
scorgere un certo coraggio nell'affrontare i
frangenti della vita che hanno forgiato il suo
animo nell'acciaio di un vero guerriero.
Eppure, leggendo le sue parole si avverte che
qualcosa è rimasto di quegli anni lontani, la
freschezza giovanile di un'immaginazione
che ha conservato l'entusiasmo e la
spontaneità di un bambino.
Complimenti Vito, adesso sei una persona
nota, hai guadagnato un discreto successo.
Non solo per quello che hai fatto per te stesso
ma, più che altro, per il messaggio che hai
lanciato con il tuo esempio e quindi, per
quello che continui a fare per gli altri.
Pasquale Doria<br /> </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-80887068370241155422023-09-20T21:54:00.005+02:002023-09-20T21:54:00.142+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi6NT2FLRz-m7lcHiSXdVv7oq1JAo21QLAlN44WiPKztyqhVdRt2UPTT-Q35LPzv71IqcpPxOAcFXaLYwW8Psj9CgefNDuw9ULyUmtZC-8Df0pAUNzkQIAYXRAhUY79riyAUGWpp0sbAyGFgbLVzzmy_QRQJTFYi5_XViNQy715kJTDvgWUrRHcOk0i3A/s520/con%20gli%20occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi6NT2FLRz-m7lcHiSXdVv7oq1JAo21QLAlN44WiPKztyqhVdRt2UPTT-Q35LPzv71IqcpPxOAcFXaLYwW8Psj9CgefNDuw9ULyUmtZC-8Df0pAUNzkQIAYXRAhUY79riyAUGWpp0sbAyGFgbLVzzmy_QRQJTFYi5_XViNQy715kJTDvgWUrRHcOk0i3A/w339-h400/con%20gli%20occhi.jpg" width="339" /></a></div><b>Recensioni</b><p></p><p><br /><b>D.ssa Rosanna Viceconte
Presidente del Comitato Regionale
Anpas Basilicata</b>
“CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL
CUORE”
Un libro realizzato dalla collaborazione di tre
artisti: Annamaria Antonelli, fotografa e
scrittrice materana, Paola Tassinari, pittrice
e poetessa ravennate, Vito Coviello, poeta e
scrittore di Matera non vedente.
E’ soprattutto a Vito che mi rivolgo.
La bellezza di una persona è racchiusa
nell’anima. Una bellezza ben descritta dalle
fotografie della Antonelli e dai dipinti della
Tassinari.
Quella di Vito Coviello è un’anima nobile.
Non appartiene a tutti la capacità di
19
raccontare con parole semplici gli eventi che
ci travolgono.
Vito Coviello uno scrittore che ha la capacità
di raggiungere il mondo esterno con le sue
opere.
Con gli occhi, con le mani, con il cuore, è
un'opera dei nostri tempi.
La paura, l'angoscia e poi la speranza sono le
emozioni di oggi ben raccontate da Coviello.
Con gli occhi si osservano le opere, con le
mani si realizzano e con il cuore si raggiunge
il prossimo. Quel prossimo che Vito non ha
smesso mai di emozionare con i suoi
capolavori.
Si possono scalare mille montagne, ma
l’amore per il prossimo, la passione per l’arte
sono preziose e insostituibili.
20
Ci sono mille modi per raccontare una storia,
ma la semplicità di Coviello rende tutto
perfetto.
E’ ascoltando i racconti e guardando le
fotografie e i dipinti che ci si perde in un
mondo fantastico e il nostro animo a volte
tormentato viene invaso da un soffio di vento
di serenità. Con affetto
Rosanna Viceconte
Presidente del Comitato Regionale
Anpas Basilicata </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-92129203149994001342023-09-10T21:50:00.002+02:002023-09-10T21:50:00.141+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkwfMpiKPkrJwIceZMmqqpI-I8yt0DypRU9GAEP6864nSo2ZdUEs_wdm9_Q_cNwKRB7dwy66qpXOHsMKmlmPDvrko8o8mMIay0l7vQ6dchcZuuKIja0z4PfPfjYbnfnQ0eqS2yPJFwidiWdLlBrDyqHQ40Bn0Ldn1n6bwcz2bBEVzEdCY0mtc1WriMvA8/s520/con%20gli%20occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkwfMpiKPkrJwIceZMmqqpI-I8yt0DypRU9GAEP6864nSo2ZdUEs_wdm9_Q_cNwKRB7dwy66qpXOHsMKmlmPDvrko8o8mMIay0l7vQ6dchcZuuKIja0z4PfPfjYbnfnQ0eqS2yPJFwidiWdLlBrDyqHQ40Bn0Ldn1n6bwcz2bBEVzEdCY0mtc1WriMvA8/w339-h400/con%20gli%20occhi.jpg" width="339" /></a></div><b>Recensioni</b> <p></p><p><b>Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo
Arcivescovo di Matera - Irsina</b>
Recensione al testo
CON GLI OCCHI, CON LE MANI,
CON IL CUORE
Ci sono tanti modi per vedere,
ascoltare, dire, gustare, toccare. Tutto
dipende da come ci poniamo difronte alla
realtà della vita, con le sue gioie e i suoi
dolori, con le sue ombre e le sue luci, con il
duello con la morte.
15
Tutto dipende dall’equilibrio interiore
che si riesce a trovare esprimendo quella
bellezza che ogni essere umano possiede.
Solitudini, incomprensioni, mancanza
di affetto, discriminazioni offuscano spesso
gli orizzonti di una vita più bella, vera,
autentica.
Soprattutto un non vedente è capace di
vedere e scrutare ciò che a volte chi possiede
la vista non riesce: vigile e pieno di luce
anche quando le delusioni e i tradimenti
degli ideali affondano nei sentimenti, nei
progetti che crollano.
Mani che si muovono nello scrivere
poesie, nel dipingere, nel realizzare ciò che di
più bello e di sacro si porta dentro. Ma anche
le tristezze, il buio dell’esistenza che fa
sprofondare nelle tenebre.
16
Leggere la propria vita e presentarla
agli altri attraverso racconti, versi poetici,
preghiere, tradizioni e immagini è
sicuramente un dono grande: chi è capace di
raccoglierlo di certo potrà arricchirsi e
gustarlo, vincendo la miopia di un’esistenza
sciapa e scolorita, per scrutare orizzonti
lontani nei quali ci si immerge e si diventa
un tutt’uno.
Ringrazio gli autori di questo testo che
davvero “con gli occhi, con il cuore e con le
mani” aiutano a sentire i palpiti della vita
che, feconda e sempre più gravida, partorisce
altra vita.
Li ringrazio perchè aiutano a riempire
gli occhi di cielo mentre ancora le mani di
Dio, come all’inizio di ogni cosa, servendosi
delle nostre mani, impastano, modellano,
17
tracciano la bellezza e la santità di
un’esistenza che ha bisogno di essere solo
vissuta pienamente e amata.
✠ Don Pino<br /> </p>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-75325160915626941382023-09-01T21:48:00.003+02:002023-09-01T21:48:00.142+02:00CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIqNL-KjH2kHTP3M85Eg4TVPtK7WByaYLMDHcVVrFS7f7yG1QsPnVAGaZ2jOGkMMZmO8G8owgTvBh0iQVHi0JibE9sZsOHk0mh9-I76qksOrpd8O3hDR2EyIDYkV1wLHgh09O0gYnxcvoVQXZRsoqEVjpOhFvItUjfXawntL1uN8Mmva10-NYhLwr5VAM/s520/con%20gli%20occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIqNL-KjH2kHTP3M85Eg4TVPtK7WByaYLMDHcVVrFS7f7yG1QsPnVAGaZ2jOGkMMZmO8G8owgTvBh0iQVHi0JibE9sZsOHk0mh9-I76qksOrpd8O3hDR2EyIDYkV1wLHgh09O0gYnxcvoVQXZRsoqEVjpOhFvItUjfXawntL1uN8Mmva10-NYhLwr5VAM/w339-h400/con%20gli%20occhi.jpg" width="339" /></a></div><br /><p><br /></p><div><br /></div>CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL
CUORE (la fotografa, la pittrice e il poeta) è
un libro di scrittura corale, scritto e
composto a sei mani da: Annamaria
Antonelli, da Paola Tassinari e da Vito
Coviello. Questo libro è formato da un album
fotografico dell'artista fotografa, di Matera,
Annamaria Antonelli, da un catalogo
pittorico della pittrice, scrittrice e poetessa,
di Ravenna, Paola Tassinari e da un
quaderno di poesie dello scrittore e poeta non
vedente, di Matera, Vito Coviello. Nato
dall'amicizia di tre persone che non si sono
mai incontrate nel mondo della realtà, ma
che la loro grande empatia, sensibilità e
resilienza ha fatto incontrare nel mondo dei
sognatori e dei poeti, nel mondo di mezzo tra
3
realtà e sogno dell'Iperuranio. Questo libro
porta al cuore e alla mente di Vito Coviello,
scrittore cieco totale da 21 anni, il mondo
delle immagini delle fotografie artistiche di
Annamaria Antonelli e dei quadri della
pittrice e scrittrice Paola Tassinari, ma
soprattutto vuole condividere e regalare a
tutti noi sentimenti, sensazioni e sogni,
espressi attraverso la fotografia, la pittura e
la poesia.
La stesura, l’impostazione e l’impaginazione
del libro sono state curate, in egual misura,
dai tre autori.<div><br /></div><div><b>Annamaria Antonelli</b> ha 49 anni e vive a
Matera, la città dei Sassi. Riflessiva e critica
verso se stessa ma, allo stesso tempo
altruista e buona ascoltatrice, usa la
scrittura per comunicare e conoscere la gente
attraverso pensieri, racconti o semplici
descrizioni del proprio stato d’animo. Non
conoscendo a sufficienza la storia e i luoghi
della propria città, incuriosita dai tanti
racconti della nonna ultracentenaria, dei
genitori, di familiari e amici e grazie ai bei
ricordi dell’infanzia vissuta, in parte, nella
casa nei Sassi ha cercato di colmare alcune
5
lacune partecipando a alcuni eventi e
visitando mostre di foto storiche di Matera e
non solo e avvicinandosi così alla fotografia.
Attratta dai particolari colori della natura,
che non indossa ma, che custodisce, dalla
bellezza dei paesaggi, dei Sassi e dei suoi
tanti angoli nascosti che più l’affascina
scoprire e conservare nelle sue fotografie.
Ma, la storia che più la emoziona è quella
rappresentata dalla vita, dai Momenti di vita
quotidiana che tanto adora e che sono i suoi
Ricordi più belli e li riflette nelle immagini e
nei suoi racconti. Con il cellulare o la
videocamera scatta istintivamente le sue
fotografie, senza alcuna tecnica e per sé,
prima che per gli altri perché le piace vedere
subito se ha catturato la sua emozione per
poi poterla trasmettere; quelle in bianco e
6
nero hanno l’antico e il nuovo allo stesso
tempo.
Ha partecipato al progetto Il cielo stellato,
della regista Caterina Erica Shanta, sulla
Festa della Madonna della Bruna vista dai
materani.
Un progetto cinematografico realizzato
attraverso la digitalizzazione del materiale
video-fotografico fornito e realizzato dai
cittadini stessi durante le diverse edizioni
della festa patronale materana del 2 luglio.
Vieni… ti racconto una storia è il suo primo
racconto, con foto, scritto per il libro Da quel
balcone dei miei ricordi: Matera di Vito
Coviello.
Forse, la sua passione per la fotografia era
solo nascosta, poi scoperta, ora espressa,
cercando di seguire le linee guida delle storie
7
dei dipinti di Paola Tassinari, artista di
Ravenna e delle poesie di Vito Coviello,
scrittore di Matera che è già un fotografo,
nella luce e nel buio… è lui l’ideatore del
libro:
“CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE”</div><div><b><br /></b></div><div><b>Paola Tassinari</b> (Teoderica) scrittrice,
pittrice, illustratrice, blogger ravennate. Ha
pubblicato una silloge poetica Arcana fese
colpo, una raccolta di favole Biocchi di cotone
e numerosi romanzi. Diversi suoi racconti e
poesie hanno ottenuto dei riconoscimenti e
sono stati pubblicati in antologie. Sue favole
sono edite sul sito Ti racconto una fiaba. I
suoi lavori pittorici e digitali sono presenti in
numerosi portali d’arte. Ha partecipato a
diverse mostre in Romagna (Forlì,
Modigliana, Dovadola, Cesena, Cervia) in
9
particolare dal 2014 è presente ogni anno al
Festival delle Arti di Cervia. Nel 2015 ha
partecipato alla Biennale d’Arte IAT (Italy
Art Tokio). Nel 2016 ha partecipato al
progetto artistico della rivista letteraria
Ellin Selae creando 1000 mini opere d’arte.
Nel 2018 ha partecipato ad Art San Diego e
ha illustrato il libro di favole E adesso parlo
io. Nel 2019 ha partecipato con ArtetrA a
Mostre tenutasi nelle città di Lisbona,
Madrid, Parigi, Roma e Firenze; è stata
selezionata al Premio Maestri d’Italia e
invitata alla mostra Lo stato dell’arte ai
Tempi della 58° Biennale di Venezia a cura
di Giorgio Gregorio Grasso.<br /><div><div> <br /><b>Vito Antonio Ariadono Coviello</b> è nato a
Sarnelli, frazione di Avigliano, provincia di
Potenza, il 4 novembre 1954, vive a Matera,
dove è felicemente sposato e ha una figlia.
Un glaucoma cortisonico gli ha rubato la
vista, ventuno anni fa. Ha dovuto
riorganizzare la sua quotidianità ma, nello
stesso tempo, si è rafforzata la sua voglia di
condividere la cultura con tutti piccoli e
grandi lettori, senza distinzione alcuna,
attraverso la scrittura di racconti, di romanzi
e poesie, regalando emozioni con parole e
11
immagini ma, anche con la sua voce che
racconta le sue storie è Il Contastorie, per i
bambini è Vito di Matera.
Ha scritto e pubblicato, in primis, Sentieri
dell’anima, premiato nel Concorso di Gaeta
nel 2017, seguito da diversi libri, romanzi,
racconti e poesie: Dialoghi con l’Angelo,
Donne nel buio, Sofia, raggio di sole, “Il
treno: racconti e poesie”, I racconti del piccolo
ospedale dei bimbi, un libro di poesie
intitolato “Poi…sia: un amore senza fine” e
sottotitolato come “Quaderno di poesie di
Vito Coviello”, I dieci racconti per Sammy,
romanzo Victor, Debby ed il sogno, “Da quel
balcone dei miei ricordi: Matera”, Paolo e
Anneshca, La Madonna dei pastori.
Regala le sue opere, che pubblicata
gratuitamente sul web, a ospedali, carceri,
12
associazioni e nel 2020 anche al Presidente
della Repubblica e al Papa.
E’ l’ideatore del libro scritto in collaborazione
con Paola Tassinari, artista ravennate e
Annamaria Antonelli, fotografa materana
che ha come fine la condivisione della cultura
nelle sue varie forme e la dimostrazione che
la cultura è una, ha tanti colori e soprattutto
è per tutti…
E’ il fondatore del gruppo Facebook ”Invitus
invitus matera.il contastorie da matera…”. <p></p></div></div></div>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7998901205135642474.post-26964589430707441752023-08-25T14:22:00.000+02:002023-08-25T14:22:41.648+02:00GEOMETRIA DÜRERIANA Nudo femminile da dietro. 1495 AMORE E PSICHE DI UN DIALOGO GEOMETRICO Di Gaetano Barbella<p> </p><p align="center" class="Standard" style="margin-top: 11.9pt; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">GEOMETRIA DÜRERIANA<o:p></o:p></span></b></p>
<p align="center" class="Standard" style="margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">Nudo femminile da
dietro. 1495<o:p></o:p></span></b></p>
<p align="center" class="Standard" style="margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">AMORE E PSICHE DI UN
DIALOGO GEOMETRICO<o:p></o:p></span></b></p>
<p align="center" class="Standard" style="margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 14.0pt;">Di Gaetano Barbella<o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="Standard" style="margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><i><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">Alla donna in punta del
piede sinistro consensiente, ma solidamente poggiata sul tallone destro e sul
bastone, la stella dell'Esagramma. Ad Albrecht Dürer della sua firma, la stella
del Pentalfa.<o:p></o:p></span></i></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7jWbUmJl8tufKT9cBjPmncOOluDMIsFZRhDPo73StwzfskuU2E_hSzqpfqoZhR4iTTbkuVflWWKVBeviOS43cggV2H2gu84ZDZhwtEzMRUI1nOm6p2mMJ8D9ia3k4QvAAitgbcHrQRJAZ3fgJTmS65bSA5DzJ1WbtcebiGO1VOvklsq6Kq-O6iNdoiGk/s576/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="476" data-original-width="576" height="528" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7jWbUmJl8tufKT9cBjPmncOOluDMIsFZRhDPo73StwzfskuU2E_hSzqpfqoZhR4iTTbkuVflWWKVBeviOS43cggV2H2gu84ZDZhwtEzMRUI1nOm6p2mMJ8D9ia3k4QvAAitgbcHrQRJAZ3fgJTmS65bSA5DzJ1WbtcebiGO1VOvklsq6Kq-O6iNdoiGk/w640-h528/Immagine.jpg" width="640" /></a></div><br /><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="border-collapse: collapse; mso-padding-alt: 0cm .5pt 0cm .5pt; mso-table-layout-alt: fixed; width: 643px;">
<tbody><tr style="mso-yfti-firstrow: yes; mso-yfti-irow: 0; mso-yfti-lastrow: yes;">
<td style="padding: 0cm .5pt 0cm .5pt; width: 240.95pt;" valign="top" width="321">
<br />
</td>
<td style="padding: 0cm .5pt 0cm .5pt; width: 240.95pt;" valign="top" width="321">
<br />
</td>
</tr>
</tbody></table>
<p class="Illustration" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 12pt; text-align: left;">La punta
del piede di lei, in C, si congiunge con la sommità del bastone in</span><span style="color: white; font-family: "Century Expanded";">l</span><span style="font-family: "Century Expanded";">A che rappresenta il capo di Amore-Cupido. Passa per il centro O della
stella dell'esagramma, la passione dell'Eros di lei.</span></p><p class="Illustration" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="Illustration" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-style: normal;">Uno dei piedini della
firma di Albrecht Dürer, in D, si congiunge con O il centro della sua stella
Pentalfa il fulgore dell'Eros di lui e nel contempo si ricongiunge col piede
del bastone.</span><o:p></o:p></p>
<p class="Illustration" style="margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-style: normal;">Il bastone rappresenta Amore-Cupido, cui si adagia quasi
Psiche, della favola di Apuleio. Il Pentalfa si intreccia in sintonia con
l'Esagramma col parallelismo delle linee IH ed EG.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Come lo sono il suo asse yy con quello del
bastone AB. Si nota il dialogo d'amore della punta del piede sinistro di lei,
con il "piede " della firma di Albrecht Dürer. Il mantello copre sul
davanti l'ignudità di lei e di lui, e sul di dietro tutto è visibile del
mistero.<o:p></o:p></span></p>
<p class="Standard">Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia
narrata da Apuleio all'interno della sua opera Le Metamorfosi, anche se è
considerata risalire ad una tradizione orale antecedente all'autore.<o:p></o:p></p>
<p class="Standard" style="margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Nella vicenda narrata da Apuleio,
Psiche, mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido,
senza, tuttavia, sapere chi sia il marito, che le si presenta solo
nell'oscurità della notte. Scoperta su istigazione delle invidiose sorelle la
sua identità, è costretta, prima di poter ricongiungersi al suo divino
consorte, a effettuare una serie di prove, al termine delle quali otterrà
l'immortalità. Altre versioni, differenti da quella di Apuleio, narrano,
invece, la morte della ragazza prima dell'ultima prova, altre ancora narrano che
la ragazza abbia fallito l'ultima prova e che abbia, quindi, dovuto lasciare
Amore-Cupido.<o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">Il piedino della
seduzione<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdjTjQDnXU5BDhAVnFMOZfIh2yfyMmejxpPghpdYwWxMZc0BaYZM9qPowNKn0ZzQLLLeJrZDtgNjiDUPzbycvyU9aLrST7iMPNHeFkXezK-t03xkjU5Zwg3QfJm-vR9j6fklDlvNz5ApzbRFqEmV6mHqJkpN9IvcV8-SzjsztxBxlRttLyBLIkQhFCEps/s350/piedino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="350" height="460" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdjTjQDnXU5BDhAVnFMOZfIh2yfyMmejxpPghpdYwWxMZc0BaYZM9qPowNKn0ZzQLLLeJrZDtgNjiDUPzbycvyU9aLrST7iMPNHeFkXezK-t03xkjU5Zwg3QfJm-vR9j6fklDlvNz5ApzbRFqEmV6mHqJkpN9IvcV8-SzjsztxBxlRttLyBLIkQhFCEps/w640-h460/piedino.jpg" width="640" /></a></div><br />È
poetico il ricorso al piede rialzato sul tallone di Psiche di Albrecht Dürer,
cui corrisponde il piede della sua firma. Ed è immediato il pensiero a
immaginare lo scenario di un amore che sboccia, provocato da un'audace segno
con piede di lui sul piede di lei, che non si ritrae. È Amore Cupido che ha
fatto centro con la sua freccia.<o:p></o:p><p></p>
<p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Fare piedino</span></b><span style="font-family: "Century Expanded";"> è un gesto di approccio e seduzione non
verbale<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che consiste nello sfiorare
intenzionalmente col proprio piede (o con la scarpa) il piede o la scarpa della
persona da sedurre. La maggior parte delle volte si effettua da seduti e,
poiché il contatto avviene per lo più sotto un tavolo, il seduttore gioca sul
dubbio che il contatto possa non essere intenzionale. In generale, è un gesto
che avviene di nascosto e che implica un'intesa tra due persone, ma in molti
casi esso è utilizzato come prima manifestazione di un'intenzione seduttiva,
soprattutto laddove questa è volta all'immediata conquista erotica piuttosto
che a un più meditato corteggiamento.</span><o:p></o:p></p>
<h2 align="center" style="margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 11.9pt; text-align: center;"><a name="Nella_seduzione"></a><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">Nella seduzione<o:p></o:p></span></h2>
<p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Il
"fare piedino" è soltanto una tecnica per manifestare un'intenzione
seduttiva. Se la persona a cui il gesto è rivolto non allontana il proprio
piede e finge di non accorgersene o addirittura asseconda i movimenti del
"seduttore", quest'ultimo potrà correttamente interpretare tali
comportamenti come inequivocabili ed eccitanti segnali di disponibilità. Al
contrario, se la persona a cui è rivolto il gesto non gradisce il
corteggiamento, questa allontanerà il proprio piede e il mancato seduttore
potrà tranquillamente fingere che quel contatto sia stato del tutto accidentale
e per nulla intenzionale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Dovrebbe
quindi risultare abbastanza chiaro come il "fare piedino" non vada
assolutamente confuso con le svariate forme di feticismo del piede, come, per
esempio, il retifismo, che sono invece delle vere e proprie pratiche sessuali<a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Noto Sans Devanagari"; mso-bidi-language: HI; mso-fareast-font-family: "DejaVu Sans"; mso-fareast-language: ZH-CN;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a>.</span><o:p></o:p></p>
<p align="center" class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 11.9pt; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">Il Laccio dell'Amore<o:p></o:p></span></b></p>
<div style="mso-element: footnote-list;"><!--[if !supportFootnotes]--><br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<p class="Standard"><a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Liberation Serif",serif; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Noto Sans Devanagari"; mso-bidi-language: HI; mso-fareast-font-family: "DejaVu Sans"; mso-fareast-language: ZH-CN;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>https://it.wikipedia.org/wiki/Piedino_(sessualit%C3%A0)</span><o:p></o:p></p><p class="Standard"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEq_AsiU7WIFIndkOYyog7ROmTAZ3JyvpWhEX2-z6qfU2yUhuZt66oVMyWTN2XLVqTj61ht4WkGefgPteoLRqHOwWA76BMV_-Re3Y51gmEOEpPyEHED3dsaRalN7o8p1f5-MULh3FrIkEDBktOEnEjzYLysUkJh9KZK1q3jADxzX6jE_TfqsifbyHZCnw/s574/laccio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="574" height="368" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEq_AsiU7WIFIndkOYyog7ROmTAZ3JyvpWhEX2-z6qfU2yUhuZt66oVMyWTN2XLVqTj61ht4WkGefgPteoLRqHOwWA76BMV_-Re3Y51gmEOEpPyEHED3dsaRalN7o8p1f5-MULh3FrIkEDBktOEnEjzYLysUkJh9KZK1q3jADxzX6jE_TfqsifbyHZCnw/w640-h368/laccio.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">L'intreccio del Pentalfa
con l'Esagramma nel disegno di Albrecht Durer dell'illustr. 2 è un fatto
meraviglioso dell'Eros che trova risonanza attraverso <b>La danza del Laccio
D‘Amore</b> dell'illustr. 4 che affonda le sue origini nella preistoria, parte
di una più vasta liturgia di venerazione delle divinità arboree e di
propiziazione della fecondità.</span><o:p></o:p></p><p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">In questo caso si
tratta di una delle tradizioni popolari più sentite che cadenza i ritmi della
vita rurale abruzzese, attraverso le tappe più importanti come il primo amore,
il fidanzamento, il matrimonio. Tra i tanti balli popolari, quello del Laccio
D'Amore è senza dubbio il più ricco, dal punto di vista scenografico e delle
implicazioni simboliche. La danza si apre con l'arrivo delle dieci coppie che
indossano un tipico costume abruzzese e che passano sotto un lungo arco formato
da ragazze che agitano in alto tamburelli e nastri multicolori. Il ballo si
intreccia attorno a un palo conficcato al centro della piazza, alla sommità del
quale vengono fissati i ‘lacci d'amore', venti lunghi e colorati nastri, tenuti
per l'altro capo dai venti ballerini che, al suono del ‘ddu' botte',
caratteristica armonica a due bassi, danno inizio alle danze che partono da
sinistra verso destra, a coppie sciolte. [...]<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">A Penna Sant'Andrea (prov.
di Teramo in Abruzzo), la danza del Laccio d'Amore è rimasta radicata sino ad
oggi. All'inizio del ‘900 si è costituito l'omonimo Gruppo Folkloristico che ha
fatto conoscere il ballo in tutto il mondo. La tipica danza, infatti, chiude
tradizionalmente l’Incontro del Folklore Internazionale, che si svolge da oltre
quaranta anni a Penna Sant’Andrea agli inizi di agosto, con la partecipazione
di gruppi folkloristici da tutto il mondo.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Century Expanded";">Come
si evince dagli approfonditi studi dell’etnocoreologo Giuseppe M. Gala, la
danza dei nastri è un modulo coreutico diffuso in tutto il continente europeo,</span></b><span style="font-family: "Century Expanded";"> riscontrato anche in alcune zone
dell’Africa settentrionale (Marocco e Algeria), nel Bengala occidentale e in
buona parte dell’America Latina (Messico, Guatemala, Venezuela, Perù e
Bolivia). In Europa la danza dei nastri è attestata in Provenza con il nome di <i>danse des cordelles</i>, mentre in Borgogna,
presso Mâcon, era in uso un ballo analogo chiamato <i>danse de rubans</i>; la stessa danza era diffusa in Belgio, in Svezia,
in Inghilterra, in Russia e in Spagna ma le testimonianze più numerose
riguardano l’area tedesca, dove è ancora praticata in una vasta zona della
Baviera con il nome di <i>Bandltanz</i>.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">In
Italia la danza dei nastri è presente nell’area campana nel periodo
carnevalesco (‘<i>ndrezzata</i>, <i>palintrezzo</i>, <i>laccio d’amore</i>), a Petralia Sottana in provincia di Palermo (<i>ballo della cordella</i>), in Piemonte (<i>bal do sabre</i>); infine, unico caso in
Abruzzo oltre a quello di Penna Sant’Andrea, il ballo del palo intrecciato
sopravvive a Castiglione Messer Marino come rito carnevalesco itinerante (<i>ballo della sposa</i>).</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">La straordinaria
estensione geografica del ballo rafforza l’ipotesi della sua antichità; alcuni
studi collegano l’intreccio coreutico dei nastri alle danze arboree praticate
in relazione al culto degli alberi, di derivazione neolitica e basato
sull’evocazione della forza vitale e della fecondità. <b>Che il ballo abbia delle funzioni propiziatorie è testimoniato dall’uso
che ancora oggi ne viene fatto a Penna Sant’Andrea, dove l’intreccio dei lacci
colorati è spesso eseguito in occasione di matrimoni come augurio per la coppia
di sposi</b>. [...]</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Century Expanded";">Il
ballo è caratterizzato dall’intreccio attorno a un palo di ventiquattro nastri
colorati tenuti da dodici coppie di ballerini, e da una serie differenziata di
intrecci e di esecuzioni di danza,</span></b><span style="font-family: "Century Expanded";">
codificati nel corso del Novecento dal gruppo folkloristico del “<b><i>Laccio
d’amore</i></b>”: la <b><i>zenna cupertë</i></b>, danza processionale
di trasferimento, usata in passato per gli spostamenti da una contrada
all’altra e divisa in due fasi, la <i>processione</i>
e la <i>galleria</i>; la <b><i>saldarellë</i></b>,
eseguita in coppia e inserita in un contesto formale di simulazione del
corteggiamento; <b><i>lu trallallerë</i></b>, accentuazione del corteggiamento al ritmo di
quadriglia; la <b><i>polchë</i></b>, con uomini e donne che girano in direzioni opposte,
dandosi in alternanza la mano destra e la mano sinistra a ogni incontro con un
differente ballerino; il ballo del laccio vero e proprio, contrassegnato da
cinque tipi di intrecci differenti e di diverso grado di complessità, eseguiti
a ritmo di saltarella (il <b><i>palo semplice</i></b>, il <b><i>palo
a coppie</i></b>, il <b><i>palo a quattro</i></b>, il <b><i>palo
doppio</i></b> e le <b><i>treccette</i></b>), guidati da comandi in dialetto e accompagnati
dall’organetto a due bassi (<i>ddu bottë</i>),
dalla fisarmonica, dal tamburello (<i>ciuciombrë</i>),
dalla chitarra e dal tamburo a frizione (<i>battafochë</i>)<a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></a>.</span><o:p></o:p></p><p align="center" class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 11.9pt; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 16.0pt;">La catena del DNA
avvolta al palo dell'Eros metafisico<o:p></o:p></span></b></p><p class="Standard">
</p><div><!--[if !supportFootnotes]--><br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<div id="ftn1">
<p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><b><span style="font-family: "Liberation Serif",serif; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Noto Sans Devanagari"; mso-bidi-language: HI; mso-fareast-font-family: "DejaVu Sans"; mso-fareast-language: ZH-CN;">[1]</span></b></span><!--[endif]--></span></a><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 10pt;">
https://www.gransassolagaich.it/arti-e-spettacolo/laccio-damore/</span><o:p></o:p></p><p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 10pt;"><br /></span></p><p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5LiSAQiKcGzUurtHzH7iHzCV0piZUtqGcv_plXP0oeRN4c8ALtmLkBKlZqJ4QH30BoeiwVWkN8rRa7jnj0PWI8OMKrGEzvMNouhK80rkHSum4-By0O8EXyqPGBbuKWIOQ9xIEgWgaap8d4fyBSgh-Dilcly4ftHfWYYSIQjk48PRey5boBHwgws8WY2Q/s709/dna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="314" data-original-width="709" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5LiSAQiKcGzUurtHzH7iHzCV0piZUtqGcv_plXP0oeRN4c8ALtmLkBKlZqJ4QH30BoeiwVWkN8rRa7jnj0PWI8OMKrGEzvMNouhK80rkHSum4-By0O8EXyqPGBbuKWIOQ9xIEgWgaap8d4fyBSgh-Dilcly4ftHfWYYSIQjk48PRey5boBHwgws8WY2Q/w640-h284/dna.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Potremmo legare il palo
dove si attorcigliano i Lacci d'Amore (fig. 5) con le catene o eliche degli
infiniti casi di DNA degli abitanti della nostra Terra, (fig. 6) per avere
l'idea della funzione dell'Amore emanante dall'Eros metafisico.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">La
catena del DNA<span class="StrongEmphasis"> </span>è un acido nucleico (detto <span class="StrongEmphasis">desossiribonucleico)</span> che contiene le informazioni
genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili
per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli
organismi viventi.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Il DNA
è la <span class="StrongEmphasis">base fondamentale della vita</span>. Possiamo
immaginarlo come una lunga catena, che si trova all’interno di ogni cellula del
corpo umano.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Al suo
interno troviamo i cromosomi, che contengono tutte le <span class="StrongEmphasis">informazioni genetiche</span> che si trasmettono da un
individuo all’altro. Ogni parte di questa catena è formata da elementi più
semplici.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Dal
punto di vista chimico, possiamo definire il DNA come un polimero organico
costituito da monomeri chiamati nucleotidi (deossiribonucleotidi).<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Questi nucleotidi sono
costituiti da tre elementi:<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Century Expanded"; mso-bidi-font-family: "Century Expanded"; mso-fareast-font-family: "Century Expanded";">1.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">Un gruppo fosfato;<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Century Expanded"; mso-bidi-font-family: "Century Expanded"; mso-fareast-font-family: "Century Expanded";">2.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">Il deossiribosio (zucchero pentoso);<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Century Expanded"; mso-bidi-font-family: "Century Expanded"; mso-fareast-font-family: "Century Expanded";">3.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">Una
base azotata che si lega al deossiribosio con legame N-glicosidico.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Ma vediamo ora qualcosa in
più sulla struttura del DNA e sulla sua funzione.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Come
struttura il DNA, così come l’<span class="StrongEmphasis">RNA</span>, è un acido
nucleico costituito da subunità chiamate nucleotidi. Ogni nucleotide è
costituito da tre componenti (gruppo fosfati, zucchero pentoso e base azotata).</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Lo
zucchero di riferimento è il desossiribosio, che può legarsi a quattro basi
azotate differenti: adenina, timina, guanina e citosina.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">La molecola del DNA è
formata da due catene polinucleotidiche appaiate e avvolte intorno allo stesso
asse, in modo da formare una doppia elica. Ecco le principali caratteristiche
della stessa:<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: OpenSymbol; mso-bidi-font-family: OpenSymbol; mso-fareast-font-family: OpenSymbol;">•<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">Si
tratta di <span class="StrongEmphasis">catene complementari e antiparallele</span>;</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: OpenSymbol; mso-bidi-font-family: OpenSymbol; mso-fareast-font-family: OpenSymbol;">•<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">I
legami tra i nucleotidi all’interno di ciascuna catena sono <span class="StrongEmphasis">covalenti</span>, mentre quelli che uniscono i due
filamenti appaiati sono legami a idrogeno;</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; margin-left: 35.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.15pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: OpenSymbol; mso-bidi-font-family: OpenSymbol; mso-fareast-font-family: OpenSymbol;">•<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Century Expanded";">L’elica
ha diametro costante e avvolgimento destrogiro.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Il DNA si trova nel nucleo
di tutte le cellule, di cui porta il codice genetico.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">A cosa
serve l’acido desossiribonucleico?<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Sicuramente,
la funzione più preziosa ascrivibile al DNA è quella di contenere le<span class="StrongEmphasis"> informazioni necessarie per far funzionare l’organismo</span>.</span><o:p></o:p></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Questo
patrimonio di dati è trasmissibile da una cellula all’altra e da un organismo
all’altro. Nella molecola ci sono tutte le istruzioni fondamentali per la
sintesi delle proteine importanti per costruire i tessuti e gli organi e per
attivare i processi biologici e chimici che garantiscono la sopravvivenza dell’organismo.<o:p></o:p></span></p><p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: justify;"><b><i><span style="font-family: "Century Expanded";">Dunque, la funzione
più rilevante del DNA è quindi quella di trasmettere le </span></i><span class="StrongEmphasis">caratteristiche ereditarie</span></b><b><i><span style="font-family: "Century Expanded";"> da un individuo all’altro<a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><b><span style="font-size: 12pt;">[1]</span></b></span><!--[endif]--></span></a>.</span></i></b><o:p></o:p></p><p align="center" class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: 5.95pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Century Expanded";">Brescia, 14
agosto 2023</span><o:p></o:p></p><div><!--[if !supportFootnotes]--><br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<div id="ftn1">
<p class="Textbody" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><a href="file:///C:/Users/Asus/Desktop/GEOMETRIA%20D%C3%9CRERIANA.odt#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Liberation Serif",serif; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Noto Sans Devanagari"; mso-bidi-language: HI; mso-fareast-font-family: "DejaVu Sans"; mso-fareast-language: ZH-CN;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></a><span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 10.0pt;"> https://www.unicusano.it/blog/didattica/corsi/struttura-del-dna/</span><o:p></o:p></p>
</div>
</div><p class="Figure" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Expanded"; font-size: 10pt;"><br /></span></p>
</div>
</div>
</div>
</div>Paola Tassinarihttp://www.blogger.com/profile/05427094957745711655noreply@blogger.com0