Nel 1933,
con l’inaugurazione, durante il regime fascista, della ribattezzata via dei
Trionfi, l’aspetto più spettacolare del
restauro del Foro antico riguardò l’apertura di quattro arterie che circondarono
la zona archeologica, in questo periodo, purtroppo, più precisamente nel 1936,
furono demoliti, per un banale motivo di intralcio al traffico, i resti di un
monumento collocato proprio in prossimità dell’arco di Costantino, la Meta Sudans, una grande fontana realizzata
sotto l’imperatore Tito e così chiamata perché nella forma ricordava le mete (ossia le pietre piramidali poste
alle estremità dei circhi, dove voltavano le quadrighe) e sudante perché l’acqua stillava
come fosse sudore. La leggenda vuole che presso la fontana si recassero i
gladiatori, dopo le fatiche del circo, per lavarsi e dissetarsi.
Betty era
rimasta stupita di questa strana fontana, aveva per lei qualcosa di strano, le antiche immagini che la
ritraggono con la forma piramidale o forse conica inserita in una base a forma
rotonda con in cima una pigna le ricordava la Grande Pigna dei Musei vaticani
contornata da pavoni, le rammentava un qualcosa di orientale e di simbologia
antica, come pure il fatto che sudasse le
ricordava la pietra sudante in San Giovanni in Laterano, ovvero la tomba del papa-mago.
Un papa
dalle conoscenze orientali e stregonesche: Silvestro II.
Si dice che tale
sepolcro in occasione della morte di un cardinale si inumidisca e che poco
prima della morte di un papa stilli acqua come sudore… tutto ciò per Betty
svelava un’antica conoscenza misteriosa, sì ma cosa?
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