Il Duomo fu completamente
ricostruito tra il 1734-45 sul luogo in cui, alla fine del IV secolo, il
vescovo Urso aveva edificato la chiesa cattedrale della città (Basilica Ursiana), il cui pavimento
originale si trova oggi a oltre 3 metri di profondità rispetto il piano
stradale. L’ interno della chiesa è a tre navate ed ha una grande cupola
affrescata. Della prima costruzione rimane qualche frammento conservato al
Museo Arcivescovile, mentre l'ambone marmoreo del periodo del vescovo
Agnello (557-570) decorato con figure di animali e il “saint sasol”, il presunto sasso usato
per la lapidazione di Sant’Apollinare, si trovano dentro al Duomo. Prima di
andare al Museo arcivescovile, entriamo al Battistero degli Ortodossi, un gemello
un po’ più grande e un po’ più decorato del Battistero degli Ariani, la
simbologia sembra la medesima, ma non lo è qui si evidenzia la divinità di
Cristo mentre nell’altro Battistero si mette più in luce la sua umanità. Le
differenze fra ariani e cristiani ortodossi erano piccolissime, si discuteva se
Gesù era più divino o più umano, eppure per queste, che a me sembrano inezie si
è fatta una sanguinosa guerra che ha
portato ai cosiddetti secoli bui. Uscendo dal Battistero alzate gli occhi e ammirate l’armonia
dei volumi degli edifici. Il museo Arcivescovile è di piccole dimensioni ma
ricco di bellezze. il Museo accoglie numerose opere d'arte provenienti
dall'antica cattedrale e da altre costruzioni ora distrutte. In particolare la
spettacolare cattedra di Massimiano, una delle più celebri opere in avorio di
cui si è a conoscenza, eseguita da artisti bizantini nel VI secolo d.C. (ricordatevi
di quelle viste al Museo Nazionale per fare un raffronto). Il Museo ospita la
Cappella di Sant’Andrea, un oratorio paleocristiano a croce greca decorato con
splendidi mosaici ed edificato tra il 494 e il 519 che è Patrimonio dell’Umanità.
Qui c’è un insolito Cristo guerriero, sotto ad una volta mosaicata decorata da
innumerevoli volatili, come se da loro provenisse un linguaggio ultraterreno,
gli uccelli sono tramite fra il cielo e la terra, mosaicato sulle pareti c’è un carme che ha un incipit famoso ed indimenticabile. “La
luce o è nata qui o qui, catturata, libera regna. Davanti a noi sta la luce, da
cui venne l’attuale splendore, e qui racchiusa sfolgora la luce sfuggita
all’Olimpo.”
immagine di Teoderica, I Magi del Museo Arcivescovile
2 commenti:
Ognuno ha una luce dentro che non tutti riescono a vedere. La vera fortuna è incontrare chi vede questa nostra luce.
Buona luce, Paola e buon fine settimane, l u m i n o s o!
Buona luce a te Cosimo
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