domenica 23 febbraio 2014
RIMINI, RIMINI
Giorgio Gemisto detto Pletone nasce a Costantinopoli verso il 1355, da nobile famiglia. Costretto in giovane età, per motivi non noti, a lasciare la città natia, chiede asilo ad Adrianopoli, provvisoria capitale ottomana. In seguito si sposta a Mistra (l'antica Sparta), a quel tempo capoluogo di un principato greco. Qui si stabilisce definitivamente, ricoprendo anche cariche pubbliche; inoltre, fonda e guida una Scuola filosofica tradizionalista. In occasione del concilio del 1438-1439, che viene aperto a Ferrara e poi spostato a Firenze, al seguito dell'Imperatore Giovanni Paleologo arrivano in Italia numerosi filosofi orientali, tra cui Giovanni Bessarione da Trebisonda (1395-1472 altro grande pensatore venato da mistero) e soprattutto il venerando Giorgio Gemisto Pletone, sapiente onorato e ammirato. Pur molto anziano, in Italia tiene lezioni su Platone e sugli Oracoli Caldaici, presentandoli come espressione della dottrina di Zoroastro (Zarathustra), "priscus theologus", considerato la fonte principale di una sapienza solare antichissima che si manifesta per gradi, e della quale Pitagora e Platone( numero e idee) risultano essere tra i massimi rappresentanti. In aggiunta, egli ricollega a tale filone tradizionale anche Minosse, Licurgo, Numa, i sacerdoti di Dodona, i Sette Sapienti, Parmenide, Timeo, Plutarco, Porfirio, Giamblico, i Magi e perfino i Brahmani. A seguito di tali incontri, viene notevolmente rivitalizzato l'interesse per Platone ed il Neoplatonismo in senso spirituale-realizzativo. L'entusiasmo sollevato da Pletone è notevole, Cosimo de' Medici ne viene suggestionato, al punto da meditare la formazione di un'Accademia Platonica a Firenze (progetto poi affidato a Marsilio Ficino). È lo stesso Ficino, nella prefazione alla sua traduzione di Plotino, a dare notizia dell'influsso di Pletone su Cosimo de' Medici.
Le raffigurazioni più celebri del Botticelli, come la "Primavera" e " La nascita di Venere" o la più dibattuta e sempre sconosciuta interpretazione dell' opera più famosa di Piero della Francesca " La Flagellazione" sono frutto di questo fervido brulicare di idee filosofiche venute dall' oriente che tanto fecero presa sugli ambienti di corte per poi frantumarsi allo scadere del secolo"400.Da non dimenticare palazzo Schifanoia a Ferrara con l' altrettanto occulta e sempre aperta a nuove spiegazioni raffigurazione dei Mesi. Anche l' arte stava ricercando un ideale di pace universale, fatto di matematica, sezione aurea, equilibrio , armonia e mistero.
foto: interno tempio Malatestiano
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2 commenti:
Fonte inesauribile di cultura vera e propria e di cultura informativa.
Complimenti Paola!!!
Grazie Cosimo... sono molto sensibile ai complimenti :-)
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