domenica 23 febbraio 2020

Diciassettesimo giorno dell’Anno 2020



Diciassettesimo giorno dell’Anno 2020, che strano questo anno con due volte 20 e in più anche bisestile che significa due volte 6 e il 6 sta 4 volte nel 20 e 2+0+2+0 = 4
“Anno bisesto, anno funesto”, ed è una credenza che ha origine dalle tradizioni degli antichi romani. Per loro, il mese di febbraio era quello in cui si celebravano le ricorrenze funerarie, ed inoltre celebravano le feste dedicate ai confini e alla conclusione dei cicli cosmici, per questo, aggiungere un giorno a febbraio il 29°, come accade in ogni anno bisestile, portava sventura… nel mio caso il 4 è un numero a me caro e il 29 pure quindi sarà per me un anno fortunato almeno lo spero e comunque mi basta quello che ho.
Continuiamo con la serie dei numeri, oggi è venerdì 17 e non sto ad elencarvi i perché della sfortuna, vi informo invece che quest’anno coincide anche col giorno di Sant’Antonio eremita, personaggio legato ai druidi e al mistero di Rennes le Chateau di cui ho tanto scritto nei miei romanzi e… due giorni fa, sono stata      invitata ad un breve viaggio per andare a Rennes, ma ho declinato l’invito, mi sarebbe piaciuto darmi all’avventura, ma meglio non rischiare, ci sono andata nel gennaio del 2017 per il centenario della morte dell’abate Sauniere,( colui da cui parte l’intreccio misterioso) e di avventure e di persone “strane” ne ho incontrate abbastanza e meglio non scherzare vero o non vero non si sa mai, meglio lasciare stare l’arcano… ah! Ho messo le pantofole non mi piace più camminare sul filo tra il confine del reale e dell’irreale però… nel mio penultimo romanzo: Io sono la divina svelo una profezia che si dovrebbe realizzarsi nel 2021 settecento anni dalla morte di Dante, tramite il provenzale Nostradamus, il segreto di Rennes, dei templari e di Asmodeo, una profezia che si snoda fra tre città: Alet les Bains, Torino e Ravenna; ebbene dopo anni di lavoro è stato riaperto a Ravenna il Mercato Coperto con dentro anche i simboli che rappresento nel mio romanzo: al piano terreno una statua di un toro ( emblema di Torino) al piano superiore una statua che pare il diavolo Asmodeo, con accanto 7 incappucciati/templari, vi ricordo che il 7 evoca appunto i 700 anni, e non è finita gli inquietanti lampadari sono a forma di cicala, emblema e simbolo della Provenza la patria di Nostradamus!
Altre due parole sul viaggio di tre anni fa, dovete sapere che da centinaia di anni si ripete, a Limoux una cittadina vicina a Rennes les Chateau, un carnevale misterioso dove una banda di pierrots in zoccoli di legno e con maschere in lattice, rappresenterebbero degli iniziati legati ad un mistero, chiamati anche cagots, ( ne parlo nel mio romanzo) sfila danzando, suonando e con le fruste non interagendo mai col pubblico e ballando esclusivamente fra di loro, ebbene uno di loro mi ha catturato e ha danzato con me… mi hanno detto che non accade mai… quindi per qualche minuto sono stata la  regina dei cagots.
Avrei voluto farvi vedere la foto, ma non trovo il dischetto, vi posto una foto di fine maggio 2019, poche ore prima del concerto ispirato a  Crosby, Stills, Nash & Young dove io cantavo col mitico Coro Gengengè della Maestra Bandoli e la Band degli Aldi dallo spazio… gran bella serata


sabato 15 febbraio 2020

Sedicesimo giorno dell'Anno 2020




Sedicesimo giorno dell’anno, oggi è giovedì sto aspettando di andare a pranzo, oggi si mangiano maccheroni al ragù e i resti della gallina di ieri, che devo dire ha fatto un ottimo brodo. Nel pomeriggio ho il volontariato nella Parrocchia di San Biagio, cosa faccio? Ricamo col punto svizzero o col giornino tovaglie, asciugamani e presine che poi vengono venduti in una bancarella e il ricavato va per i ragazzi dell’oratorio e in parte per un sacerdote di questa Chiesa che ora si trova in Sudamerica nelle favelas. Ricamare è molto rilassante e mi piace,  mi porto il lavoro a casa e ricamo alla sera mentre guardo la televisione, l’unico rammarico è che per un asciugamano oltre al tessuto che è molto buono occorrono circa 10 ore di lavoro a cui si aggiungono altre 4 ore di lavoro più il cotone per il pizzo all’uncinetto, dopo tutte queste operazioni il manufatto viene venduto a 20 euro, mi sembra un prezzo troppo basso, mi fa sentire come una ricamatrice indiana pagata 1 euro allora, naturalmente non per me ma perché in beneficenza va a finire molto poco, ma come si dice meglio poco che niente.
Anche stamani è nebbioso, ormai è già una settimana che il mondo sembra tutto grigio e non mi ricordo quasi più il colore del sole.
Qualche giorno fa sono andata dalla parrucchiera perché volevo tornare coi capelli neri, ero determinata, ma la parrucchiera mi ha detto che lei non me li avrebbe tinti di nero, che sarei dovuta andare da un’altra professionista, perché rossa stavo benissimo e sembravo più giovane, con quest’ultima affermazione mi sono arresa, sembrare più giovane è un mio punto debole, così sto ancora coi capelli rossi.
La foto che pubblico è stata scattata a maggio 2019 alla presentazione del mio ultimo romanzo, Io sono la divina, omaggio che mi è stato offerto dalla Circoscrizione dove sono nata e ho vissuto a lungo, una bella giornata, con tante persone, fotografo ufficiale e Autorità, tenutosi in una villa/tenuta vinicola, dove alla fine si è brindato con ottimi vini.

sabato 8 febbraio 2020

Quindicesimo giorno dell'Anno 2020



Quindicesimo giorno dell’anno, oggi è mercoledì e alle 15:00 ho la lezione di flauto traverso, dopo 4 anni di studio sto cominciando a comprendere qualcosa, non a suonare meccanicamente, come facevo prima, ma a comprendere e interpretare le sfumature matematiche del rigo musicale, che oltre alle note ha un sacco di aggeggi fra diesis, doppiodiesis, bemolle, accenti, trilli e altri cavoli amari… è duro studiare musica con solfeggio e affini e cercare di suonare uno strumento, è duro alla mia non più verde età ma mi piace tanto, tantissimo.
Un sogno realizzato questo della musica, da bambina non avevo neanche il sogno perché era raro ascoltare qualcuno suonare, a volte la banda per i funerali o i violini per i matrimoni e da piccola pensavo che coloro che suonavano fossero degli angeli che a volte scendevano in terra, più avanti, circa a trent’anni il sogno è apparso, ma ho preferito mandare a scuola di musica mio figlio e soldi per i corsi di musica per tutti e due non c’erano.
Una grande soddisfazione imparare una lingua nuova, perché per me la musica è un linguaggio per di più poetico e non sono d’accordo con Nietzsche, che affermava che la scultura era apollinea cioè ordine mentre la musica era dionisiaca cioè disordine, per me la musica mette in ordine il disordine, in quanto è suono ordinato dalla matematica, penso che della stessa mia opinione fosse anche Umberto Eco: nel Pendolo di Focault uno dei protagonisti si salva dagli ossessi della macumba perché media l’orgia dei suoni tramite uno strumento, una specie di triangolo, che tiene in mano, mentre la ragazza che lo accompagna senza il mezzo/medium dello strumento musicale è invasa dagli spiriti maligni.
A questo punto posto la foto della sera del 23 dicembre 2019 dove ho suonato Lo schiaccianoci, col mio flautino, con gli allievi della Banda cittadina di Ravenna, al Teatro Alighieri… arrivederci al prossimo giorno.

sabato 1 febbraio 2020

Undicesimo giorno dell'Anno 2020



Oggi è l’11 gennaio il cielo è grigio e nebbioso ma è sabato e si dovrà far qualcosa di bello… penso che andrò a trovare mia madre, poi in centro per un bel caffè con un fiocco di neve ( un bombolone di pasta veneziana farcito con panna o pistacchio… mmm buonissimo se capitate a Ravenna lo trovate in Piazza del Popolo al Bar Nazionale dove trovate pure la Torta della Mariola. Che ricorda la leggendaria storia del ‘cercar Mariola’ o  ‘Maria’ per Ravenna, che è un modo di dire popolare risalente al Medioevo, il cui significato è relativo ai tempi. A volte ha il senso di cercare cosa che si sa di non poter trovare altre volte significa una cosa scontata… anche oggi cercar Maria è un po’ equivoco, per via della maria/stupefacente eeeee  ricordate che nello scontato si trovano un mucchio di cose perché nell’ovvio non guardiamo con gli occhi e la ragione ma con il cervello che dice: già visto, già conosciuto, già so e non ho bisogno di guardare bene e intanto come al solito ho fatto un pistolotto).
Per andare in centro mi farò carina, devo sfoggiare il taglio nuovo di capelli, mi metterò i pantaloni in similpelle neri, appena comprati in svendita, col maglioncino grigio perla, appena comprato in svendita, e gli stivaletti neri… anche se la bilancia mi ha segnalato 2 chili in più… se mi vedo troppo grassa cambio outfit.
Farò fatica a calare questi due chili, perché lo stomaco si è dilatato e urla sempre dalla fame e io per calmarlo gli invio dei cioccolatini… sono i dolci rimasti delle feste, ma appena finiti non ne comprerò più, così al lupo invierò al massimo dei biscotti integrali.
La foto che ho messo è di un anno fa, me l’ha riproposta Facebook oggi, ero a Roma per qualche giorno con un viaggio organizzato.
Roma è sempre bella, sempre bello è rivederla, ricordo che era un gran freddo con un vento che pareva vetro.
Questa foto l’ho scattata dopo poche ore dell’arrivo in hotel, invece di disfare il bagaglio, sono uscita per fare un giro al mercato rionale.
Era l’una e i commercianti svendevano la merce, i prezzi della frutta, della carne e del pesce sono molto più bassi che da noi in Romagna: le fiorentine a 9 euro, i mandarini a 0.50 centesimi al chilo! Un vucumprà mi ha inseguito per tutto il mercato per vendermi una borsa, avevo fatto lo sbaglio di guardarla, non mi ha dato requie, alla fine l’ho comprata a 15 euro: una borsa shopping con dentro un’altra borsa a tracolla e un borsellino agganciato il tutto taroccato Burberry… si vede che il tutto era taroccato bene perché a Ravenna mi hanno detto… ma come porti una Burberry quasi  fosse una bazzecola o una cosa di poco valore, che figata!