31 dicembre, continuo a raccontarvi i miei piccoli avvenimenti, le mie abitudini il mio piccolissimo mondo, questa mattina sveglia alle nove, toeletta, qualche lavoretto, poi colazione e quotidiani, infine computer, questa è la mia scaletta, quando lavoro di pomeriggio, quando lavoro di mattina ho un'altra scala un po' più avventurosa.
Dopo il pc, passeggiata fra i campi mordicchiando una mela, dopo Natale ho sempre fame, mi si è dilatato lo stomaco.
Pranzo, non mi ricordo più cosa ho mangiato, ah tagliatelle e frutta, tra cui le pesche che ho conservato dall'estate, in freezer con limone e zucchero, poi sono andata al lavoro, ho chiuso il bar alle ventuno.
Ritorno a casa, trucco e parrucco, abito nero corto senza maniche, un po' sexy, orecchini rossi, sandali a listini neri e partenza col marito per la Ca' del Liscio, una multisala da ballo, liscio, sudamericani, rock and roll, disco, balera e privè anni '60/'70.
Il bello della Cà del Liscio è che apre alle ventuno e non alle ventiquattro come tutte le altre discoteche della Romagna.
Mi sono scatenata nel ballo, un po' di valzer e rock and roll e poi mi sono inchiodata sulla pista del privè, la mia preferita, ed ho ballato sino allo sfinimento, il pezzo più "sentito" da me è stato "I want to be free" dei Queen , io penso che questa canzone sintetizzi l'essenza della libertà.
Alle ventiquattro meno cinque minuti, mio marito è andato al bar della disco per prendere lo spumante, io mi sono seduta su un divanetto e...un tipo mi si è avvicinato chiedendomi se ero sola, al mio diniego si è allontanato, anche perchè stava tornando il mio compagno con le flute, il tipo è ritornato quasi subito e con mio marito presente mi ha detto che ero bella...un sorriso è affiorato sul mio viso, un complimento fa sempre piacere, mio marito invece gli ha detto...vai.
Il brindisi, cin cin, a noi si è unito una coppia e la signora dopo i convenevoli e i prosit mi ha chiesto se ero italiana, gli sembravo una straniera...è la prima volta che mi dicono questo, ho sempre creduto di avere un viso dai tratti mediterranei.
Ma si torna sulla pista, trenino di samba, mi piace fare il trenino e mi piace salutare mentre lo faccio, fare finta di essere in viaggio...non c'è mai nessuno che ricambi il saluto, non ho mai capito se per timidezza o se sono troppo seri, troppo adulti, sicuramente hanno ucciso da tempo il bambino in loro.
Merito o torto dello spumante, torno in pista ancora più disinibita, non sento la stanchezza, volo, mio marito viene "preso" nel ballo da due donne, una delle quali è un trans, quest'ultimo mi fissa e ride come a dire se voglio ti porto via il marito, sarà anche bardato bene questo trans, ma io non accetto sfide, un trans non ha storia con una donna...almeno per quegli uomini a cui piacciono solo le donne.
E' l'una e mezza di notte, iniziano i balli di gruppo, anche carini, facendone un paio, ma io amo il ballo libero, amo l'unicità e dopo un po' mi stanco, sento il dolore ai piedi, persino alle ginocchia, la musica non mi pare più bella come prima...è ora di tornare a casa.
immagine di Teoderica
8 commenti:
l
il risveglio nell.ultimo giorno dell.anno non lo esalti come hai fatto con quello del natale...come mai?...forse é un segreto. ..poi il racconto del continuo ballare e del tipo predatore ha avuto il merito di portare il lettore sul posto....complimenti Paola :-)n
Beh, la conoscevo la tua passione per il ballo.
Hai festeggiato facendo le ore piccole, a capodanno.
Io, invece, in modo un pò imprevisto, mi sono visto un film, sul computer. Di Antonio Albanese.
Era una storia molto adatta alla notte dell'ultimo dell'anno: un giornalista, uno stronzo, come sa fare molto bene Albanse, va in un'isola della Sicilia a fare un servizio televisivo, un documentario, su degli uccelli rari di passaggio lì.
Vorrebbe tornarsene presto a casa... la sera se ne va a dormire, la mattina dopo deve prendere il traghetto per tornare... ma...
... resta imprigionato nel giorno precedente... e non riesce a sfuggire, giorno dopo giorno, ogni mattina si risveglia sempre nello stesso giorno di prima, che finisce ma non finisce mai...
Guarda, Paolè, un modo un pò nevrotico, ma inesorabile per non veder passare un altro giorno che fa finire un altro anno...
Un abbraccio,
Piero
Purtroppo un trans ha molte frecce al suo arco. Gli uomini, dopo un breve lasso di tempo, si stancano della stessa minestra, e un trans offre se non altro la novità. Poi che sia un ricettacolo (mi scusino) di malattie è altrettanto certo. Come le escort (non di lusso) delle casine private. Non ne so molto (e poi perché 'sto tasto?) ma tra papponi e ...sberle, se la devono passare male. In questo caso la nostra donna è un vero rifugio. Meditare.
vuoi mettere come si sta a casa???
Cosimo, leggere il post è ricordare ,ho dimenticato tutto di quei giorni. Ciao :)
Piero, mi è piaciuto il tuo riassunto, da cui si evince un nuovo tipo di immortalità :) ciao :)
Le donne al loro arco oltre alle frecce hanno l'essere donne :) ciao riminese.
Ma fuori c'è la scoperta...ciao Soffio.
Posta un commento