giovedì 1 luglio 2021

Vacanze romane 104

 


Come ho già scritto, la tradizione cattolica ci presenta solamente tre Arcangeli, considerati messaggeri supremi e mediatori tra l’uomo e Dio: Michele, Gabriele e Raffaele. La storia e la memoria collettiva sembrano infatti aver dimenticato ed abbandonato in buona parte il culto e le preghiere verso Uriele, Sealtiele, Barachiele e Geudiele. Un primo tentativo di spiegazione e giustificazione può essere quello riguardante le Scritture, ovvero i primi tre Arcangeli sono presenti nella Bibbia mentre gli ultimi quattro non vengono nominati se non in testi apocrifi (seppure Uriele è presente in alcune Bibbie ortodosse). Il secondo tentativo è di tipo storico: durante il Concilio di Roma del 745 si stabilì che i cristiani non dovevano pregare altri angeli all’infuori di Michele, Gabriele e Raffaele, questo dovuto ad alcune superstizioni dell’epoca, ove in preghiere che sfociavano in rituali magici s’invocavano spiriti celesti con diversi nomi, a volte con nomi di divinità pagane. Attorno al VIII – IX secolo, probabilmente a causa delle dispute sull’iconoclastia, molte raffigurazioni dei sette Arcangeli vennero distrutte, lasciando il compito di portare avanti la devozione alla tradizione orale. Nonostante ciò diverse testimonianze nel corso dei secoli, anche di Santi, riuscirono a far sopravvivere la credenza di sette Arcangeli, tant’è che in alcune chiese (come quella di San Michele a Vasto in provincia di Chieti) vi si possono trovare ancora statue e rappresentazioni di tutti e sette. Vi è inoltre un passo della Bibbia in cui lo stesso Arcangelo Raffaele esplicitamente afferma l’esistenza di più Arcangeli: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore”. Tobia 12:15) Anche nell’Apocalisse si fa riferimento ai sette angeli: “La grazia sia con voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai Sette Spiriti che stanno davanti al suo trono.” (Ap. 1, 4)  http://www.iotibenedico.info/2017/04/30/antica-devozione-dei-sette-angeli-davanti-al-trono-dio/


immagine: Tobiolo e l'angelo- Andrea del Verrocchio e Leonardo da Vinci?  

 

1 commento:

Gaetano ha detto...

Quando ancora ero sulla breccia del lavoro, come consulente tecnico, trascorsi un paio d'anni a Vasto. Spesso mi recavo su in alto, sulla collina di questa città dov'è collocata una piccola chiesetta dedicata all'Arcangelo Michele, Santo patrono di Vasto. Davanti alla basilica c'è un piccolo belvedere da cui si gode la vista del mare. Entrando in questa chiesa, sull'altare c'è la statua dell'Arcangelo Michele, e schierate tre a sinistra e tre a destra le statue degli altri sei Arcangeli: Gabriele, Raffaele, Uriel, Raguel, Zerachiel e Remiel. Non lo appurato, ma si racconta che nelle pareti sia stata murata una pietra del Santuario di san Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo nel Gargano per la devozione dei fedeli in seguito al terremoto e alla peste nella metà del 1600.
Michele, Generale di Dio, che impugna fiero una spada che trafigge il demonio sotto i suoi piedi. Gabriele, messaggero di Dio, colui che annunciò alla Vergine l’immacolata concezione di Gesù Cristo. Raffaele, guaritore e medico. Uriele, fiamma di Dio, colui che arde dell’ira e della giustizia del Signore. Barachiele, adiuvante degli oppressi e dei deboli. Jeudiele, lodatore della parola di Dio. Sealtiele, mediatore e uditore di suppliche.
Un particolare. Sulla ringhiera di ferro che cinge il belvedere, fra le tante firme dei visitatori della piccola basilica, notai in particolare un fregio che disegnai a parte e poi feci stampigliare sul retro del mio orologio Vetta. Il fregio ritraeva un trono il cui schienale era trafitto da una folgore. Il trono rappresenta Satana sul suo seggio dell'inferno e la folgore, ovviamente, la spada di San Michele. Davvero un significativo simbolo.
Ciao, Paola,
Gaetano