Varela, Francisco J. (1946-2001) neurobiologo e epistemologo di origine cilena.
"Non posso separare la vita mentale, la vita della coscienza, la vita del linguaggio o la vita mediata dal linguaggio, l'intero ciclo dell'interazione empatica socialmente mediato, da ciò che chiamo coscienza. Dunque ancora una volta tutto questo si svolge non all'interno della mia testa, ma in modo decentrato, nel ciclo. Il problema del Neuronal Correlate of Consciousness è mal posto perché la coscienza non è nella testa. Insomma, la coscienza è un'emergenza che richiede l'esistenza di questi tre fenomeni o cicli: con il corpo, con il mondo e con gli altri. Naturalmente il cervello mantiene un ruolo centrale, poiché costituisce la condizione di possibilità di tutto il resto, il che però non toglie che, così come era impossibile parlare di una relazione materiale in senso proprio a proposito della rete immunitaria, allo stesso modo è impossibile credere che in questo o in quel circuito cerebrale risieda la coscienza"
Secondo quello che dice Varela, il cervello rimane al primo posto ma a creare la coscienza concorre il corpo, il mondo e gli altri...insomma geni si può diventare.
Immagine: acquarello di Teoderica
8 commenti:
Comincio dal tuo acquerello: straripante di bellezza, un'autostrada di colori per raggiungere la meta con semplicità. Coscienza vuol dire valutazione di un evento prevedendo le varie fasi, pure valutazioni a posteriori se nell'evento ci si tuffa come toro davanti al drappo rosso. In entrambi i casi si può diventare geni, o per le tante valutazioni o perchè il tuffo d'istinto ha di per se la vittoria geniale già scritta.
Non sarò mai un genio, cara Paola, solo un istintivo, dove posso trovare luce o buio pesto.
Buona domenica e un beso beso.
Caro Cosimo, anche a me piace il mio acquerello, in quanto a Varela esprime pure il mio pensiero e cioè che nel nostro sviluppo esista una parte "fissa" ma che possa essere modificata dal caso e dall'amore che si ritrova nell'altro e nel mondo.
Ciao...lo sai che abbiamo "ballato" stanotte?
Anche tu hai sentito il terremoto, vero? Immagino la paura.
Mia madre e mia sorella, che stanno a Vicenza, hanno ... "ballato" anche loro, stanotte e mi hanno detto che... insomma momenti terribili. Come quelli di ieri.
Ma spero che da te niente problemi, no?
Piero
No Piero niente problemi, solo un restare sbigottiti vedendo il lampario oscillare e il letto dondolare, il tempo di realizzare TERREMOTO e tutto era passato.
Ciao.
Cantava Gaber "la coscienza é come l'organo sessuale, o genera la vita o fa pisciare"
Come te la sei cavata con il terremoto?? quì molta paura e poi...Santarcangelo, ma non ero molto allegro
Ciao Soffio, l'epicentro del sisma era più vicino a Modena che a Ravenna e sai vi ho pensato se col terremoto e l'inquietudine e la paura che genera sareste rimasti a casa o sareste andati a Santarcangelo.
Sai che Gaber per me ha ragione, quella coscienza maledetta viene influenzata anche dall'esterno, forse è meglio dare retta all'inconscio ma poi chi conosce e sa cosa vuole l'inconscio? ...Io non lo so ed invidio chi lo sa.
Ciao.
"Vorrei ballar con te, vorrei danzar con te"....cantava una canzone. Lo so cosa si prova, l'ho vissuto col terremoto dell'Irpinia. Ero seduto alla sedia, gambe su un'altra sedia ed un tempo di una partita di serie A alla rai. Ho dondolato come su un altalena. L'unico che aveva avvertito tutto, già da mezzora prima, era stato "zio" Billy, il cagnolino. Insisteva che voleva andare fuori di casa, nonostante fosse rientrato da non più di cinque minuti.
Un abbraccio ballerino!
Caro Cosimo, a me piace molto ballare, ma non questo tipo di ballo.
Ciao.
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