Capitolo 11
Dante lo chiamava il
pane degli angeli
La mente è
l’attività di comunicazione che avviene all’interno del cervello fra i neuroni,
energia che in quanto tale si propaga anche in altri luoghi del corpo e anche
fuori dal corpo stesso.
Dove si trova
la mente?
Principalmente
nel sistema limbico, dove si trovano oltre all’ippocampo, (il serpente
simbolico), l’amigdala, (la mandorla mistica) l’epifisi (rappresentata dalla
pigna) anche l’ipotalamo, il talamo e l’ipofisi.
L’ipotalamo
regola, direttamente o attraverso l’ipofisi, meccanismi indispensabili per la
sopravvivenza, provocando le sensazioni di fame e sete, ma anche nei processi
di utilizzo dell’energia introdotta o immagazzinata nell’organismo. Le strette
relazioni fra ipotalamo e numerose aree del cervello spiegano anche come mai le
emozioni e il nutrirsi di cibo e bevande siano legate da rapporti molto stretti e
complessi.
Un’altra
importante funzione dell’ipotalamo consiste nella liberazione di ormoni
attraverso l’ipofisi.
Le funzioni
dell’ipotalamo erano ben conosciute anche dagli antichi?
Pare di sì,
in quanto il digiuno è un rito in molte religioni, si pensi al Ramadan o alla
Quaresima.
Mosè digiunò
per quaranta giorni prima di ricevere le tavole della Legge, altrettanti Elia nel
suo viaggio verso la montagna, Daniele prima di ricevere la rivelazione divina,
lo stesso Gesù digiunò quaranta giorni e quaranta notti nel deserto.
Gli yogi,
coloro che meditano e fanno yoga, digiunano spesso per ottenere la visione
mistica.
In Giappone i
discepoli di Buddha praticano il digiuno come forma di autocontrollo.
Gli egiziani
credevano che per conservare buona salute e rimanere giovani si dovesse
digiunare almeno tre giorni al mese.
Gli uomini
più famosi dell’antica Grecia digiunavano anche loro: Pitagora era convinto che
il digiuno aiutasse i processi mentali, la stessa cosa Socrate e Platone.
I sacerdoti
Druidi si sottoponevano a digiuni prolungati prima di essere iniziati ai
misteri del culto e ci sarebbero tanti altri esempi sino ad arrivare ai giorni
nostri, con i digiuni politici o quelli per dimagrire e stare in linea.
Oggi la
scienza riscopre ciò che già conoscevano gli antichi, il digiuno rivitalizza,
rigenera, reidrata i tessuti, elimina i radicali liberi; andrebbe fatto
osservare alle coppie prima di avere figli per predisporre al meglio l’organismo
al concepimento. Non c’è parte del corpo che non ricavi benefici, non c’è
cellula nel corpo che non partecipi a questa purificazione, ma…
Il Vangelo di
Matteo dice: “Quando digiunate non prendete un’aria triste, come fanno gli
ipocriti… Siate onesti e sinceri.
Digiunate per scopi onesti e veritieri.”
Il rapporto
fra elemosine e digiuno iniziò con il costume di dare ai poveri le provviste
risparmiate nei giorni di digiuno… su questo pensiero meditava spesso
Lyuba.
Lyuba questa
cosa del digiuno odierno che molti fanno per essere vicino al divino o per
dimagrire o chissà per altro aveva qualcosa di diavolesco, infatti succedeva
che si digiunasse e intanto si aveva il frigo pieno zeppo di alimenti che
scadevano e che venivano quindi gettati nel pattume.
Questo era
intollerabile per Lyuba un affronto a chi era magro non per scelta ma perché
non aveva cibo sufficiente.
Il digiuno
era una cosa seria, gli antichi lo sapevano perché erano più vicini a Dio col
sentimento e col tempo, invece il tipo di digiuno odierno le ricordava i
banchetti suntuosi dei romani, quando si provocava il vomito per poter mangiare
ancora o i banchetti delle grandi corti rinascimentali.
Oggi alla
tavola degli occidentali, il pane bianco, quello che Dante chiamava il pane
degli angeli, dalla simbologia così importante veniva gettato, Lyuba lo aveva
visto coi suoi occhi e le era parsa una cosa immonda perché il pane oltretutto
è riciclabile in tanti modi, grattato, abbrustolito, per una panzanella o per
una torta e tanto altro.
E poi, si
gettava anche la carne, quella carne preziosa per il nostro corpo, che i nostri
amici animali ci donavano tramite la loro morte.
Gli antichi
prima di mangiare ringraziavano lo spirito animale, poi masticavano lentamente
per assaporarlo intimamente come si faceva pure col vino che veniva anche
annacquato.
E la frutta?
Nel Medioevo
la frutta raccolta dagli alberi era solo per i nobili, era simbolo del loro
potere guai a chi la rubava, ai contadini spettava solo ciò che cresceva a
terra, perché simbolo di bassezza.
Oggi la
frutta a volte la si lascia marcire sugli alberi perché non conviene
raccoglierla.
Che senso ha
oggi il digiuno?
Non sarebbe
meglio comprare meno cibo e quello che si risparmia donarlo ai poveri?
Che senso ha
oggi il digiuno dopo l’Olocausto?
La Venere del Faggio
Sei come la
Venere di Savignano
opulenta
florida sorridente
leggiadra,
robusta atleta
tu sai, io
so, come lo sanno
gli altri
come noi
che esiste il
grasso buono
quello delle
castagnine del Faggio
albero il cui
nome significa
io mangio, in
ricordo di chi
nella faggeta
di Buchenwald
mentre la
Natura donava
l’uomo
affamava… e ora paga
perché magro
è diventato bello