domenica 20 marzo 2022

Vacanze romane 144°

 


Santa Sabina si trova accanto al Giardino degli Aranci, fu costruita nel V secolo sulla tomba di Santa Sabina, una nobile romana che fu martirizzata perché si convertì al cristianesimo. Nel corso del tempo è stata più volte modificata oggi è ritornata all’antico stile paleocristiano, luminosa e semplice, conserva all’interno preziose testimonianze. Nell’atrio si trovano esposti i reperti emersi dagli scavi e l’antichissimo portone d’accesso ligneo del V secolo oggi non utilizzato conserva, tra le sue incisioni, quella della Crocifissione di Cristo tra i due ladroni: si tratta della più antica rappresentazione della crocifissione mai scoperta. L’interno è a tre tre navate divise da colonne antiche e in alto una lunga serie di grandi finestre. Santa Sabina è un luogo scelto da parecchie coppie di sposi anche se qui è conservato lo zampino del diavolo. Sopra una piccola colonna bianca, un po’ nascosta, un po’ in disparte in disparte si trova una pietra dalla tondeggiante con inciso degli artigli. La leggenda vuole che nel 1220 San Domenico e i suoi domenicani, che stavano in Santa Sabina, come d’altronde ancora oggi la chiesa è occupata dai domenicani, si trovarono più volte disturbati dal diavolo. Una sera, mentre San Domenico pregava inginocchiato per terra, il diavolo afferrò, con gli unghioni dei suoi piedi un sasso e lo gettò sul Santo, ma sbagliò la mira e scappò inferocito, mentre il masso fu conservato. Che Santa Sabina porti iella?

immagine: Interno di Santa Sabina

Il sasso di Cristo

 IL SASSO DI CRISTO Di Gaetano Barbella

Figura 1: Crittografia mappale di Castel Del Monte (Bari). Ma accadrà che un giorno la mano destra si ribella, e anche la mano del Signore in croce, decide di lanciare uno strano gran sasso...
 “Handy – La rivolta delle mani siciliane”
 “L’amore e la ragione, noi esseri umani viviamo di questo, sbagliato, l‘essere umano va giudicato dalle sue mani, dalle sue azioni…”. Una frase semplice, apparentemente banale ma che in realtà, nasconde un significato molto più Figura 1: Crittografia mappale di Castel Del Monte (Bari). Ma accadrà che un giorno la mano destra si ribella, e anche la mano del Signore in croce, decide di lanciare uno strano gran sasso... 2 intimistico ed esistenziale. Sono queste le parole che sin dalle prime immagini di “Handy- La rivolta delle mani siciliane”, primo lungometraggio del regista Vincenzo Cosentino, colpiscono e seducono il pubblico, innescando in colui che guarda un processo di riflessione e viaggio verso la propria parte più intima e forse dimenticata. Scoprire Handy è un’esperienza unica ed inaspettata. Un film che parla di mani??? Una locandina con due mani giganti trasformate in una giovane coppia?  (continua)

giovedì 10 marzo 2022

Vacanze romane 143°

 


Sette sono i colli di Roma che rendono l’aria di Roma fresca e frizzante e i tramonti e le albe dorate e infuocate di vapori colorati, ognuno con la sua storia. La storia del Colle Aventino, uno dei sette risale a Romolo e Remo, infatti secondo il mito questo sarebbe stato il luogo scelto da Remo per edificare una nuova città, in contrapposizione al Palatino, scelto invece dal gemello Romolo ma Remo fu ucciso dal fratello perché superò il limes, il confine che Romolo aveva tracciato sul suo colle e l’Aventino rimase così dimenticato. Fu forse questo suo essere un luogo periferico che fu scelto dai plebei durante la lotta contro i patrizi e fu poi il luogo dell’estrema resistenza di Caio Gracco e dei suoi sostenitori. Ma poi i patrizi, siccome era verdeggiante lo scelsero come luogo ideale per edificare le loro ville di lusso, accanto ad alcuni importanti templi che qui erano stati edificati. Il termine Aventino potrebbe derivare da “aves”, gli uccelli  oppure da “adventus”, le riunioni tenute dai plebei in onore di Diana o ancora da Aventinus, il re di Albalonga morto colpito da un fulmine. L’Aventino ricco di dimore lussuose fu la zona più saccheggiata dai goti di Alarico nel triste e famoso sacco di Roma del 410, ma ormai Roma era ammalata terminale anche se la data della sua fine è registrata convenzionalmente nel 476. Nel Mille l’Aventino fu sede della fortezza dell’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III, conosciuto anche come “stupor mundi” (meraviglia o stupore de mondo) ma l’imperatore morì poco più che ventenne e non riuscì a realizzare lo stupore cioè il rinnovamento dell’impero. Nel 1924, l’Aventino fu il luogo in cui si rifugiarono i deputati che si rifiutarono di entrare a Montecitorio per protestare contro il delitto Matteotti, evento che causò l’ascesa al potere di Mussolini come dittatore. Quindi l’Aventino registra la morte di Remo, le richieste della plebe che non saranno mai completamente realizzate, l’aggressione più cruenta durante il sacco di Roma, la sede di un imperatore che morirà giovanissimo e poi i deputati che qui si ritirarono lasciando libertà totale al fascismo.      Che il colle Aventino porti iella?

immagine: Colle Aventino

martedì 1 marzo 2022

Vacanze romane 142°

 


Dopo il regale ricevimento, i saluti e i convenevoli Betty con altri ospiti partirono in treno per ritornare al solito tran tran, mentre gli sposi sarebbero poi partiti per il viaggio di nozze. Betty era felice e contenta, anche se questi ricordi poi affiorarono amari, a Betty sarebbe piaciuto vivere a Roma ma non era il suo posto e questi ricordi la rendevano poi inadatta al suo vero posto. Questi ricordi affiorando dieci anni più tardi, la rendevano infelice perché pensava a ciò che poteva essere e non era. Pensava a un ricco tenore molto famoso che viveva al suo paese quando Betty era poco più che una bambina. Questo tenore aveva un’amante, una bella ragazza, una paesana e il tenore non la portò mai nei suoi viaggi o ai suoi concerti o ai balli che si tenevano nelle grandi ville dei dintorni, diceva che faceva questo per non rendere triste l’amante in quanto poi si sarebbe trovata a disagio e scontenta sia coi signori di cui non faceva parte, ma sarebbe poi stata infelice e disadattata anche col suo mondo d’origine cioè con le persone semplici del suo paese, che non le sarebbe più bastato. Betty pensava che il tenore fosse un contaballe e che si vergognasse dell’amante paesana ma col senno di poi capì che era la verità, anche Betty si sentiva né carne, né pesce, anelava a mondi diversi senza essere in grado di adattarsi e avendoli scoperti era insoddisfatta del suo mondo d’origine, mondo in cui viveva. Ma questi pensieri vennero dopo, molti anni dopo, durante il tragitto di ritorno Betty era felice e ripensava a ciò che di bello aveva visto, mentre il viaggio a Roma si concludeva Betty pensava all’Aventino, a Santa Sabina, a Villa Borghese e alla Casina Valadier. 

immagine: Casina Valadier