
sabato 27 febbraio 2010
PEOPLE

mercoledì 24 febbraio 2010
I BAMBINI INDACO

I bambini di oggi sembrano aver fatto un salto evolutivo rispetto alla generazione precedente: intuitivi, precoci, sensibili e non di rado sensitivi, possiedono un'energia interiore subito percepibile, non si adeguano agli abituali modelli di comportamento, sembrano vivere in base a leggi proprie, non fanno niente sotto costrizione e sono di conseguenza difficili da guidare. Questa autonomia nei confronti di tutto ciò che finora è stato normale e abituale finisce non di rado per manifestarsi sotto forma di disturbi di comportamento, di attenzione e di apprendimento, in iperattività, ipersensibilità e anche di allergie. Questi bambini hanno un grande compito: riportare armonia e pace in un mondo che sembra averne smarrito la nozione. Sono i bambini indaco o bambini delle stelle.
Se vuoi approfondire vedi qui.
lunedì 22 febbraio 2010
LA VITA BASSA E LA VITA AGRA
Che cos'è quello che chiami la "vita bassa". Non uso spesso metafore.
Però la vita bassa è un fenomeno che si può osservare sia nelle trippe fuori dei pantaloni che nella società attuale.
Parlami della casalinga di Voghera, tua metafora principe.
Tanti anni fa la casalinga di Voghera concentrava in sé tutto ciò che di arretrato e di piccolo borghese c' era in Italia. Da quel tempo si è aggiornata. Vive di trasgressioni. È impietosa. Irriverente. Dissacrante. Ma rimane più piccola borghese che mai, rappresentando la mutazione del gregge cui appartiene. Potrebbe partecipare ad un raduno di no-global? O che so io, di no-tav, sì-tav? Come no sarebbe in prima fila. Con accessori griffati. I conformisti dell'anticonformismo.
Ecco i tuoi bersagli preferiti. Contro di loro si esercita la tua protesta, venata di moralismo.
Non gradisco passare per moralista. Siamo assediati da moralisti con il ditino alzato e dall' aria falsamente ironica. Quando leggo una frase molto moralistica, penso che la più efficace ciliegina sulla torta sarebbe un bel "Signora mia"
Gentile ed Illustrissimo Signor Alberto Arbasino, come casalinga di Ravenna (non è Voghera ma è pur sempre provincia), di estrazione piccolo borghese, pecora tra le pecore, ho un lavoro ma rimango fondamentalmente una donna di casa, in quanto amo accudire la mia famiglia e tenere ordinato e pulito. Mi dispiace che Lei mi dica che sono peggiorata, ma vede è più facile assuefarmi a ciò che succede attorno a me, è più difficile scegliere quando fanno di tutto per confondermi; il vuoto lo sento inesorabile e mi affanno a riempirlo, se Lei è pieno si ritenga un privilegiato, nonostante ciò so contare sino a venti dei miei peccati prima di scagliare la pietra, non mi disprezzi troppo, già mi disprezzo da sola, spero di non essere io la causa dei mali dell' Italia, non era mia intenzione. Cordialmente la casalinga di Ravenna o di Voghera, mi chiami come vuole lei.
sabato 20 febbraio 2010
AHI SERVA ITALIA, DI FOTTERE OSTELLO

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
Dante Alighieri, Purgatorio, Canto VI, 76-78 (1304-1320).
Fango, fango che scende dalle montagne, fango che scende sul Governo, fango che scende inesorabile su tutto e tutti.
giovedì 18 febbraio 2010
ROMAGNA BELLA ROMAGNA IN FIORE TU SEI LA STELLA TU SEI L' AMORE

Da un articolo di Riccardo Chiesa ( Movimento Autonomia Romagna) sul Corriere di Romagna.
P.S. La Romagna non fu regione col compimento del Regno d' Italia perchè pagò lo scotto di essere la culla della Repubblicani, nel 1947 pagò lo scotto di aver dato i natali a Mussolini, oggi paga lo scotto di poche persone che non vogliono lasciare i privilegi acquisiti. Oggi più che mai, in tempi globalizzati, i romagnoli sentono il bisogno di riconoscere le proprie radici. Per affrontare il nuovo occorre sapere da dove si proviene.
martedì 16 febbraio 2010
PEOPLE

domenica 14 febbraio 2010
L' AMORE A MANO APERTA

Io non ti dò il mio amore come fanno
le altre ragazze, in uno scrigno freddo
d’argento e perle, né ricco di gemme
rosse e turchesi, chiuso, senza chiave;
né in un nodo, e nemmeno in un anello
lavorato alla moda, con la scritta
‘semper fidelis’, dove si nasconde
un’ insidia che ottenebra il cervello.
L’Amore a mano aperta, questo solo,
senza diademi, chiaro, inoffensivo:
come se ti portassi in un cappello
primule smosse, o mele nella gonna,
e ti chiamassi al modo dei bambini:
“Guarda che cos’ho qui! – Tutto per te”
EDNA ST. VINCENT MILLAY
giovedì 11 febbraio 2010
PEOPLE

Talmente scema, che diventava adorabile.
Katiuscia non era il suo nome, se lo era scelto perchè era il nome di una mitragliatrice e di una protagonista dei fotoromanzi Lancio ( esistono ancora).
Eravamo compagne di scuola negli anni settanta.
Si dava arie di vita vissuta allo sbando, ma era più scema e ignorante di me.
A chi la importunava lei replicava: " sei ignorante come un camion di carabinieri ".
Le piaceva ballare, le piacevano i ragazzi.
Ballava e baciava.
Le dicevano: " sei una zoccola " .
Lei rispondeva: " mi piacciono le zaccole " ( non sapeva cosa era una zoccola, credeva fossero le anatre, che venivano chiamate in dialetto romagnolo zaccole).
Le piacevano quelli fuori dalle regole e si dava arie di vita vissuta allo sbando, per essere accettata da loro.
" Vieni fuori con me a provare dell' LSD " lei magari sarebbe andata, se non l' avessero fermata eeeee pensare che non sapeva neanche cosa fosse uno spinello.
" Non stare vicino a quella ragazza, ha lo scolo " ,
e Katiuscia impertinente rispondeva: " e allora che sarà mai " .
" tu non lo sai cos' è lo scolo " ,
" io lo so ,"
" dillo ",
" beh lo scolo è un rivolo d' acqua ".
Che risate si fecero .
Tu, Katiuscia te ne sei andata impettita ed offesa.
Ora che ci penso non ricordo il tuo vero nome, ma spero che ovunque tu sia la vita ti abbia lasciato un po' del tuo candore.
Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.
martedì 9 febbraio 2010
PEOPLE
domenica 7 febbraio 2010
PEOPLE

venerdì 5 febbraio 2010
IO HO FIDUCIA NEI GIOVANI

mercoledì 3 febbraio 2010
CERVELLI IN VASCA

Hilary Putnam uno dei più importanti filosofi statunitensi della generazione successiva a Quine, nasce a Chicago il 31 luglio 1926 da famiglia ebraica. Nel celebre saggio "Cervelli in una vasca" egli immagina uno scienziato pazzo che estrae un cervello umano dal corpo, lo pone in una vasca piena di liquido nutriente e lo connette a un computer appositamente programmato per simulare la vita del corpo. Il cervello continua a vivere nell'illusione di avere un corpo, di compiere esperienze, mentre in realtà tutto questo non è che l'illusione dettata dal computer dello scienziato. Non si tratta in fondo che della rivisitazione contemporanea del genio ingannatore che campeggia nelle "Meditazioni metafisiche" di Cartesio (e che trova una brillante trasposizione cinematografica nel film "Matrix", del 1999). Chi ci garantisce non solo l'esistenza della realtà esterna, ma della nostra stessa esistenza? Noi siamo ciò che crediamo di essere? Come possiamo essere certi di non essere cervelli in una vasca, manipolati da un qualche scienziato geniale e demente?
Putman ci dimostra che noi NON SIAMO CERVELLI IN UNA VASCA, pur non condividendo il realismo metafisico non contraddice quello del senso comune e della scienza: esso non ci porta a dubitare dell'esistenza della realtà esterna, anche se la sua immagine nella conoscenza è costituita dalla collaborazione fra gli enti e il mondo stesso. Resta infatti aperta la possibilità che descrizioni differenti della realtà siano compatibili: com'è possibile conferire forme diverse alla stessa materia e nessuno direbbe che si tratta di materie diverse, così si può descrivere la realtà come composta da tavoli, sedie e cubetti di ghiaccio oppure da atomi tenendo fermo che si tratta pur sempre delle stesse cose, anche se le due versioni del mondo, pur strettamente correlate, sono irriducibili l'una all'altra. È dunque possibile essere allo stesso tempo sia realisti sia relativisti concettuali.In Matrix l' uscita dalla vasca scopre l' inganno, Putman ci dice che lo scetticismo va bene in metafisica, ma nella vita reale, dopo una grossa nevicata se voglio uscire con l' auto dal garage devo spalare la neve con le braccia ed il badile. Chi genera confusione volutamente cercando di allocare il relativismo anche nel reale stia attento in quanto se la nave affonda, affondiamo tutti.
Putnam dice che solo un realista metafisico avrebbe l'atroce dubbio scettico, di essere un cervello nella vasca. Un realista interno non si porrebbe semplicemente il problema: esistono tanti mondi quante descrizioni, e un mondo non descrivibile semplicemente si dissolve.
Pensiero relativo e realtà realista, per prendere una decisione lo scetticismo va momentaneamente accantonato. Che ne pensate voi?
lunedì 1 febbraio 2010
L' ANATRA FEMMINA RISOLVE UN PROBLEMA GEOMETRICO

Allora perchè le anatre non si sono estinte?
Perchè quando l' anatra femmina è conseziente, la "vagina" assume una posizione ricettiva, divenendo geometricamente compatibile al maschio.