“Se di là sempre ben per noi si dice, /di qua che dire
e far per lor si puote/da quei ch’hanno al voler buona radice?”. ( Dante
Purgatorio XI) Non si può fare più
nulla, solo aspettare l’esito della candidatura, e intanto provare a
indovinare. Il 13 ottobre è il giorno in cui la commissione esaminatrice sarà a
Ravenna. Il 13 è un numero ambiguo rappresenta la fine ma anche l’inizio. Il 13
nei tarocchi è associato alla Morte in quanto indica un cambiamento drastico
che può essere sia in positivo che in negativo. Il primo significato a cui si
pensa è come numero della fortuna (il famoso 13 al Totocalcio) o come numero della morte (dopo aver vinto
esci e finisci sotto un’auto). Il numero 13 può essere sia sconfitta che
vittoria, ma Ravenna ha una chance in più in quanto la tredicesima costellazione,
l’unica che non è raffigurata nell’oroscopo, è Ofiuco e Ravenna è l’unica città
che ha ben visibile in una delle sue colonne in Piazza del Popolo il suo simbolo.
Nel territorio forlivese il numero 13 era assai benevolo, si regalava alle
fidanzate un piccolo monile che lo raffigurava oppure un quadrifoglio, ( 1+3=4) il 13
scomposto diventa 4 con significato di realizzazione terrena. Si dice che il 13
porti sfortuna per via dell’Ultima Cena in cui erano in tale numero e Gesù
morì, ma pure porterebbe sfortuna perché un venerdì 13 del 1307 vennero
arrestati tutti i Templari, anche qui un’altra chance per Ravenna infatti Rinaldo
da Concorezzo nel 1311 nel Concilio di Ravenna li assolse. Nell’alfabeto
ebraico la tredicesima lettera è la mem (M), e rappresenta il rivelato ed il
nascosto: Mosè ed il Messia. Ciò che illustra la cabala è assai positivo per la
nostra città almeno per la visita di questo lunedì. E il giorno del verdetto?
Il fatidico venerdì 17? Il venerdì è il giorno in cui è morto Cristo e perciò
infausto ma è anche il giorno dell’amore, di Venere. Il 17 nei tarocchi
rappresenta la sintonia tra l’uomo ed il creato, ed è quindi una carta
estremamente positiva. Nel linguaggio corrente invece al 17 è stato attribuito
un significato negativo, solo in Italia. Si dice che sulle tombe dell’antica
Roma era la scritta “VIXI” che è l’anagramma
di XVII cioè il numero romano 17. Nell’alfabeto
ebraico la diciassettesima lettera è la pe (F, P, PH), che significa bocca e
quindi questa lettera rappresenta parola e silenzio. Soluzione: il 17 ottobre
usiamo la parola o il silenzio con buon senso.
2 commenti:
C'è un detto popolare molfettese, dice, italianizzando il dialetto, "sotto un guasto viene un aggiusto".
A Ravenna arriverà una imminente fortuna.
Ciao ciao ravennate doc:-))
Speriamo :)
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