immagine di Teoderica
domenica 10 luglio 2011
SANTA LIBERATA
Dovete sapere che un tempo era consuetudine far dire una messa a Santa Liberata quando in una famiglia acutamente tribolava, senza più speranza, un ammalato. Si chiedeva a Santa Liberata, senza mezzi termini, la guarigione o la morte. I famigliari da parte loro non osavano proporre la messa per il pudore verso il proprio caro. Ma, in effetti la proponevano, sapendo quel che voleva dire confidare lo strazio della loro impotenza di fronte al tribolare senza scampo del loro malato. Allora le pie donne si mettevano a questuare presso le famiglie del paese chiedendo l' elemosina... perché Santa Liberata liberi un povero ammalato. Non si poteva transigere, l' offerta non doveva essere superiore ad un centesimo, come non si poteva ringraziare per l' offerta, altrimenti il rito non sarebbe stato efficace. Si portava quindi l' offerta ad un prete, al quale si chiedeva di dire la messa per l' ammalato dedicandola a Santa liberata.
Di questa tradizione è rimasta eco nel parlare comune quando si vuole accennare con ironia a cose o persone o mali che se ne vanno spontaneamente.
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10 commenti:
Cara Paola, con il tuo pregevole post e l'altrettanta pregevole tua opera, mi ha portato indietro di tanti anni. Quando da ragazzino, frequentando la parrocchia, capitava di assistere alla venuta in sagrestia di donne che raccontando delle malattie sconosciute dei propri congiunti, richiedevano preghiere speciali al parroco. Nella mia città natia le richieste erano rivolte alla Madonna dei Martiri. A Lei si rivolgevano già i crociati. E la basilica della Madonna dei Martiri è a 10 metri dal mare.
Paola, un abbraccio e un beso da mare a mare.
In Sardegna, in estrema alternativa, c'era il martello della Femina Agabbadora.
«Acabar», in spagnolo, significa finire. E in sardo «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l'ultima madre.
Link: http://utilizerapagain.blogspot.com/2010/01/luras-ot-il-museo-galluras-l-ultimo.html
Tanino
... Dio ce ne scansi e liberi, allora, dei servigi di Santa Liberata: che nessuno osi più cantargli una messa (AH, SE CIò SERVISSE A LIBERARE L'UOMO DALLA TRISTE ALTERNATIVA CHE HAI DESCRITTO!)
pIERO.
...Cosimo la preghiera non è altro che un affidarsi a qualcosa quando la ragione non ha più possibilità...quindi la mai Liberata è simile alla Madonna dei martiri o ad Acabar che ha citato Gaetano.
Ti manderò un bacio mentre sto nuotando a dorso nel mio mare.
Agabbadora
Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l'ultima madre... vorrei farti notare Gaetano che da noi in Romagna è in uso dire"santa libereda" anche quando qualche situazione disagevole o dolorosa si risolve da sola e lo si dice tirando anche un sospiro di sollievo.
Ciao Tanino.
Piero tu sei intriso di troppa ragione, lasciati un po' andare e capirai che santa Liberata è un toccasana.
Ciao...quando non c'è altro da fare c'è Lei.
"santa libereda" anche quando qualche situazione disagevole o dolorosa si risolve da sola e lo si dice tirando anche un sospiro di sollievo.
Tu veramente credi che le cose, sia buone che cattive, si risolvano "da sole"? Eppure c'è sempre un carnefice che nessuno conosce, nessuno deve sapere, per le cose "dell'ultima madre"! Ecco un aspetto del potere del dogma cristiano della Madonna!
Tanino
L'immagine rende più delle parole.
Paolo
Gaetano, per risolversi da sole , intendo il corso degli eventi mosso anche da forze sconosciute ( almeno per ora) ed irrazionali...il caso ...a me è capitato di fare il contrario di quello che volevo ad esempio.
Ciao Tanino hai caldo là sul lago?
Grazie Paolo, apprezzo molto chi si sofferma sulle mie immagini perchè è lì che mi esprimo meglio.
Ciao.
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