Se il
ragionamento della parentela Equi/Volsci vale, allora, deve essere fatto valere anche per la
popolazione dei Marsi, così chiamati perché Volsci Marsi, cioè Volsci Guerrieri, i quali, in contrasto con
gli i Volsci Equi, usavano risolvere le contese tra confinanti non con il
diritto, ma direttamente con azioni militari.
Lo scontro fra i romani e
queste popolazioni italiche si inserisce nel contesto delle lotte fra patrizi e
plebei.
I patrizi
godevano della totalità dei diritti politici e civili: pieno accesso alle
magistrature, pieni diritti di proprietà e così via, i plebei erano contadini,
commercianti, artigiani, la parte produttiva della popolazione, nonostante
l’importanza economica e numerica, la plebe era esclusa dalla gran parte dei
diritti politici
Mentre sui
confini, si intensificava la pressione congiunta di Sabini, Volsci ed Equi
all’interno lo scontro tra patriziato e plebe si infiammò, sino a quando non si
ebbe il primo sciopero della storia: a un certo punto la plebe abbandonò la città e
si ritirò sul Monte Sacro.
A risolvere
nel 493 a.C. la pericolosa e lunga ribellione della plebe intervenne Menenio
Agrippa, uomo saggio e ponderato, amato anche alla plebe. Menenio si recò su
Monte Sacro ed espose la
famosa parabola
del collegamento, nella diversità delle loro funzioni, delle parti del corpo
umano: le mani che portano il cibo ( i plebei) alla bocca verso gli organi
interni ( i patrizi)che mangiano e trasformano, per far capire che Roma aveva
bisogno di tutti nella diversità
della
condizione.