
No, no, inciciuita, come mi sento io ora, non deriva dal
chiurlo, né dal gufo e neanche dal ciuco, quasi quasi penso che derivi da
ciucca, cioè sbornia. Ciucca può far pensare alla ciuccia del neonato, che
avido ciuccia dal seno materno o dal biberon e la ciucca è quindi il ciucciare
avido alla bottiglia del vino e io sono inciciuita perché ho preso la ciucca di
psicofarmaci, sì direi che ci siamo. Il campanello di casa aveva ripreso a
suonare a scatti, fra suoni lunghi e suoni brevi, si percepiva l’urgenza e la
furia, France smise di immaginare e pensare e andò ad aprire la porta, come si
aspettava era sua madre, ed era imbestialita: “Perché non hai aperto? E’ una
buona mezzora che suono il campanello, ho fatto il giro della casa, ho
controllato auto e bicicletta, sapevo che eri in casa, voglio sapere perché non
hai aperto, hai gli occhi spiritati.” “Non ti preoccupare, sto bene, ora esco,
vado a fare un po’ di shopping per rilassarmi”. France prese le chiavi
dell’auto e uscì, aveva fatto bene a non aprire subito la porta, se avesse
aperto subito, con la rabbia repressa
che aveva, forse avrebbe messo le mani
su sua madre, ora un po’ perché era inciciuita, un po’ perché si era rilassata
pensando ad altro, poteva da sconfitta,
passare davanti al trionfo della sua meschina madre, con leggerezza, il
debole si vendica, il buono perdona ma il saggio ignora, perché nulla accade per
caso.