domenica 23 agosto 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LXIV parte



Chi vince la guerra scrive la storia e chi perde più è valoroso e giusto e più viene cancellato, perché il vincitore non vuole ricordare ciò che di sbagliato ha perpetrato, vuole cancellare ogni senso di colpa e così chi erano gli Equi il cui nome significa giusti?
Perché nel grande libro della storia se ne parla così poco?
Gli Equi era una popolazione insediata, nella valle dell’Aniene, che in tempo antico era ricchissima di acque e ciò fu la sua rovina per l’ingordigia dei romani.
Il nome Equi, ci indica che la popolazione era organizzata sul diritto, e si può ben affermare che il diritto romano, dal quale l’odierno occidente ha tratto il proprio ordinamento, è stato un ampliamento successivo del primitivo diritto equo, noto come diritto Feziale.


immagine: sacerdoti romani

sabato 15 agosto 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LXIII parte



I famosi libri sibillini sono andati perduti… Betty si chiese cosa c’entravano i libri sibillini con l’Acqua Marcia, aveva perso il filo, poi ricordò che Quinto Marcio fu eletto pretore nel 144 a.C, e costruì l’acquedotto dell’Acqua Marcia, il più lungo di Roma, che fu famoso per la purezza delle sue acque, non era quindi acqua marcia e maleodorante ma prendeva il nome da chi prelevò l’acqua dalle sorgenti… sorgenti che non erano in territorio romano, l’acquedotto dell’Acqua Marcia raccoglieva l’acqua dell’alto bacino dell’Aniene ( chiamato anche Teverone) la sorgente, tuttora esistente, si trova nei pressi del comune di Marano Equo, facile dedurre che si trovava nel territorio degli Equi, i romani si impadronirono del loro territorio, commettendo un genocidio, come mai avevano fatto, perché nei libri sibillini era scritto… che sul Campidoglio, il colle sacro di Roma, doveva arrivare l’acqua dell’Aniene.


immagine: valle dell'Aniene

sabato 8 agosto 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LXII parte



Sulle origini dei libri sibillini, che tutti dovevano credere che fosse una raccolta di profezie della Sibilla, c’è una storia mitologica, ideata quasi certamente da Tarquinio il Superbo.  
Solitamente quando un re desiderava che il suo lavoro legislativo non andasse perduto alla sua morte si inventava qualche cosa in modo il popolo rimanesse legato alle nuove leggi come se fossero un rito antico… Solone ad Atene, Licurgo a Sparta fecero credere che le leggi, che avevano dato alle rispettive città, non potevano essere cambiate, finché i loro corpi, una volta che essi si erano allontanati dalle rispettive città, non fossero tornati in patria.
Tarquinio, fece intendere che i suoi precetti erano insegnamenti arrivati a lui tramite le visioni divine e profetiche di una sibilla, il mito racconta che… “Un giorno una donna, si presentò a Tarquinio per vendergli nove libri di oracoli della Sibilla. Tarquinio si rifiutò di acquistare i libri al prezzo, che la donna chiedeva e quella si allontanò per bruciare tre dei nove libri. Poco dopo tornò dal re per vendergli allo stesso prezzo i restanti sei libri. Pensando che fosse una pazza, il re la derise, perché gli chiedeva di acquistare allo stesso prezzo un numero minore di libri. La donna si allontanò nuovamente e bruciò la metà dei libri e presi i restanti tre li offrì al re allo stesso prezzo. Tarquinio, meravigliato dalla insistenza della donna, si rivolse allora agli Auguri ( sacerdoti romani)e raccontati i fatti, chiese cosa occorresse fare. Gli Auguri avendo capito da alcuni presagi che ciò che era stato disprezzato era un dono divino, affermarono che era stata una grande disgrazia non aver comperato tutti i libri. Aggiunsero che bisognava dare alla donna la somma che chiedeva per salvare gli oracoli restanti. La donna dopo aver consegnato i libri e dopo aver diffidato a rispettarli, non fu più vista fra gli esseri viventi”.

immagine: Tarquinio il Superbo

sabato 1 agosto 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LXI parte



Prima di entrare pensò perché mai costruire una chiesa sul luogo dove sorgevano le Terme, che col tempo erano diventate luoghi di malaffare con taverne, bordelli e frequentate da banditi, chissà forse era lo stesso intento che era stato per la pecorella smarrita… il pensiero tornò alla Fontana delle Naiadi, alle Terme e all’Acqua Marcia esisteva forse un segreto?
In fin dei conti Santa Maria degli Angeli era una chiesa speciale e l’Acqua Marcia, il cui nome fa pensare a qualcosa di poco buono era invece un’acqua eccellente e fu destinata ai romani addirittura attraverso i libri sibillini.
I Libri Sibillini erano considerati una sicura garanzia dei destini di Roma, erano custoditi da un collegio di sacerdoti e dalla Sibilla, venivano consultati ogni volta che lo decideva il senato, quando vi erano pericoli o grandi avvenimenti, erano sacri e profetici, erano per i romani, quello che per noi sono la bibbia ed i vangeli.  

immagine: ruderi acquedotto Acqua Marcia