1 Là presso i fiumi di Babilonia,
sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
2 Ai salici [presenti] in essa
avevamo appese le nostre cetre.
3 Infatti, quelli, che ci avevano
deportati,
ci chiedevano parole di canto,
e quelli, che ci causarono lamenti,
[canzoni di] gioia:
«Cantateci una delle canzoni di Sion!».
4 Come potremmo noi cantare un canto
dell’Eterno
in terra straniera?
5 Se io ti dimentico, o Gerusalemme,
che dimentichi la mia destra!
6 Resti la mia lingua attaccata al mio
palato
se io non mi ricordo di te,
se non innalzo Gerusalemme
al disopra d’ogni mia allegrezza.
7 Ricordati, o Eterno, dei figliuoli di
Edom,
nel giorno di Gerusalemme,
che dicevano: «Spogliatela, spogliatela
fin dalle fondamenta!».
8 O figlia di Babilonia, devastatrice,
felicitazioni a chi ti darà il contraccambio di
ciò,
che tu ci hai fatto!
9 Felicitazioni a chi piglierà i tuoi bambini
e li sbatterà contro la roccia!
4 commenti:
Un'aria dalla sempiterna, emozionante bellezza! E parole di rara efficacia ancora atte a rivestire emozioni contemporanee.
La tua opera non é solo la copertina di questo importante post, é sopratutto il contenuto.
Complimenti Paola!
Parole evergreen...ciao Adriano.
Beh concordo, il mio cavallino non è male :) ciao Cosimo
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