
Scilla divenuta
un mostro orripilante è relegata nelle profondità marine, talmente infuriata per
il torto subito da fare strage di qualsiasi imbarcazione che veleggi per lo
Stretto che sarà poi chiamato “di Messina”.
Glauco e
Circe intanto amoreggiano, sino a che Circe si stanca e vorrebbe, come al
solito, trasformare Glauco in un animale, ma desiste in quanto Glauco è un dio
marino, perciò teme la vendetta di Nettuno.
Rimasto
solo, Glauco pensa a Scilla, diviene molto triste per la sua sorte e la cerca,
ma la Ninfa diventata mostro lo attacca anche se poi lo risparmierà.
La sosta
seduta sulla Fontana delle Naiadi era finita, Betty si alzò e si diresse verso
Santa Maria degli Angeli, attraversò il caotico anello di traffico e non riuscì
a trovarne l’entrata, poi ricordò che la Chiesa era stata costruita su ciò che
restava delle Terme di Diocleziano e individuò l’entrata dall’aspetto decadente
di resti di mura romane.
immagine; Scilla