martedì 23 febbraio 2021

Vacanze romane 87°

 


Dopo i convenevoli, la cena ebbe inizio coi crostini di fegatini, a Betty piacevano ma solo con i fegatini di pollo, questi le sembravano col fegato di maiale, che a Betty non piaceva, con grande fatica ne mangiò uno, trattenendo i conati di vomito, mentre il marito a cui piacevano i sapori forti, ne mangiò un bel po’ deliziandosi. Il resto della cena non lo ricordava, quindi doveva essere proseguita normalmente con piatti buoni e saporiti. Betty ricordava solo che alla fine del pasto, c’erano gli struffoli, un dolce tipico del periodo natalizio e della gastronomia meridionale e probabilmente anche di Roma, pensò Betty. Gli struffoli erano tanto belli da vedersi, una piramide di ciottoli gialli spruzzati da caramelline multicolori, mentre come gusto non erano granché. Betty ricordava pure come l’atmosfera si fosse rilassata allo scoccare della mezzanotte, col botto del tappo dello champagne e soprattutto lo svuotamento della bottiglia coi tanti cin cin. Alle due del nuovo giorno Betty e marito erano già a letto e alla mattina alle dieci, dopo una robusta colazione, erano fuori in una Roma deserta per visitare le catacombe di Sant’Agnese, che trovarono chiuse. Era festa, era il 1° dell’Anno, così marito e moglie passeggiarono sino a Mezzogiorno lungo le stradine lì attorno, constatando che l’aria di Roma era particolare, sì Roma aveva un vento malandrino e birichino, il vento cantato da Ovidio, propizio alla vita e agli amori, il vento primaverile, il Ponentino, lo Zefiro effigiato nella Primavera di Botticelli, chissà forse qualche volta spira anche d’inverno e comunque a Mezzogiorno marito e moglie furono accompagnati alla stazione per tornare nella loro Ravenna e qui si concluse il secondo viaggio a Roma di Betty.


immagine: La Primavera- Sandro Botticelli- Zefiro abbraccia e feconda la ninfa Clori 

lunedì 15 febbraio 2021

Vacanze romane 86°

 




L’appartamento dei consuoceri, era locato vicino ai Parioli, un appartamento come tanti, comodo, con tanti libri, cuscini e dipinti e un bel tavolo da pranzo. Questo appartamento era locato in un condominio, un palazzone, Betty non vi trovava niente di lussuoso, era un condominio come tanti, neanche tenuto benissimo, ma c'era la portineria ed era locato in zona Parioli (quanto in zona Betty non si rendeva conto) e qui in questo rione c'erano le famose ville dei Parioli ( queste sì stupende) quindi gli appartamenti erano costosi, molto costosi, le disse il figlio, inutile che Betty pensasse che il suo appartamento e il suo condominio fossero meglio tenuti, lei non aveva l'appartamento a Ravenna accanto a San Vitale, ma in periferia, il figlio scosse la testa, certe cose sua madre non le capiva. Betty lasciò i fiori, lo champagne (era il 31 dicembre e si festeggiava anche un prossimo matrimonio) e un mosaico con le stelle di Galla Placidia, una copia delle famose stelle del celebre Mausoleo che ispirarono la canzone Night and Day di Cole Porter (eseguito da una brava mosaicista ravennate) nelle mani della madre della nuora. 


Mosaici di Galla Placidia-Ravenna


 

lunedì 8 febbraio 2021

Vacanze romane 85°

 




Ormai si erano fatte le cinque del pomeriggio, il tempo scorreva veloce, alle 15.30 erano al locale dei Parioli, ora stavano ritornando, ora figlio e nuora, guidava la nuora e spesso saliva con le ruote sul marciapiedi o sterzava all’ultimo minuto, sembrava quasi che non conoscesse il tragitto, ma forse era solo un’impressione di Betty, dunque ora figlio e nuora non parlavano più, restavano zitti, una impegnata nella guida, l’altro assorto nei pensieri, forse quest'ultimo pensava che madre e padre campagnoli non erano certo adatti al grande vivere di una città come Roma, che i suoi genitori erano dei parvenu o forse soltanto dei paria, dei servi che non si sarebbero mai elevati perché incapaci interiormente, perché in quanto a finanze Betty e marito dopo aver lavorato una vita e risparmiato qualche soldino l’avevano. Prima del ritorno ci fu la tappa per la visita alla nonna della nuora. Betty, che non lo sapeva, pretese di fermarsi a comprare dei fiori, in uno dei tanti chioschi che erano un po' ovunque, non voleva andare a mani nude, Figlio e nuora brontolarono un poco ma poi cedettero alla determinazione di Betty. Niente da dire, la nonna era una gran signora, gentile, sobria, esempio da galateo tranne una frase buttata là alla nipote … tu vieni a trovarmi solo quando hai bisogno… una celia o la verità? Mah, meglio sorvolare, erano ormai le sei e mezzo del pomeriggio, alle otto ci sarebbe stata la cena coi consuoceri, quindi alla 18,45 moglie e marito scesero dall’auto per entrare in hotel. Alle 19,45 era pronti, lavati, pettinati e con abiti eleganti, aspettando nella hall il figlio con la nuora che passassero a prenderli con l'auto per andare alla cena coi consuoceri.

 

lunedì 1 febbraio 2021

Vacanze romane 84°

 


Tra l’altro, il locale dove finalmente giunsero, era una specie di bar di lusso più che un ristorante, Betty pensò che si poteva scordare i rigatoni cacio e pepe, comunque entrarono in questo luogo di vip e di vipponi o magari solo di papponi. L’interno era ben curato, elegante e sobrio, il bagno era splendido, il servizio lasciò molto a desiderare per 4 tartine (un triangolo con qualcosa dentro a testa) due bibite e due caffè occorse una buona ora di attesa, in compenso il cameriere che portò le vivande era altero e regale come un principe inglese. Il foglietto col numero di tavolo e il conto lampeggiava 53 euro, che Betty pagò al cameriere senza lasciare la mancia, causando sgomento alla nuora e al figlio che si era accodato alla fidanzata. Betty doveva lasciare la mancia, a Roma la gente per bene (o meglio “in”) lascia la mancia, Betty si rifiutò, prezzo da cafoni (tra l’altro un amico le aveva raccontato che in un locale alla moda di Roma frequentato da sottosegretari, uscieri e altri aiuto-politicanti, i camerieri, da veri galantuomini, affibbiavano il conto del vino e altro agli ignari turisti a favore del conto degli uscieri ecc. che potevano sempre tornare utili) lei non avrebbe sborsato un centesimo di più. La nuora preso atto del rifiuto di Betty, prese dal tavolo un cartoncino col logo del locale, lo piegò inserendovi all’interno 5 euro, poi lo portò al cameriere. Infine uscirono tutti e quattro immusoniti e affamati, anche se figlio e nuora essendo molto “in” la fame non la sentivano, era out abbuffarsi, out mangiare, troppo terra, terra, una tartina bastava, inutile che Betty protestasse, o pensasse ai maccheroni cacio e pepe, o che si soffermasse disprezzando le idee della moda, ricordava benissimo cosa Mami disse a Rossella O'Hara ( un po' cafoncella e testarda come Betty)... vera dama in pubblico dovere mangiare poco, come uccellino. Non stare bene che nella casa di Mr. Wilkes tu ingozzarti e riempirti come tacchino!


immagine: Via col Vento-Rossella con Mami