domenica 23 maggio 2021

Vacanze romane 99

 


Betty, stava facendo un gran casino, doveva riordinare le idee, dunque prima doveva ricercare sul prelato siciliano e la sua devozione per i 7 angeli (Betty conosceva i 4 arcangeli adesso passavano a 7 mah), poi avrebbe dato un’occhiata, sulla guida o col cellulare, alla facciata in pietre/ruderi, ricordava di aver visto due porte, perché due porte uguali? Poi avrebbe indagato sul perché fosse la Basilica dove si svolgono le cerimonie ufficiali della Repubblica Italiana, forse per i monumenti funerari di Armando Diaz, Paolo Thaon di Revel e di  Vittorio Emanuele Orlando, grandi figure e grandi massoni? Facevano forse parte della massoneria angelica mah? Strano, stranezze e corrispondenze il pane amato per Betty  ( pane che si trasformò in pene ma ancora Betty non lo sa), Poi doveva sicuramente ricercare su Salvator Rosa, artista che aveva sempre intrigato Betty, ma non aveva mai approfondito su di lui, infine doveva capire qualcosa sulla Meridiana, Betty guardò dal finestrino, il treno era fermo alla stazione di Firenze, se non si dava una mossa, non avrebbe fatto in tempo a indagare un poco su Sant’Agnese e le catacombe che non aveva visto, per via che erano chiuse, ma lei voleva far finta di averle viste.


immagine: Sette Angeli con lo scettro, secondo la più antica tradizione bizantina dell’iconografia angelica, erano tra le figurazioni in mosaico che rivestivano la volta dell’altar maggiore in S. Marco a Venezia nel 1543, da cui fu ritratto il quadro della Vergine con i Sette Angeli, che vediamo in S. Maria degli Angeli in Roma che vedete nella foto.

sabato 15 maggio 2021

Vacanze romane 98°

 


Atenoux  è una parola parola attestata più volte sul calendario di Coligny. Il termine è composto prima dal prefisso che indica la ripetizione, il secondo elemento, noux, è stato oggetto di numerose analisi. Inizialmente era approssimata alla forma indoeuropea per la notte, ma questa posizione viene poi rifiutata. Georges Pinault propose di avvicinare il noux alla radice indoeuropea neuk (oscurità) che darebbe ad atenoux il significato di ‘ancora oscurità’. Indicazione che potrebbe corrispondere alla luna nuova. Un’altra analisi sviluppata da R. Thurneysen confronta atenoux con l’irlandese athnugud (rinnovamento). Pertanto, l’analisi propone di leggere questa parola nel senso di “rinnovamento della luna”. Chissà cosa significava Atenoux, a Betty piaceva questa parola (ma dove era andata a finire? Da Roma a Ravenna e ora a Lione)  le rammentava Morgana, Artù, Merlino e i Druidi che furono i primi “sacerdoti” cristiani, le rammentava la luna, la dea madre e molto altro. Atenoux  le evocava l’alternarsi del bene/male, del bianco/nero, del giorno/notte. Il prefisso ate lo accostava al giorno/chiaro, contrapposto alla notte/oscurità, inoltre le evocava la mitologia greca, Ate la dea dell'inganno. Ate scacciata dall’Olimpo, Ate che vaga sulla terra, i suoi piedi che non toccano il suolo, ella cammina sul capo dei mortali e come un angelo cattivo inosservata persuade e inganna gli uomini per indurli in errore. L’istante in cui domina Ate, la mente umana è offuscata, cieca e irrazionale, mossa appunto da una forza superiore, ecco che allora che anche il bene/giorno si offusca e poi si ripete più forte nella notte/buio che rende ancora più ciechi.

immagine: Fata Morgana (1864) di Anthony Frederick Sandys,

 

sabato 8 maggio 2021

Vacanze Romane 97°

 


Il calendario bronzeo di Grande dei Vosgi o calendario di Coligny è un’epigrafe in lingua gallica incisa in caratteri latini su tavola in bronzo, risalente alla fine del II secolo d.C, contenente un antico calendario gallico rinvenuto nel 1897 a Coligny, nei pressi di Lione. Il reperto è conservato al museo della civiltà gallo-romana di Lione. Il calendario è costituito da una lastra di bronzo lunga 148 cm e alta 90 cm di cui si conservano 73 frammenti. Risale al II secolo d.C. ed è scritto in caratteri latini ma in lingua gallica; presenta sedici colonne con i mesi per un arco di tempo di cinque anni[1. Il calendario di Coligny, con le sue 2021 righe distribuite su 16 colonne, è il documento più cospicuo, per estensione del testo, tra le peraltro rare testimonianze scritte delle lingue celtiche continentali. Il calendario rappresenta tutti i mesi dell’anno celtico, di 30 o 29 giorni, divise in due quindicine numerati in cifre romane (15+15 o 15+14) con annotazioni relative alle feste o all’indicazione dei mesi buoni (nel senso di completi), indicati dalla parola MAT(U) sul calendario per i mesi pari) e cattivi (nel senso di incompleti, indicati dalla parola ANM (ATU), per i mesi dispari). Ciascun giorno, corrispondente a una riga, è preceduto da un foro in cui inserire il segnacolo e seguito dalle varie annotazioni relative a quel giorno: possono distinguersi alcune più frequenti come D MB e D AMB. In un solo caso l’annotazione è esplicita: Atenoux . Le annotazioni si fanno più fitte nei due mesi intercalari, andando a occupare più righe. La sua impostazione “corrisponde a un sistema lunisolare molto complesso, che presuppone una conoscenza secolare dei moti degli astri, come pure la capacità di costruire modelli matematici che ne descrivano le regole”. Segue, come dice Cesare a proposito della misurazione del tempo presso i Galli, un corso lunare e perciò ha solo 355 o 385 giorni, il che spiega perché ci siano cinque anni: ogni 30 mesi si rendeva necessario l'inserimento di un mese intercalare (Sonnocingos), di cui bisognava tener conto, portando il computo dei giorni a 385. I mesi intercalari, sull’arco di 5 anni, erano quindi due: essi si inserivano all'inizio del lustro e a metà del terzo anno. Grazie a esso ci sono pervenuti i nomi dei 12 mesi ordinari celtici, indicati per esteso o in abbreviazione all'inizio di ciascun periodo: Samonios (estivo, probabilmente il primo di ogni anno ogni lustro), Dumannios, Riuros, Anagantios, Ogronios, Cutios, Giamonios (invernale, settimo mese dell'anno, Simiuisonna, Equos, Elembiu, Aedrinios, Cantlos. Ci fornisce inoltre e la sola menzione esplicita di una festività celtica, il trinox samoni (che cadeva nel mese di Samonios), equivalente alle tre notti di Samhain del calendario irlandese; il quindicesimo giorno del mese era chiamato Atenoux (col significato, forse, di ritorno al periodo buio), e divideva il mese in due quindicine, la prima chiara (segnata dal plenilunio) e la seconda scura (novilunio), di 14 o 15 giorni. (it.wikipedia)


immagine: Museo della civiltà gallo-romana di Lione.

sabato 1 maggio 2021

Vacanze romane 96°

 


… Questo calendario serviva per calcolare il giorno di Pasqua, che, essendo una festa mobile, varia di anno in anno, per un periodo compreso tra il 532 e il 626 (per un lasso di tempo di 95 anni). Questo ciclo proseguiva quello di san Cirillo di Alessandria e serviva per dirimere i conflitti tra la chiesa orientale e quella occidentale sul metodo da seguire per il suddetto calcolo. Infatti, mentre i cristiani d’occidente calcolavano il giorno secondo il calendario solare, i cristiani d’oriente usavano il calendario lunare. Fu il concilio di Nicea, nel 325, a stabilire, senza troppo successo, che tutti i cristiani dovessero celebrare la festa pasquale nello stesso giorno e il modo di determinarlo fu definito nelle tavole pasquali da Teofilo d’Alessandria e completate nel 526 da Dionigi il Piccolo di Roma; il nostro calendario si ispira, appunto, a quest’ulimo. Questo calendario rimase in uso in occidente fino alla riforma gregoriana del 1538. Il prototipo di questo tipo di calendario, con una disposizione delle didascalie in senso circolare e la suddivisione in settori, è il calendario bronzeo di Grande dei Vosgi (I-II sec. d. C.). Questo ciclo riprende dunque un’antica tradizione per cui l’idea del tempo e del modo di esprimerlo è connessa con la soluzione grafica del cerchio. Nel calendario ravennate il centro dell’universo è simboleggiato da una piccola croce.

 

immagine: Calendario di Coligny- Calendario bronzeo di Grande dei Vosgi- Lione