NOTTE DI NEVE
Pace! grida la campana,
ma lontana, fioca. Là
un marmoreo cimitero
sorge, su cui l'ombra tace:
e ne sfuma al cielo nero
un chiarore ampio e fugace.
Pace! pace! pace! pace!
nella bianca oscurità.
Giovanni Pascoli
Sembrava già di sentire il profumo di primavera, l' aria era mite e i giorni luminosi, annusando intensamente l' aria potevo sentire quasi l' odore del mare e dell' estate, invece mi sono alzata da letto ed oggi 3 marzo 2011 ho trovato un manto di neve alto 40 centimetri, brrrrrrr che freddo, a me la neve non piace, non piace per niente. Anche a Pascoli, il poeta romagnolo più famoso, non piace la neve.
NOTTE DI NEVE pare insensato, paragonare una notte di neve alla morte,ma per Pascoli, invece, non lo è. Egli, ha voluto esprimere se stesso trovando nella realtà che lo circonda un chiaro esempio della sua sofferenza e del suo desiderio di pace eterna, che può essere esaudito soltanto attraverso l’arrivo della morte tanto attesa. Come si può notare, il bisogno del poeta di “liberarsi” dal proprio dolore e di trovare finalmente la serenità è evidenziato dalla parola chiave “pace”, la cui ripetizione rompe il silenzio della notte. Con “bianca oscurità” ,Pascoli sottolinea la contrapposizione e, nello stesso tempo, la somiglianza tra la neve candida e il buio. La neve è silenziosa così come lo è la morte e come la morte copre tutto ciò che è grido , tutto ciò che è fugace come la vita.
immagine: Neve di Teoderica
16 commenti:
E' vero, la neve è silenziosa e copre tutto. Ma appena la notano i bimbi, negli occhi di questi c'è allegria infinita. Poi si scioglie e rinasce tutto. La morte è anch'essa silenziosa ma non fa nascere allegria alcuna negli occhi dei bimbi e dei grandi.
Preferisco decisamente il silenzio della neve!
Buona giornata!
Ciao Cosimo,
hai ragione ai bambini la neve piace molto ed è bello ed allegro vederli giocare sulla neve, ma a me la neve non è mai piaciuta ed incontrare lo stesso pensiero in Pascoli mi fa sentire meno anomala, perchè vedi Cosimo io in realtà sarei solare, ma mi ritrovo spesso triste, triste, fredda e silenziosa come la neve.
^-^
Secondo me la neve ti piace poco perchè capita spesso dalle tue parti...da me cade così raramente e diventa sporca molto presto(si scioglie dopo pochissimo!)Comunque è vero, la stranezza della neve è proprio nell'annullare qualsiasi cosa, anche i suoni; certo non aiuta la solitudine ma la concentrazione si( e forse è proprio questo il problema! )
Baci baci
P.s. Bellissima l'immagine!
*La Papera*
Odio la neve. Da ragazzino ero un privilegiato, appartamento in montagna a Peyo e la neve con il sole. E la pelle scura. Poi, diventato un po' più grande, Peyo mi ricordava la giovinezza, con mio padre, mamma e Stefano. La bella famiglia si è un po' sfaldata, ma questa è la vita...Dove sei ora Peyo, luce dei miei occhi pigri e malinconia dell'assenza. A volte mi alzo di notte, ma mio fratello non c'è più nel piano alto del letto a castello.-)
Cara " Paperina",
anche questa mattina c' è la neve, ma tu mi hai aperto un largo sorriso...hai detto che la mia immagine è bella, detto da te che sei un' esperta di comunicazione visiva, mi riempie il petto come un pavone.
Un caldo abbraccio.
Che piacere vederti Ettore,
per te è ancora peggio, c'è stato un tempo in cui hai avuto ricordi belli sulla neve, è per questo che oggi odi la neve più di me magari, io la associo alla morte e i ricordi sono morte, comunque per scacciare il senso di morte io mi sono chiesta quanti anni vorrei vivere, l' eternità è troppo impegnativa, che ne dici di 400 anni ?
Ecco io vorrei vivere per 400 anni e tu?
Ciao.
L'infanzia brutta crea depressione, quella trascorsa bella nostalgia. Quella che mi produce un certo tuo lettore, Pietro, nel dire che i miei commenti sul "Gilles" erano "sessuati" al contrario dei tuoi. Se avesse letto il tuo pezzo su La Voce a "Lettere al direttore", chissà cosa direbbe, poverino. Buon pezzo, "alla mia". Un caro saluto Paola (non ci ho capito niente di quel pezzo, quindi era bello ) .-)
La neve è purezza che cade dal cielo. Una coltre di gelido candore che purifica i peccati del vivere.
Attutisce i rumori. Rallenta le frenetiche attività quotidiane. Frena il bisogno inutile di darsi da fare per qualcosa che non si conosce.
Ci rende per un pò padroni di noi stessi.
Ci restituisce la meraviglia.
Ci fa tornare per un attimo bambini.
Ed infatti i bambini, quelli veri, intendo, davanti allo spettacolo della neve esplodono di gioia, sprizzano scintille dagli occhi come saette dalle mani di giove.
Certo, come tutte le cose, anche la neve può portare alla memoria ricordi brutti, momenti di angoscia o di tristezza. Malinconie e depressioni.
Ma, permettetemi, questo dipende da noi, non da lei. Dipende da quello che abbiamo dentro e che ci lega alla neve. Come il Pascoli ai suoi traumi infantili.
Si è vero, può anche dare questo effetto, la neve.
Però ... il richiamo chiassoso di quei bambini è davvero irresistibile ! Per me.
Intanto qui a Roma piove e domani ancora di più, stando alle previsioni.
Niente neve, ormai, qui non si è vista, quest'anno, neanche quest'anno.
Un abbraccio.
Cara Paola,
continuo a viziarti, come mi dici. Un rimprovero? Una cosa gradita? O tutt'e due?
Forse così potrebbero essere considerati i fiocchi di neve. Vita e morte. Oriente e occidente e noi siamo in mezzo.
Senti come ne parla in modo assai gradito Sylvie Coyaud, laureata in lingue e letterature straniere. E' nata a Parigi (1944), vive a Milano (?), ed è fra le più grandi divulgatrici di scienza che abbiamo in Italia.
Il senso inquieto dello spazio
Che cos'è Occidente aspetto di leggere gli altri per saperlo. Come concetto scientifico è relativo (come tutti) a un quadro di riferimento, da precisare a priori.
Comunque anche la scienza è una creatura terrestre - checché se ne dica - e parla di geografia e geometria. Da secoli, esattamente dal trattato "De neve sexangula di Giovanni Keplero", uscito nel 1610, certi scienziati si chiedono perché i fiocchi di neve disegnino stelle a sei punte, siano prismatici, dendritici, pieni di infiorescenze, aculei o piume, ma comunque esagonali. La simmetria è fin troppo perfetta. Sembra che ogni punta della stella "sappia" come si formino le altre e le imiti.
La materia inanimata ha un senso dell'orientamento : un fiocco di neve, fatto di cristalli di semplice acqua, ha sei punti cardinali e non ne sbaglia le opposizioni. Nella produzione industriale, a temperatura, pressione, umidità strettamente identiche, capita invece a certe molecole di invertire la rotta, di associarsi da oriente verso occidente invece del contrario, senza che nessuno possa prevederlo o spiegarlo. Un guaio: nel caso dei farmaci, una molecola che si lega alla vicina di destra invece che di sinistra può avere effetti nocivi invece che terapeutici.
Quanto alla materia animata vive, si riproduce e muore soltanto perché non smette di navigare, in uno spostamento incessante di DNA, RNA, proteine, cellule, organismi. I batteri seguono i gradienti chimici del proprio ambiente, i piccioni le linee del campo magnetico terrestre, delfini e pipistrelli il rimbalzare delle onde acustiche. Animali diurni, noi diciamo che tutti quanti si "orientano", a partire dal luogo comune e oggettivo dal quale vediamo sorgere la luce. E in Occidente crediamo che la scienza, sorgente di un'altra luce, nasca in Occidente (a Oriente, il punto di vista è simmetrico).
Facciamo un po' di confusione tra i tempi brevi della rivoluzione industriale e quelli lunghi dell'accumularsi delle conoscenze. Prima dei nostri, ci sono stati altri imperi tecnocratici, favorevoli alla ricerca sperimentale in chimica o in fisica: la Cina della bussola e della polvere da sparo, per esempio. Crediamo che la pratica scientifica sia associata alle libertà di culto e di espressione, presumendo che queste esistano solo dai nostri Lumi in poi, dimenticando altri governi illuminati e tolleranti in fatto di religione, e favorevoli alla ricerca teorica in matematica o in astronomia, sotto i primi califfi di Baghdad, per esempio.
(Vedi seguito)
Gaetano
Io la odio la neve tranne il giorno di Natale che mi fa tanto piacere vederla cadere e basta.
^___^
Buon fine settimana di carnevale.
Ciao da Giuseppe.
Caro Ettore ,
tu sei il mio giornalista preferito, perchè sei puro, in generale molti di quelli che scrivono sulla Voce mi piacciono, tranne Paolo Gambi perchè è un "chiesaruolo" represso ( questo è ciò che mi ispirano i suoi articoli, magari di persona non lo è), il suo articolo e il suo disprezzo su Lilith ( simbolicamente è la madonna nera, il lato profondo delle donne che può aiutare l' uomo ad evolversi)mi ha fatto arrabbiare ed ho scritto di getto una lettera ironica per prendere in giro chi è contro Berlusconi ma anche chi gli è a favore e poi era una lettera per un tipo d' uomo intelligente ed ironico, mi sa che il tuo direttore lo è.Forse mi hai dato un' idea e pubblicherò la lettera sul blog, Piero non se ne farà caso, conosce i miei scritti e non si scandalizzerà.
Ciao Ettore e dai scrivi un po' di più.
PS forse la Terza era meglio prima.
Caro Piero,
lo sai perchè ti piace la neve?
Perchè la vedi poco e Roma ha un clima ideale, è tiepido e secco, non freddo ed umido come qua nella brumosa bassa Padana,forse il mio trauma infantile è legato alle palate di neve che facevano un male boia , ne ricevevo tante, ed io non avendo una gran mira non riuscivo mai a vendicarmi, non ho mai centrato nessun amichetto e ciò mi ha causato un trauma da repressione.
Baciotto Piero, sono invidiosa della tua Roma.
Tu Gaetano viziami, viziami sempre, io adoro essere viziata, provo un piacere fisico, la cosidetta scossa alla spina dorsale.
Quello che tu mi scrivi , molto alla lunga lo sapevo,io non afferro molto bene l' astrazione scientifica , ma riesco a comprendere il fascino perfetto ed armonioso di tutto ciò che accade, tutto ha un senso, all' uomo la meraviglia di scoprirlo, io credo non ci sia oro più oro di questo ( l' oro alchemico era questo? La conoscenza?).
Io sono sempre più stupita delle scoperte che si sono fatte nei tempi addietro, a volte lasciate e dimenticate per seguire un' altra strada, l' intelligenza umana deve essere quella di guardare con occhi vergini, ci crediamo tanto evoluti oggi...invece siamo solo degli schiocchi pieni di sè.
Ciò che mi ha tolto il velo anni fa, è stata la derisione alla religione egiziana intesa come ridicola, ma è molto lontana dai riti della nostra religione attuale?
Non mi pare, fra cinquemila anni rideranno della nostra.
Ciao Gaetano, ha nevicato a Brescia? Tu tuffati nella mostra di Matisse, in quei colori ti riscalderai.
Il seguito di Gaetano che mancava.
Gaetano Barbella ha detto...
(Seguito)
Scambiamo un caso della geografia con una superiorità che semmai andrebbe fondata sulla storia. Ma come i cristalli d'acqua e di DNA, batteri e piccioni, delfini e pipistrelli, per stare al mondo non possiamo fare a meno di collocarci e di collocarlo. Perciò ci servono occidente e oriente, nord e sud, quattro punti cardinali o sei o dodici o dodicimila sulla scala dei gradienti chimici o dell'intensità delle onde di suoni e forze. Senza coordinate spaziali opposte e complementari, non potremmo percepire simmetrie e asimmetrie, similitudini e differenze, cambiamenti lungo la coordinata del tempo, fra i poli del prima e del dopo. Non avremmo storia.
Note
1. È imbarazzante scrivere "orientamento" in una nota sull'Occidente. Chiedo aiuto ai lettori: sanno di una lingua in cui si dice "occidentamento"? O che dica "geometria" con un prefisso meno localistico, adatto anche per misure e configurazioni su Marte o qualche pianeta attorno a 51 Cygni?
(30 novembre 1999)
Link: http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=7320&_idfrm=107
Gaetano
05 marzo 2011 09:22
Come al solito Gaetano tu fai riflettere, non avevo mai pensato ad "orientamento" come viene "da oriente" e pensare che io ho molto da combattere e da interrogarmi su quale orientamento prendere, sia fisico che mentale...una volta mi sono persa nella nebbia, senza più orientamento, sono riuscita a venirne fuori andando ...controcorrente.
Buona domenica Gaetano.
Ciao Giuseppe,
siamo in sintonia sulla neve, il giorno di Natale piace anche a me, ma quel giorno la vita sconfigge la morte.
Il carnevale mi piace e non mi piace, nel senso che oggi ormai ogni giorno è un carnevale, ma appunto per questo forse il giorno di carnevale può liberarci da tutte le maschere che mettiamo ogni giorno e...viva ,viva il carnevale.
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