mercoledì 20 aprile 2022

Betty la strana romanzo 1°

 


A questo punto a Betty venne a noia di scrivere sulle quarte vacanze romane, venne a noia di scrivere di cose che tutti possono conoscere digitando su Google o cercando su Wikipedia. A Betty sembrò più attraente indagare su lei stessa, una specie di turismo dell’anima. Forse questo nuovo desiderio “turistico” le era nato dalla lettura di un romanzo che aveva letto in agosto, mentre stava stesa sul suo asciugamano giallo in riva al mare, con le spalle rivolte contro il sole e la testa sostenuta da un cuscino di sabbia e gli occhiali da vista inseriti sotto quelli da sole. Il romanzo in questione era “I turbamenti del giovane Törless” di Robert Musil in cui si parla di cadetti che studiano in un esclusivo collegio militare con la prospettiva di un luminoso futuro, si parla di ragazzi che fanno parte di famiglie altolocate dell’impero austro-ungarico di fine Ottocento. Tra i ragazzi ci sono turbamenti sessuali, una omosessualità non solo latente che sfocia nel bullismo: due ragazzi cercano di colpevolizzare, di rendere un mostro Basini, il cadetto che sodomizzano, picchiandolo e torturandolo, scaricando la loro lussuria come colpa della vittima. Törless pure sarà vittima di questo languore omosessuale ma lo accetta senza infierire sul Basini, accetta quel qualcosa che interiormente spinge all’irrazionalità, ad andare contro ciò che la ragione, il comportamento corretto esige: accetta lo stimolo dell’omosessualità come qualcosa che si muove in lui, qualcosa da provare come esperienza. Paragonando ciò che sente con l’astrattismo della religione, che esiste su basi ipotetiche ma anche con la “non sicurezza” della matematica cioè i numeri immaginari. I cosiddetti numeri immaginari nascono da un risultato che non si può ottenere ovvero la radice quadrata di un numero negativo, infatti la radice quadrata di -4 non fa -2 perché -2x-2 fa 4 e non -4 mentre l’unità dei numeri immaginari è caratterizzata dall’essere un numero il cui quadrato è uguale a -1 ma come ho scritto non esiste la radice quadrata di -1 e allora? Törless decide che nella vita si deve accettare ciò che viene dal di dentro, come prova o esperienza senza pensarci troppo sopra, come nei numeri immaginari le certezze non esistono ma possono diventare pseudo certezze.

 

lunedì 18 aprile 2022

Il brutto anatroccolo di Gaetano Barbella



 Il brutto anatroccolo

Conosciamo tutti la favola del brutto anatroccolo che finì per essere schernito da tutti gli animali del cortile della fattoria dove era nato come tredicesimo da mamma anatra.
Ed ora si osservi la foto allegata in cui si vedono gli anatroccoli con mamma anatra che nuotano nel laghetto lì vicino e il brutto anatroccolo è quello che ho colorato in bianco, giusto il tredicesimo secondo la favola. Il tempo passava, ma le cose andavano sempre peggio per lui. Il brutto anatroccolo veniva scacciato dai suoi stessi fratellini, il tacchino lo beccava e perfino mamma anatra, ogni tanto, gli diceva “Se solo tu fossi nato lontano da qui, staremmo tutti meglio”. E la vediamo nella foto in cui la si vede come se tenesse con filo dorato i dodici anatroccoli in circolo racchiusi in una stella a dodici punte, quasi a prediligerli. Mentre il tredicesimo era come escluso da questo bel fiore dorato e la stella di tredici punte era come una prigione per lui. Ma sappiamo l'esito del racconto, poiché lo sfortunato anatroccolo da brutto che era finì per diventare un meraviglioso cigno.
Questa favola si addice alla festività di oggi di Gesù risorto e il brutto anatroccolo può essere visto come Gesù che si è preso i peccati del mondo, scendendo nell'inferno dopo essere stato crocifisso e a causa di ciò è tanto brutto. Ma poi risorgendo la sua bruttezza svanisce e diventa bianco e bello come un cigno.
Ecco cara Paola il mio augurio pasquale originato dalle tue stesse mani. Con la geometria è possibile imprigionare la fantasia a piacimento.
 

In realtà gli anatroccoli sono quattordici e i conti non tornano per un anatroccolo in più. Ma la favola è stata legata ai dodici apostoli più il tredicesimo, Giuda il traditore, oltre a Gesù il quattordicesimo che ha accettato in sé (per aver preso su di sé tutti i peccati del mondo), ma che poi risorge.
Questo per far capire che nel mondo cristiano il tredicesimo, il Giuda, è la pecora nera che persiste a esserci ed è la presenza del tentatore che mette alla prova, ma deve essere respinto. In cambio un'anima si salva, il brutto anatroccolo che diventa cigno.

domenica 10 aprile 2022

Vacanze romane 146°

 


La Casina Valadier è situata sul punto più alto e panoramico del Pincio, l’antico “Collis Hortulorum”, luogo dove le famiglie prestigiose dell’antica Roma possedevano le loro splendide ville coi tanto rinomati giardini. L’edificio fu costruito tra il 1816 e il 1837 su progetto di Giuseppe Valadier, autore anche della risistemazione di Piazza del Popolo e della Passeggiata del Pincio. È in stile neoclassico, presenta un corpo cubico, con addossato un’esedra con colonne, rielaborando un precedente edificio seicentesco, sorto a sua volta su un’antica cisterna romana. L’interno presenta sale riccamente decorate con affreschi in stile pompeiano e lussuosi grandi specchi, con romantiche terrazze su più piani con splendide viste sul panorama della capitale. La costruzione fu ispirata allo stile di vita del tempo napoleonico, alla maniera dei bistrot francesi. Luogo di lusso e della bella vita ebbe fortune alterne, al tempo di Pio IX fu, infatti fu chiusa e utilizzata come magazzino e come alloggio militare. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Casina divenne uno dei Caffè più in voga tra le celebrità del tempo, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio fu utilizzato dai militari tedeschi e poi dall’esercito inglese, come circolo per gli ufficiali. Agli inizi degli anni 2000, dopo un breve periodo di chiusura, la Casina Valadier è stata completamente restaurata e ha riaperto al pubblico diventando una delle location più ambite di Roma, ospitando Berlusconi per il compleanno della sua allora compagna Francesca Pascale e il pranzo per le nozze di Flavio Briatore con Elisabetta Gregoraci. E qui si conclude il terzo viaggio di Betty a Roma.

Immagine: Veduta dalla Terrazza del Pincio 

venerdì 1 aprile 2022

Vacanze romane 145

 

 


lI parco di Villa Borghese occupa una vasta area nel cuore della città ben 80 ettari, è il parco cittadino più famoso di Roma, da Piazza del Popolo ci si accede tramite la magnifica scalinata che arriva alla terrazza del Pincio, una splendida passeggiata fra le più romantiche al mondo. Qui ci si può passare più giorni per visitare lentamente i giardini all’inglese, o all’italiana, le ville, le fontane, i laghetti, i boschetti e le tante statue ma anche la possibilità di visitare i musei, tra cui il più noto è certamente il Museo di Villa Borghese con una collezione di capolavori che comprende Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Bernini, Canova e altri. In questo Museo è possibile ammirare, il gruppo scultoreo “Apollo e Dafne” del Bernini, o la tela “David con la testa di Golia” di Caravaggio ma è impossibile accedervi senza prenotazione. La realizzazione della villa fu voluta dal cardinale Scipione Borghese, i lavori durarono dal 1608 fino al 1633. Nell’ Ottocento la famiglia Borghese ampliò la superficie del parco, nel 1903, la Villa fu acquistata dallo stato italiano e destinata a parco pubblico. I luoghi più suggestivi  sono: il Giardino del lago dove è possibile noleggiare delle barchette, il Tempietto dedicato ad Esculapio, la Meridiana e la Fontana della Famiglia dei Satiri; i Giardini Segreti; Piazza di Siena nominata così in onore della città di origine della famiglia Borghese, dove si svolgono eventi e concerti; il Casino Borghese dove ha sede il Museo della Galleria Borghese; la Fortezzuola sede del Museo Canonica;  il Museo Etrusco di Villa Giulia e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e il Parco dei Daini. Se invece non si ha tempo e si vuole avere un ricordo e una parvenza della bellezza del luogo si può salire su un trenino che in circa mezzora permette di vedere i luoghi più noti del parco, ma scordatevi le visite ai musei.


immagine: Villa Borghese