mercoledì 6 luglio 2011

COSÌ È LA ROMAGNA

Nei pressi di Bertinoro ( FC) si trova la solitaria pieve di Polenta. Risalente alla fine del IX secolo, fu particolarmente amata da Giosuè Carducci che soleva trascorrervi lunghi periodi. Vi compose Ode alla chiesa di Polenta pubblicata nel 1897 e poi musicata da Balilla Pratella. Sul sagrato, dove un'erma ricorda il Carducci, nei mesi di maggio e settembre professori e letterati di prestigio si alternano nella lettura e commento della Divina Commedia. Il secondo sabato di settembre si ripete invece il raduno carducciano. La pieve si presenta a forma di basilica con travature scoperte. Le colonne, presumibilmente di origine longobarda, sono grosse e rotonde a strati di mattoni e pietra locale, con capitelli molto originali. L'altare maggiore presenta un raffinato palio di marmo, ornato di croce latina e bassorielievi, di provenienza greca (del VII sec., restaurato nel 1960). Pregevole anche la cripta, divisa in tre serie di volte da semplici colonne; era rimasta a lungo interrata ed è stata recuperata dal restauro del 1960. Oltre ai motivi storico-artistici la pieve, posta lungo una strada costeggiata da cipressi, è avvolta da un'atmosfera romantica e, salendo un poco lungo la Via Crucis, si gode una magnifica prospettiva sulla pianura sottostante. Qui in questo luogo 36 anni fa ho festeggiato il mio matrimonio perchè accanto alla chiesa fra colline spoglie sorge un ristorante, così dopo la suggestiva visita alla spoglia chiesetta potete gustare la cucina romagnola ed osservare il rude panorama del luogo. 
  
  ODE ALLA CHIESA DI POLENTA 

 ... Ave Maria! Quando su l’aure corre 
l’umil saluto, i piccioli mortali 
scovrono il capo, curvano la fronte 
Dante ed Aroldo. 
Una di flauti lenta melodia 
passa invisibil fra la terra e il cielo: 
spiriti forse che furon, che sono 
e che saranno? 
Un oblio lene de la faticosa
vita, un pensoso sospirar quiete, 
una soave volontà di pianto l’anime invade. 
Taccion le fiere e gli uomini e le cose, 
roseo ’l tramonto ne l’azzurro sfuma, 
mormoran gli alti vertici ondeggianti 
Ave Maria. 

  GIOSUE' CARDUCCI 


 immagine di Teoderica

8 commenti:

ilcuorecomeilmare ha detto...

Ciao carissima Paola.. ...
le chiese di campagna portano ad un maggior raccoglimento, perchè ancora di più avvolte nel silenzio dei posti. Posti abbelliti solo dagli eterni rumori contadini e di quelli della secolare vegetazione. In questi giorni mi trovo proprio in un luogo pieno di questi rumorosi silenzi. Qui i nostri pensieri si liberano più facilmente in volo, oltrepassando persino l'orizzonte. Qui la quiete e la pace sono sempre sotto braccio, portando l'evoluzione naturale di ogni nostro pensiero, desiderio o sogno.
Paola, complimenti per il luogo scelto per il tuo matrimonio. Dalle mie parti, a Molfetta, moltissime coppie, per sposarsi, scelgono una chiesa sul mare. E chi si sposa con la tramontana, all'uscita dalla chiesa, non solo è accolto da manciate di riso in volo, ma pure dalla salsedine in volo.
Un abbraccio ed un beso musicati dalla musica del vento tra i pini e i girasoli.
Ciaoooooo

pierperrone ha detto...

Il silenzio canta melodie antiche come il tempo.
E le pietre antiche le sussurrano alle orecchie degli uomini che sanno ascoltarle.
Sono le antiche nenie di preghiera che si possono ascoltare se ci si ferma dentro la vecchia Pieve di Polenta, oppure dentro ad un antico tempio Indu, a Dehli, o in un tempio egizio, a Karnak, o nella cella della piramide di Chichenitza, in Messico, o in una moschea islamica a Baghdad, o nel Tempio di Gerusalemme o nel Panteon di Roma, o ... in giro dappertutto-
Un saluto
Piero

Paola Tassinari ha detto...

L' antica chiesa di Polenta sorge fra colline arse dal sole, un luogo brullo ed è per questo che il viale di cipressi e le antiche mura paiono un' oasi nel deserto. L'aridità del luogo porta alla contemplazione passiva ma non è la chiesa del mio matrimonio è il luogo del pranzo di notte, la chiesa mi è rimasta nel cuore perchè sfavillava come un gioiello fra la polvere di una giornata afosa di un giugno di tanti anni fa.
Ciao cosimo.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Piero,
sono d' accordo con te, ci sono luoghi che trasudano eternità, che hanno un qualcosa che ti fa soffermare davanti a loro con soggezzione...sono i luoghi del tempo.
Un caro abbraccio...ciao Piero.

Gaetano Barbella ha detto...

Interpreto il tuo disegno e scusami se scavo nella tua intimità.
Si tratta del tuo matrimonio come tu ci tieni a dirlo.
Due anime si incontrano e decidono di unirsi ma non si conoscono a fondo. Non sanno dei loro retroscena e si affidano al gran Dio. Per ognuno Egli ha il giusto progetto che, nel piccolo fino al grande, mira continuamente alla cosa più grande e ardita per la pace universale. Unire i "Contrari" e nel contempo utilizzare le energie che vi derivano per dar vita a ciò che continuamente deperisce ed infine muore. L'AMORE, LUI STESSO.
I "Contrari" della Chiesa della Polenta l'Acqua e il Fuoco che tu, Paola hai rappresentato con i cipressi avvolti da immaginarie fiamme. Questi alberi fanno da compagnia ai morti nei camposanti. La Chiesa con suo campanile indica Iddio e l'ode alla Madonna del Carducci attua poeticamente, similmente ad una carezza lieve e vellutata, la sua Volontà di continuo e incessante Creatore.
Ecco in modo traslato la visione occulta dell'uomo, che la cultura esoterica ed il particolare quella yoga ci presenta. I cipressi quali vegetali fatti di acqua quasi totalmente, sono le corporeità umane ed il fuoco che li avvolge è il secondo corpo umano che vi si compenetra. Viene chiamato eterico o anche "doppio" perché è perfettamente uguale al primo che noi tocchiamo e vediamo fra noi, ma con la differenza che è tutta energia. Vi sono via via altri corpi che insieme all'eterico il chiaroveggente riesce a vedere attraverso le rispettive aure. Giusto la presenza nel quadro di Pieve di Polenta della Chiesa.

Ora sarai contenta ancora di più del tuo daffare con i "pennelli" dell'artista in te, perché sai di aver fatto ciò che ti ha dettato l'anima, la "Maria" in te, e tu ti sei inginocchiata davanti a Lei dicendole senza parlare Ave Maria.
Buon mattino,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Caro il mio amico Gaetano,l' acqua spegne il fuoco e la " Maria" in me irrazionalmente ha riscoperto una preghiera/mantra che la mamma le faceva recitare da piccola, come aiuto, perchè la preghiera aiuta sempre.

Angelo di Dio
che sei il mio custode
proteggi, custodisci
reggi e governa me
che ti fui affidato dalla pietà celeste
così sia.


Un abbraccio a Tanino.

pierperrone ha detto...

Un caro saluto, Paolè!
Buona domenica e buon mare,no?
Piero

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Piero, buona domenica anche a te, ed io fra poco salgo in bici e mi tuffo dove il mare è più blù.
Ciaooooooooooooooo.