martedì 23 marzo 2021

Vacanze romane 91°

 


La nuova lanterna, opera dell’artista italo americano Narcissus Quagliata, ha un diametro di circa due metri suddivisa in otto spicchi composti da ventiquattro lastre di vetro multicolore. Altre tre lenti collocate ad altezze differenti ma tutte poste nella zona sud completano l’opera. Le tre lenti fanno convergere i raggi del sole verso il basso, facendo in modo che la luce riflessa verso il pavimento sia di colore rosa che avanza molto lentamente sul pavimento stesso creando l’illusione del movimento terrestre nello spazio. Il sole, così, raggiunge il centro esatto del pavimento nei due equinozi e nei solstizi indicando il mezzogiorno a Roma. Betty si era letto queste informazioni cercando su Google, perché il lucernario, chiamato anche la veranda degli angeli, l’aveva molto colpita, anche perché, ricordava, durante la visita che aveva effettuato il giorno prima, che nella Basilica c’erano delle persone che cercavano questa specie di “lumino” che dal cielo, attraverso le vetrate scendeva sul pavimento, Betty ne era affascinata ma non riusciva a comprendere come non era riuscita a capire niente neanche tramite ciò che stava leggendo mentre il treno viaggiava, una cosa l’aveva capita…


immagine: Santa Maria degli Angeli - Gnomone australe e gnomone boreale: schema su stampa d’epoca

 

lunedì 15 marzo 2021

Vacanze romane 90

 


Demolita la facciata di Vanvitelli fu al contempo demolito il lanternino dell’aula rotonda, sostituito da altri non adatti che lasciavano filtrare l’acqua durante le piogge, finché nel 2001 fu installato quello, modernissimo, in vetro istoriato, ideato dall’artista italo-americano Narcissus Quagliata, allievo di De Chirico. L’opera d’arte è una grande struttura a vetrata di cinque metri di diametro, posta ad un’altezza di 23 e funge anche da meridiana, per cui i visitatori possono seguire il movimento della terra attorno al sole, riflesso sul pavimento dell’aula rotonda. Cupola in vetro “Luce e tempo” In epoca romana la volta della cupola era un’apertura circolare a cielo aperto che consentiva all’acqua piovana di penetrare e di finire nella piscina sottostante. Con la trasformazione delle terme di Diocleziano in chiesa si è resa necessaria la trasformazione dell’oculo con una vetrata. Michelangelo e Vanvitelli vi installarono delle lanterne successivamente demolite. Il primo lucernario della rotonda, più piccolo di quello del Pantheon di appena qualche centimetro, compare nella pianta di Roma incisa dal Duperac nel 1577, forse è quello michelangiolesco. Nel secolo scorso vi furono installate delle lanterne che in seguito si sono rivelate inadatte a resistere alle intemperie. 

immagine: terme di Diocleziano-Stefano Duperac

 

 

lunedì 8 marzo 2021

Vacanze romane 89°

 


La Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri nasce nel 1561 per volontà di Antonio Lo Duca, un sacerdote siciliano devoto al culto degli angeli, che vi ha dedicato tutta la sua vita fino alla morte, avvenuta il 30 febbraio 1564. Della costruzione fu incaricato il grande Michelangelo, ormai 86enne, che ne stese il progetto ed ebbe la felice intuizione di lasciare intatte le strutture romane dell’aula rettangolare delle Terme. Alla morte di Michelangelo avvenuta il 18 febbraio 1564 (che strano si disse Betty mentre leggeva, il 18 febbraio moriva Michelangelo e 12 giorni dopo moriva Antonio il sacerdote del culto degli angeli) i  lavori non erano ancora terminati ma furono continuati dal suo allevo, Jacopo Del Duca, nipote del sostenitore del culto degli angeli. Nel corso del 1700 ci furono i lavori dell’architetto Clemente Orlandi che alterò profondamente il progetto michelangiolesco a cui successe Luigi Vanvitelli che cercò di rimediare agli avventati interventi. Nel 1703 Francesco Bianchini, gesuita e astronomo creava sul pavimento della chiesa,  la famosa Meridiana con i segni zodiacali. Nel 1911 fu demolita la facciata vanvitelliana su Piazza Esedra e ciò per rimettere in vista la nicchia del calidarium, con mattoncini romani recuperati, che rivelano comunque un rifacimento moderno che non ha giovato alle vicine Terme e danneggiato la visibilità della chiesa scambiata dal passante distratto per un semplice rudere…azz, si disse Betty, questa è la sacrosanta verità, pure lei c’era cascata, prese in mano il cellulare, digitò e le apparve una foto della Basilica del 1910, la facciata vanvitelliana… azz era decisamente migliore di questi finti ruderi.  


immagine: Facciata vanvitelliana - Santa Maria degli Angeli 

lunedì 1 marzo 2021

Vacanze romane 88°

 


Fatto il punto degli eventi e dei ricordi di quel viaggio dicembrino romano, ritorniamo a Santa Maria degli Angeli, per seguire la visita che Betty fece a ritroso sulla guida turistica e sul cellulare, mentre tornava a casa in treno. Betty, aprì la guida turistica, andando con la mente sull’emozione che aveva provato: ambiente ampio, luminoso/giallesco ( le dava l’impressione che fosse soffusa di colore giallo limone/oro, un giallo molto vivo) e poi tutte le geometrie sul pavimento, su cui aveva passeggiato senza rendersi conto che era la Meridiana, o meglio sapeva che era la Meridiana, ma non capiva il perché  dello zodiaco, tutti i segni astrologici sul pavimento di una chiesa cattolica romana non la stupivano era abituata al Tempio Malatestiano di Rimini, di cui il pontefice Pio II dichiarò… non sembra un Tempio di Cristo, bensì di fedeli adoratori di demonio, quindi non fece a caso del perché dei segni zodiacali sul pavimento, Betty fu presa solo dalla bellezza della composizione, riempendosi gli occhi di giallo, la maggior parte dei segni zodiacali brillavano delle più svariate gamme del giallo antico. Betty era stata talmente occupata dal girovagare su e giù osservando il pavimento che non ricordava altro, per focalizzare ciò che aveva visto si sarebbe letta la guida turistica, ricercando quello che non trovava col cellulare e santo Google, sottolineando e scrivendo appunti, il tempo del ritorno in treno sarebbe passato in un attimo.

 immagine: Tempio Malatestiano- Rimini- Cappella dello Zodiaco