
- Quanto fa 8 per 3?
-Martedì!- risponde il ragazzo.
-Forza, quanto fa 8 per 3?
-Fa 19.
-Ma no! Insomma pensaci bene: 8 per 3.
-Fa 24.
Bravo! E adesso dimmi come ci sei arrivato.
- Semplice, ho diviso martedì per 19.
immagine di Teoderica
Un mostro liscio e nero, dal grande corpo di serpente e dalla testa di cavallo. È la terribile visione che potrebbe apparire a chi si affacci da Punta della Dogana. Leggenda vuole infatti che in una grande cavità posta sotto questo luogo, sicuramente uno dei più panoramici e suggestivi di Venezia, dimori una terribile creatura, simile a un enorme serpente di mare. Il mostro delle acque nere , così come è chiamato, si farebbe vedere molto raramente, e solo nelle notti senza luna, quando il vento increspa le acque rendendo indistinguibili le forme che vi si muovono.
L’ultimo avvistamento risale agli anni Trenta, quando due pescatori – intenti con una piccola lampada a catturare qualche seppia – raccontarono di aver visto il mostro, a pochi metri da loro, aprire una bocca spropositatamente larga, inghiottire un gabbiano, e cercare di azzannarne altri, prima di inabissarsi. Dell’essere marino i due ricordavano i “bianchi denti a sega” e “gli otto metri di lunghezza, con un diametro di circa un metro nella parte più grossa”. Nel muoversi, il corpo della creatura “ondulava ritmicamente”, e la testa era apparentemente appoggiata sul pelo dell’acqua. Il nome di “mostro delle acque nere” deriverebbe da questa propensione a uscire quando l’acqua del bacino è molto scura, mancando in cielo la luce della luna.
(tratto da "I segreti del Canal Grande" di Alberto Toso Fei)
immagine " Il Mostro della Laguna"
Il 19 ottobre è il compleanno di mio figlio e perciò per me è un giorno indimenticabile quindi dedico a lui e a me una poesia del mio amatissimo Roberto Piumini.
Perchè si festeggia il compleanno
Poi siccome una poesia mi sembra poca cosa ne aggiungo un' altra di Gianni Rodari che parla degli Eschimesi, in quanto mio figlio vive lontano, là vicino all' Alaska dove fa tanto freddo, ma..."il cuore degli uomini basta da solo
a scaldare perfino il Polo".
Gli esquimesi
(Gianni Rodari)
Strana gente, gli esquimesi:
sono di ghiaccio i loro paesi;
di ghiaccio piazze, strade e stradette,
sono di ghiaccio le casette;
il soffitto e il pavimento
sono di ghiaccio, non di cemento.
Perfino il letto e’ di buon ghiaccio,
tagliato e squadrato col coltellaccio.
Ed e’ di ghiaccio, almeno pare,
anche la pietra focolare.
Di non-ghiaccio c'e’ una cosa,
la piu’ segreta, la piu’ preziosa:
il cuore degli uomini che basta da solo
a scaldare perfino il Polo
Avrete notato come questi due autori siano semplici e profondi come il cuore di un bambino, lo stesso che batte nel mio cuore, anche se io sono una bambina triste.
immagine di Teoderica
Ecco la definizione di Jean Dubuffet: L'arte grezza designa “lavori effettuati da persone indenni di cultura artistica, nelle quali il mimetismo, contrariamente a ciò che avviene negli intellettuali, abbia poca o niente parte, in modo che i loro autori traggano tutto (argomenti, scelta dei materiali messa in opera, mezzi di trasposizione, ritmo, modi di scritture, ecc.) dal loro profondo e non stereotipi dell'arte classica o dell'arte di moda„.
Ed ancora: “Quei lavori creati dalla solitudine e da impulsi creativi puri ed autentici - dove le preoccupazioni della concorrenza, l'acclamazione e la promozione sociale non interferiscono - sono, proprio a causa di questo, più preziosi delle produzioni dei professionisti.