lunedì 17 maggio 2010

IL SORRISO DELLA PRIMAVERA

Antonio Machado - Il sorriso della primavera
...Un giorno
mi sorprese la primavera
che In tutti i campi intorno
sorrideva.
Verdi foglie in germoglio
gialle rigonfie gemme delle fronde,
fiori gialli, bianchi e rossi davano
varietà di toni al paesaggio.
E il sole
sulle fronde tenere
era una pioggia
di raggi d'oro;
nel sonoro scorrere
del fiume ampio
si specchiavano
argentei e sottili i pioppi.

8 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Ho messo questo post come un invito...non ne posso più di questa triste ed uggiosa primavera...qua in Romagna solo pioggia e cielo grigio...mi sono dimenticata il sorriso della primavera.

Gaetano Barbella ha detto...

E mentre svanisce "Lo splendore dell'erba", il "Latte di mandorle" (quello di "Vergine") e "La vestina d'organza", tanti modi per "fissare" una certa "primavera" in una meravigliosa "terra" mentale in embrione, giù, la tua "Romagna" corporea, un po' dappertutto, è "pioggia e cielo griglio".

Ed allora ti rifugi, cara Paola, in Antonio Machado, solo con questo nome e lasciando da parte la sua lungaggine (Antonio Cipriano José María y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz) quasi ad opporti ad una emblematica forza di gravità causa dell'"uggiosa primavera", chissà.

Ma la poesia che ci fai leggere è solo il personale "splendore dell'erba" del suo autore.
A 34 anni Antonio Machado è folgorato da questo "splendore", una 15enne, e la sposa, ma tre anni dopo ella muore dopo lunga malattia. Poi a 53 anni conobbe un secondo splendore, Pilar Valderrana, un poetessa.

Arriva l'ora di Antonio Machado il 22 febbraio 1939 e il fratello trova nella tasca del suo cappotto un pezzo di carta con l'"ultimo suo verso": "quei giorni azzurri e quel sole d'infanzia" giusto un certo "sorriso" della sua intima personale "primavera" risorgente.

Gaetano

Anonimo ha detto...

Buon Giorno Cara Teoderica,
spero tanto che un raggio del nostro sole meridionale possa riscaldare anche la tua preziosa terra..
C'è un motivo anche per questo strano clima e presto ti invierò qualcosa che parla di celate nascoste reali verità.......

pierperrone ha detto...

Perchè le nuvole abbiano un sapore più gradevole, un senso più leggero, un significato meno bagnato ...
Perchè le nuvole di questo maggio potrebbero essere anche un dono imprevisto, un riflesso del nostro essere meno riconoscibile del solito, una prova della nostra esistenza più tangibile di noi stessi ....
Per questo e per tanto altro che è nascosto dentro le nuvole ...
ti regalo ....

Nuvole...
(di Fernando Pessoa)

Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.
Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole… Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Gaetano, quante notizie mi dai su Antonio Machado, io non sapevo niente di lui, a volte cerco o trovo poesie che esprimano il mio sentire oppure che mi diano speranza...questa mattina mi è arrivato per posta un libro rosso pieno di poesie e come vedrai dal prossimo post è arrivata una poesia che auspica, proprio come mi scrivi tu, una primavera risorgente.
Buonanotte.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Raffaele, quando il clima è così uggioso la mia mente va alle assolate terre del sud,in effetti questo clima così strano ci fa un po "strani"pure noi.
Buonanotte.

Paola Tassinari ha detto...

Ti ringrazio per lo scritto di Pessoa...nuvole in effetti siamo come nuvole anche noi, passiamo nella vita continuamente diversi, uno e tutti,a volte nuvole bianche a volte nere, a volte nuvole grandi ed imponenti a volte piccole ed evanescenti...grazie Piero.
Buonanotte.

Unknown ha detto...

Prosa della poesia la primavera sirrideva