Raffaello Sanzio lo conosciamo tutti, ma le sue opere non rendono sulla carta stampata, per coglierne l' essenza bisogna vederle dal vero. Raffaello è come Michelangelo, se quest' ultimo visto dal vero sconvolge e da il tormento e l'inquietudine perchè si capta che ciò che Michelangelo dipinge ( Michelangelo a mio modesto parere è più scultore che pittore, come pure Lui stesso si riteneva) è il suo sentire, il suo essere, in Raffaello si capta l' armonia, il bene, e capisci che l' essere in Raffaello era così e percepisci che allora l' armonia può trionfare. Raffaello va oltre Botticelli, va oltre . Raffaello va oltre alla Melanconia, la supera , in Raffaello vi è il divino. Quando Raffaello arrivò a Roma conquistò tutti, tutti lo amavano, perciò io lo ritenevo un "leccapiedi", pensavo ...si è venduto bene, no Raffaello era veramente amabile le sue Madonne sono lì che ti dicono: il bene è più affascinante del male.
Opera di devozione privata, la MADONNA DELLA SEGGIOLA fu probabilmente eseguita per un personaggio di rilievo della corte papale, se non addirittura per Leone X stesso.
Dal 1589 è citata a Firenze negli inventari delle Collezioni medicee, che ne attestano la presenza agli Uffizi e il successivo passaggio a Palazzo Pitti nel 1698. Alla fine del XVIII secolo fu inviata a Parigi dai commissari di Napoleone. Esposta al Louvre, venne in seguito collocata nell’appartamento dell’imperatrice Giuseppina, nel castello di Saint-Cloud. Dopo la sua restituzione, la tela fu nuovamente esposta in Palazzo Pitti dal 1816.La forma circolare si ripercuote nel movimento rotatorio delle figure, definito dai piedini del Bambino, dalle ginocchia della Madonna, dall’inclinazione delle teste, ma la studiata composizione, in cui la linea verticale della spalliera bilancia il moto oscillante delle figure, nasconde i suoi artifici dietro l’apparente semplicità di un abbraccio materno tenero e avvolgente. L’alta qualità pittorica, la mirabile cromia, la libertà della pennellata, insieme alla maturità formale dell’opera, portano generalmente gli studiosi a collocare la MADONNA DELLA SEGGIOLA intorno al 1514, vicino agli affresco della Stanza di Eliodoro in Vaticano. Ma quello che colpisce è inspiegabile, è un' emozione da provare, nel verde del mantello vi trovi la magia del verde di Giorgione nella Tempesta, gli occhi della Madonna sembrano scrutarti nel profondo, le gambe ed i piedini cicciottelli del Bambino vorresti morderli affettuosamente, vi è semplicità unita alla grazia, profondità unita alla leggerezza. Henry James quando la vide esclamò: "happy beyond the common dream"(felice al di là del sogno comune).
11 commenti:
E meno male che vedendo le opere di Raffaello dal vero ti sei ricreduta, Teo:)
Non amare Raffaello sarebbe quasi...contro natura.
L'impressione, che tu ha descritto, di armonia ineffabile, l'ho provata a 18 anni quando ho visto dal vivo molte delle sue opere.
Un salutone
annarita
Ti dirò che a me, soprattutto nelle arti classiche, sono pochi gli artisti che non piacciono, forse perchè non ne valuto solo la portata emotiva ma vi cerco l'artigianalità, il lavoro, il concetto, l'innovazione, la diversità di veduta.
Quindi, da quel punto di vista, ogni artista è bravo e ogni sua opera è bella.
Diverso, forse, il giudizio per i contemporanei, dove è persa molto la parte figurativa per far emergere quella finemente concettuale, per penetrare la quale occorre, a volte, la mediazione del critico
Cara Annarita.....diligentemente studio le opere artistiche....ma ce ne sono che solo ed esclusivamente dal vero ti riescono a trasmettere un qualcosa, un quid, questa Madonna di Raffaello è ben strana, ha un mantello, un velo che è .....arabo ed insolito nella raffigurazione della Vergine....un verde che ha la stessa magia del verde dela tempesta di Giorgione........Raffaello è un alchimista....è semplice ma complesso.^_ì
Sono d' accordo con te, Paolo.
Nelle opere del passato apprezzabile è la tecnica, la maestria, l' artigianato, il fare arte, il costruire, in tutte. Ma ci sono delle opere che vanno oltre per me, che mi causano la sindrome di Stendhal....ho questa capacità, musica, danza, arte, libri, a volte sono capaci di trasportami in un' altra dimensione, dove non c'è nè spazio nè tempo.....a volte mi capita di non essere sicura se ho sognato o se era realtà......con questa Madonna di Raffaello mi è capitato.
Per i contemporanei occorre che ti spieghino quello che l' artista vuole esprimere ed allora ti piacerà ugualmentew tutto perchè lo capirai.....ma anche qui vale la stessa cosa, se c'è qualcosa che colpisce il tuo profondo lo capterai senza bisogno di spiegazioni.........le spiegazioni servono sempre, ti faranno apprezzare la tecnica e lo studio, ma.......per farti rapire dall' emozione non servono spiegazioni, anzi queste ti possono fuorviare......mi è capitato di ascoltare la musica con degli esperti, essi a volte ascoltano la tecnica ( si chiedono se loro sono in grado di suonarlo)lo sanno talmente a memoria che si dimenticano di ciò che hanno provato la prima volta......si dimenticano di lasciarsi trasportare......
^_ì
Cara Paola, tu sai in che misura mi sia dedicato ad alcune opere di Raffaello in particolare, il mio sito ne è la testimonianza.
In Sposalizio della Vergine, giusto in sintonia sulla tua predilezione per le sue madonne, comincio così:
Non sono in pochi a domandarsi, "Ma perché mi piace Raffaello? Le sue Madonne sono una più bella dell'altra". La risposta ce la dà Giorgio Vasari: «Sicurissimamente può dirsi che i possessori della dote di Raffaello non sono uomini semplicemente, ma dèi mortali».
Com'era visto Raffaello Sanzio nel suo tempo?
«… era bello e raffinato – scrive il Vasari – oltre che di grande abilità e colui che sa creare opere simili non va chiamato uomo ma, se possibile, dio mortale…».
E venne la morte di questo "dio mortale", che coincidendo con la sua data di nascita, sembrò cosa inutile perché fu come se rinascesse deificato, appunto. Oppure viene da immaginare che la stessa morte non poté che portarsi via le sole sue spoglie minate al suo petto là dove egli, col suo cuore interiore, il Leone alchemico, aveva lottato fino alla fine.
La morte giudica la vita secondo natura ma arrivando a quella di Raffaello Sanzio, aveva trovato in lui un «ordine nuovo» in seno alla natura sua, perché così si era prefisso sin dalla prima giovinezza durata così poco. Ma era anche eccezionale, smisurato, il fuoco leonino, il suo Zolfo alchemico, che aveva agito in lui.
Michelangelo Buonarroti commentò:
«… un astro nel mondo si era spento per sempre …», ma era da considerarsi veramente così? A cominciare dalla "Trasfigurazione", l'opera che egli non aveva potuto completare e che gli fu posta accanto in punto di morte, immaginariamente seguita da tutte le sue opere prodotte in precedenza, non erano altrettanti astri tutt'altro che spenti, fuoco sotto cenere? Soli sfavillanti che attendevano forse quel tragico momento per cominciare ad espandere la loro luce nelle tenebre perché l'accogliessero.
E la fantasia dei contemporanei che sorse dopo la sua morte? Lui che era diventato per il suo garbo, classe, eleganza, amabilità, specie con le donne, un tutto per niente invadente e senza vanagloria, un uomo ideale quasi a rapportarlo alla figura del Cristo!
Racconta il Conte Pandolfo Pico della Mirandola, il sabato santo, all'indomani, alla duchessa Elisabetta Gonzaga, sposa di Guidobaldo da Montefeltro:
«… quando nostro Signore Raffaello spirò, un grande nembo s'addensò sul Vaticano e s'aprirono crepe nelle pareti e in cielo apparvero carri; gli stessi segni della morte di Nostro Signore Gesù Cristo e il Papa, urlando, scappò all'interno più oscuro dei palazzi vaticani…» e fu così che nacque subito una leggenda: Raffaello morì all'età di 33 anni e non più 37 per uguagliarlo ancora di più a Nostro Signore.
Manca però a tutt'oggi, al mondo intero dell'Arte, la giusta visione degli astri che Raffaello rese splendenti, come suddetto. Manca appunto la sua reale "Trasfigurazione" che lui non poté completare e perciò furono i suoi allievi a farlo, ma non tanto da vivificarla perché i veli del suo tempio si potessero veramente squarciare. E qui si parla ora della sua Grande Opera dell'Arte Regia, quella che è passata inosservata fino ai nostri giorni, ma che sembrava profilarsi attraverso "indizi" abilmente frammischiati negli stupenti e cromatici scenari dei suoi dipinti. Senza contare su «...l'obbligo di fare le cose non come le fa la natura, ma come ella le dovrebbe fare», che egli, come pittore, diceva e quindi doveva assolutamente adempiere per coerenza...
Gaetano
Ciao mia cara,
dopo il lungo commento di Raffaele mi limito a lasciarti un sorriso.
Qui nevica e fa un freddo polare, il vento ha la voce rabbiosa del tuono estivo...
Caro Gaetano, lo so quanto tu sia catturato da Raffaello, ciò mi aveva piacevolmente colpito perchè Raffaello sui libri o enciclopedie d' arte è visto come un grande artista ma poco si è approfondito sul suo lato diciamo così matematico/misterioso/alchemico, lo si considera artista della grazia, architetto, ( ma insistendo poco sul tipo di matematica che allora imperava,quella portata da Fibonacci) ricercatore e catalogatore dei marmi antichi per il Papa( tralasciando che con un simile incarico avrà certamente avuto una conoscenza dei misteri e dei simboli molto profonda), quindi appassionato di matematica/esoterismo ciò l' ha certamente rovesciato nelle sue "graziose" dipinture. Tu con i tuoi saggi su di lui, in particolare con "Lo sposalizio della Vergine" (che io confondo spesso con "La Consegna delle Chiavi" del Perugino)e Dan Brown, avete scatenato la mia fantasia. Quindi mi perdonerai se mi butto senza sapere nuotare in questa fantasia.....inizio:
Raffaello è legato anche a Nerone.....sì il tanto vituperato Nerone, quando morì si disse che era resuscitato, il popolo lo aspettava e lo venerava e ci sono una serie di storie alquanto contrapposte sulla sua dannatio memorie ( ma anche Akenaton la ebbe...queste dannate memorie sono da prendere con le molle)...allora le grottesche( le raffigurazioni simboliche della Domus Aurea) sono dette anche raffaellesche perchè fu proprio Raffaello che fece studi profondi sulla Domus Aurea ( a me ricorda ...la sezione aurea ecc) e quindi anche su Nerone....poi S.Maria del Popolo sembra che sorga sul mausoleo di Nerone, qui Raffaello fece quella meraviglia che è la Cappella Chigi ( Dan Brown la usa come perno per il romanzo Angeli e Demoni) e nella Cappella Chigi ....c'è la piramide.....e poi come dimenticare che Raffaello volle essere sepolto nel Phanteon....dove c' è l' occhio più famoso del mondo?
Mi fermo..... caro Gaetano......lo vedi come sono pindarica....ora le Madonne di Raffaello sono talmente belle che viste sulla carta appaiono troppo dolci, ma viste dal vero sono misteriose tanto quanto le donne leonardesche, questa poi è la più strana di tutte ( almeno per me) oltre ai colori ed al copricapo strano, lo sguardo della Madonna è più intrigante di quello della Monna Lisa....inoltre mi dici perchè si chiama Madonna della Seggiola, quando della seggiola c'è solo quel pomello fuori luogo che pare un' ampolla e che forma un triangolo/ piramide coi piedi e il gomito del Bambino?
Ciao Gaetano..........baciolotti....sai che in questi giorni mi corrono dietro i gatti,ieri mi hanno dato un disegno del gatto con gli stivali ed oggi mi è arrivata una cartolina con un micio che assomiglia alla mia compagna di scuola Katiuscia.
Cara Sara....che fai mi confondi pure tu......anche qua a Ravenna è bruttissimo, mi lascio catturare dai voli pindarici...a me piace lasciare andare la mente là dove vuole lei......baciolotti ^_^
Teo, ho sempre ammirato Raffaello!
Sai che ti dico Stella......l' ho metto alla pari con Michelangelo e Leonardo....baciolotti.
D'accordo!
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