STRANIERO AL MONDO SONO DIVENTATO
Straniero al mondo sono diventato, al mondo che tanto del mio tempo mi ha tolto, da tempo ormai nulla di me ha saputo, e forse crederà che sia ormai morto. E pure nulla me ne può importare, se mi considera come se fossi morto, e non ho proprio niente da obiettare perché davvero al mondo io sono morto. Io sono morto al mondano frastuono, E ormai in un luogo tranquillo resto a riposare! E nel mio cielo vivo tutto solo, e pure nei miei canti e nel mio amore.Ruckert, set by G. MAHLER
4 commenti:
Cara Paola, mi è piaciuta molto questa poesia.
Bella, che fa risaltare l'artista ed il suo mondo interiore mentre mette in fondo alla lista delle cose cui dare importanza il mondo del ... frastuono.
E' un modo molto bello per dire che quello che si ha dentro è il vero mondo, il mondo unico, la ricchezza assoluta di ogni uomo.
Il mondo esterno può considerarci già morti. E ciò può avvenire anche se si è un artista affermato e famoso. Eterno nella gloria. Il mondo, quello vano, futile, effimero - il mondo del frastuono - non si accorge nemmeno dell'interiorità di ciascun uomo perchè è fatto di materia inanimata, sorda, cieca e muta.
E' quello che gli uomini hanno dentro a rendere vivo il mondo. E' il pensiero che costituisce la realtà cosciente delle cose del mondo.E' l'interiorità che rende unico il mondo per ognuno di noi, rendendoci indispensabili.
E alla fine Mahler conclude compiacendosi del bello che sente dentro di sè, di quel bello così assoluto che è alto come il cielo, arrivando a sedersi alla tavola degli dei, per restare con loro tranquillo a riposare ed a godere pure dei canti e dell'amore.
Caro Piero.... è piaciuta molto anche a me, Alberto che me l' ha inviata è un appassionato di musica, soprattutto di Mahler, io non avevo mai apprezzato Mahler, lo ascoltavo senza soffermarmi sulla sua musica, Alberto me l' ha fatta amare, Mahler è raffinato e raggiunge esiti armonici molto delicati.....Alberto è di N.Y. ma i suoi nonni erano italiani.....ora è un po' arrabbiato con me.....( comunichiamo col traduttore google che non è il massimo)...perchè lui dice che l' America è l' apice della corruzione e che non esiste più giustizia nè politica seria, che democratici e repubblicani fanno gli inciuci, è veramente arrabbiato, dice che l' America è già crollata....si è arrabbiato con me perchè gli ho detto che l' Italia è messa peggio......oh Piero pensare che ho letto l' intervista di un ragazzo africano di sedici anni che dice......i miei coetanei occidentali credo non sappiano neanche la ricchezza che hanno, non se ne rendono conto.......io sono....CONFUSA.
Ciao Piero, grazie del commento.
Quanta fretta nel passare ad un altro post, mia cara Paola! Ho letto la canzone di G. Mahler ma una mia impressione, quasi per sintonia telepatica con lui, mi ha fatto dubitare sulla giusta traduzione dal tedesco. E così ho cercato sul web la versione originale in tedesco.
Io ho appena reminescenze scolastiche di questa lingua, ma è stato sufficiente per capire cosa non andava nei versi in italiano. Premetto che tutto parte da un mio percepire il potere della poesia che trapela dal suo titolo ma che non trova completo appoggio negli ultimi versi. Posso anche sbagliarmi ma rischio a dirti di cosa si tratta.
Colgo l'ultima quartina della canzone in tedesco, il cui titolo è "Ich bin der Welt abhanden gekommen"
Non è che abbia pretese di sapere la lingua tedesca, tuttavia secondo il mio tedesco scolastico, come già detto, mi è parso che la traduzione abbia mortificato il verso poetico, traducendolo in prosa che altera in parte il senso inteso dall'autore - a mio avviso.
Questa è la quartina in tedesco - vedi qui:
Ich bin gestorben dem Weltgetümmel,
Und ruh' in einem stillen Gebiet!
Ich leb' allein in meinem Himmel,
In meinem Lieben, in meinem Lied!
E questa è la traduzione riportata sul post:
Io sono morto al mondano frastuono,
E ormai in un luogo tranquillo resto a riposare!
E nel mio cielo vivo tutto solo,
e pure nei miei canti e nel mio amore.
Il primo verso mi sta bene, ossia:
Io sono morto al mondano frastuono,
Ma dal secondo verso in poi la traduzione letterale è questa - secondo me (mi posso anche sbagliare, però...):
E riposo in un luogo silenzioso!
Io vivo solo nel mio cielo,
Nei miei amori, nei miei canti.
Si tratta del divenire dell'autore posto in ritmica poetica che trova appoggio amabile nell'eufonia. Cosa che invece è interrotta dal secondo verso riportato nel post, fastidiosamente prosaico.
Io ravviso uno stato di non ritorno senza rammarico che invece risulta, perché viene detto "E ormai in luogo tranquillo resto a riposare": un "ormai" e "resto" alterativi che non percepisco.
Non solo, ma il verso in questione è limitato all'essenziale "E riposo in un luogo silenzioso!".
E così anche gli altri due successivi che confermano un stato di fatto. Senza contare quel "pure" dell'ultimo verso che slega gli "amori" e i "canti" dal contesto del luogo di riposo ameno.
Altrimenti non si concilia nemmeno con il titolo della canzone, "Straniero al mondo sono diventato", che non vuole essere un'accusa rivolta agli esseri del mondo. All'autore gli sta bene essere diventato un "straniero", è ciò che egli voleva.
Chiedo scusa ad Alberto se ho preso una cantonata.
Buona notte Paola
Caro Gaetano, sei come il gatto con gli stivali, dal tuo sacco esce ogni ben di Dio.....a me la canzone era piaciuta così come Alberto me l' aveva inviata, ma riconosco che la tua traduzione è più consona a ciò che percepisco dalla musica.....un abbandono alla lotta dela vita per libera e voluta scelta,forse consapevole che per stare attivamente nella vita non si può nè si è mai "puri".
Gaetano.....Alberto mi ha cancellata si è infuriato con me e ben mi sta, perchè gli ho risposto senza riflettere, badando a ciò che si dice di male del nostro governo senza ascoltare il suo dolore per la situazione americana.......ciò però mi è servito per riflettere, è per questo che ho messo il post nuovo, una riflessione di come le cose possono degenerare esclusivamente per delle voci sentite e riportate. Mi vergogno della mia pochezza.....
Ciao Gaetano.....da un' inguaribile stupidina.
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