E'una malattia, che, secondo credenze popolari è provocata dalla puntura della tarantola che è un tipo di ragno.
Anticamente il tarantismo venne considerato un fenomeno storico - religioso che colpiva le donne e poteva essere curato esorcizzandolo con musica e canti popolari. La leggenda ci narra che il ballo e il movimento fisico generato dall'ascolto della musica, consumi le energie che il ragno trasferisce nel corpo della sua vittima.
La Tarantola , è originaria di Taranto in Puglia, secondo le leggende, il suo morso provocava crisi epilettiche e pazzia e l’unico rimedio era una danza purificatrice da cui il nome sia della Tarantola (ragno), sia della Tarantella (ballo).
L'esorcismo inizia quando il tarantato avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che vengano i musicisti a suonare la pizzica. Al suono della musica il malato inizia a scatenarsi. La taranta poteva essere anche indentificata con i serpenti o gli scorpioni. Dopo questa fase diagnostica comincia una fase "cromatica" in cui il tarantato viene attratto dai vestiti delle persone da cui è circondato (spesso dei fazzoletti), il cui colore dovrebbe corrispondere al colore della taranta che ha iniettato il veleno. Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento ed aggressivo. Il perimetro rituale non era solo circondato da fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente dalla persona tarantata.Che potevano essere; tini ricolmi d'acqua, vasi di erbe aromatiche,la fune, sedia, scala, spada e altro. Inizia quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di possessione che può essere di natura epilettoide, depressiva-malinconica oppure pseudo-stuprosa. Durante questa fase l'ammalato si abbandona a convulsioni, assume delle posture particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e può assumere atteggiamenti con cui si identifica con la taranta stessa. Il rituale finisce quando il tarantato calpesta simbolicamente la taranta per sottolineare la sua guarigione dalla malattia. La messa per l' esorcismo era la data del 29 giugno, tuttavia cambiando il contesto, che un tempo era prettamente contadino, sono calati di molto le persone che vanno in chiesa per l' esorcismo, tuttavia soppravvive un rito moderno ad uso dei curiosi.
Questa possessione, legata al ragno, ma anche al mito, forse è legata al non adattarsi allo stare sottomessi, al non conformarsi alle leggi, perchè non dimentichiamo che le leggi impongono e i caratteri più liberi fanno fatica ad assoggettarsi, si reprimono finchè non si ammalano e chi più di Aracne era libera che osò sfidare Atena la dea delle leggi?
http://www.girlpower.it/sos/psicologia/aracnofobia_tarantismo.php
immagine di Teoderica
8 commenti:
Cara Paola, il mio intervento su questa parte del tuo lavoro, l'ho riportato nella sua prima parte.
Aggiungo pure qualcosa di vita vissuta, qui in Puglia, dalla quasi totalità dei bambini, fino agli anni 80, forse in piccolo anche fino ai giorni nostri. Quando un bimbo o una bambina mostravano segni di apatia, insofferenza, tristezza, persino segnali di febbre dalle non precise provenienze, si usava sottoporli ad un rito popolare chiamato "tagliata dei vermi". Il "taglio" veniva effettuato da una donna solitamente di mezza età o anziana, che liberava dai vestitini, il pancino e lo stomaco del sofferente. Poi cominciava a fare segni di croce continui accompagnati da preghiere particolari tramandate di generazioni in generazioni. Il rito andava avanti oltre una mezz'oretta ed a volte era da ripetersi il giorno dopo. Il risultato finale consisteva nel vedere il bimbo appropriarsi della vivacità sua solita, segnale di uno stato di salute ottimo. Poi come in tutte le professioni che si rispetti, anche per queste donne c'era un mercato sulle capacità di guarigione.
A tal proposito segnalo quanto segue.
http://www.altosalentorivieradeitrulli.it/credenze_riti_e_superstizioni.htm
Però, secondo me, il rito più bello, cara Paola, è essere pizzicati dall'innamoramento.
Un beso dentro un abbraccio forte forte.
Buona continuazione di domenica e buona settimana.
Caro Cosimo, grazie per il tuo racconto popolare, che io amo molto. In quanto alla pseudo guaritrice, non dimentichiamoci mai del potere che ha il senso del tatto, una mano calda e morbida può calmare il neonato o un bimbo, la mamma è vista dagli artisti più frequentemente che accarezza, la carezza lenisce quel dolore interno che causa anche vere e proprie malattie, forse nella mente del neonato rimane impresso la carezza della placenta dove lui galleggiava sicuro attaccato al cordone ombelicare...lo dico sempre che i sensi sono CINQUE e tutti IMPORTANTI.
Ciao Cosimo, buona domenica anche a te.
Ciao carissima Paola, come stai?
Ogni tanto passo da qui per lasciarti un pensiero e un sorriso.
ciao!
Ciao cara Sara,
il tuo pensiero e ancora di più il tuo sorriso è sempre una bella sorpresa.
Ciao.
Sul tema ti regalo un documento originalissimo e straordinario.
Io amo moltissimo la taranta, tarantella, tammurriata etc...
Le trovo liberatorie, ipnotiche, purificatrici.
Proprio come le tarantate si curavano con il battito dei tamburelli e delle nacchere.
E poi, io sono salentino ma quasi napoletano di adozione (beneventano, per la precisione)... sono impastato di quei ritmi!
Un abbraccio forte.
Piero
http://www.youtube.com/watch?v=f3RaIpFxw8I
Ciao carisisma Paola, noto una maggiore luce nel tuo bel cuore che si mostra fuori con radiosa solare luce... Cresce la tua immagine, come cresce la tua bella ricercata preziosa arte....
Caro Piero mi hai fatto un regalo d' autore, il video ha immagini antiche splendide, musiche originali e commento di Salvatore Quasimodo, consiglio a chi mi legge di visitare il link che si trova nel commento di Pietro d Perrone per trovarsi sprofondati nella taranta più profonda.
GRAZIE PIERO.
Caro Raffaele è vero sono più serena, non so se il mio cuore è bello però desidero ardentemente che lo sia.
Un abbraccio e un vivo GRAZIE per la tua visita che considero benevola.
Posta un commento