Stavo cercando in internet delle immagini di conigli per
realizzare un dipinto, quando all’improvviso ho sgranato gli occhi: è apparsa
un’immagine di un mostruoso coniglio grande come una pecora. Ho sempre amato i
conigli, da piccola quando la mamma mi metteva in castigo, andavo dalle stie
dei conigli e parlavo con loro, se poi c’erano i coniglini andavo in brodo di
giuggiole. L’uomo coi suoi incroci a volte genera degli orrori, immagino che l’intento
sia quello di avere più carne commestibile a minor prezzo, beh io non mangerò
più conigli, ho deciso e cercherò di mantenere la parola. Ma non ho finito con
le brutture, cercando notizie su questi conigli mi sono imbattuta sull’informazione
che i romani apprezzavano molto i conigli: li mangiavano appena nati! Il
Gigante di Fiandra, è chiamato così questo coniglio, è più pesante al mondo, può
raggiungere anche i 10 kg. ed oltre. Questo coniglio dà sconcerto, a me suscita
tristezza: che ti hanno fatto povero coniglio, noi siamo subissati di diete e
dobbiamo stare magri e a te povero coniglio ti hanno reso grasso e ciccione per
mangiarti con più gusto, eppure si sa che bisogna mangiare poca carne che fa
male. Le sue orecchie grandi e carnose
vengono portate erette, sono pelose e ben arrotondate sono lunghe circa venti
centimetri, queste orecchie da somaro andrebbero in testa a chi ha ideato
questa nuova razza.
mercoledì 28 settembre 2016
giovedì 22 settembre 2016
Storie di animali 15
Al coccodrillo è legato un modo di dire… lacrime di
coccodrillo. Il detto deriva da un’antica credenza secondo la quale i coccodrilli verserebbero lacrime
di pentimento dopo essersi cibati delle loro prede. Nella cultura
popolare, questo modo di dire è riferito ad una persona che prima commette di
proposito una cattiva azione, poi finge di provare rimorso. In realtà, i
coccodrilli “piangono” per motivi
fisiologici, ossia per lubrificare e ripulire il bulbo oculare
in modo da facilitare il movimento della seconda palpebra, usata durante la
permanenza in acqua.
Attraverso le lacrime, inoltre, il coccodrillo espelle i sali
che si accumulano nell’organismo. Tutto chiaro? No! I detti popolari molto
spesso sono frutto di antiche esperienze, questo detto in particolare è molto
antico ed è diffuso in varie lingue. Il significato poi non è solo di falsa
ipocrisia ma anche di chi tenta un’esperienza nuova senza ascoltare chi lo
avvisa o tenta di fermarlo. Se l’impresa non va a buon fine lui piangerà
lacrime di coccodrillo. Quindi è legato anche allo sbagliare, ma senza sbagli
non si impara, quindi le lacrime di coccodrillo possono essere legate all’esperienza
e il coccodrillo ha ben 90 milioni di anni di esperienza sulle spalle. Inoltre
se oggi conosciamo tanto del corpo degli animali, cosa sappiamo delle loro
emozioni? Sembra che a piangere sia la femmina di coccodrillo che ha appena
divorato i propri piccoli. La femmina di coccodrillo depone le sue numerose
uova sulla terraferma, dopo la nascita dei piccoli li trasporta in acqua, al
sicuro dai predatori, mettendoli in bocca, e durante questa operazione, la lacrimazione
aumenta di intensità… la “coccodrilla” sa che per errore qualcuno dei suoi piccoli può finirle in gola e il suo “apparato
combattivo” non le dà la possibilità di non farlo.
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sabato 17 settembre 2016
Storiedi animali 14
Erano innamorati i due coccodrilli,
lei lo chiamava “Cocco” , lui invece “Drilli”.
lei lo chiamava “Cocco” , lui invece “Drilli”.
E’ l’incipit di una canzoncina sui coccodrilli, tanto per
dimostrare che il coccodrillo è un animale che piace a tanti, affascinate e
forse per questo è anche cacciato oltre che per farne scarpe, cinture, borse ecc, con la
sua bella, perché strana, pelle a scaglie. Ma signori, per cortesia giù il
cappello, il coccodrillo è comparso sulla terra 90 milioni di anni fa, è
sopravvissuto alla scomparsa dei dinosauri per diventare, oggi, uno dei più
antichi esseri viventi presenti sul nostro pianeta. Ma ci pensate? All’epoca
dei dinosauri il cocco drillo c’era. Quando 65 milioni di anni fa un grande
asteroide colpì la Terra decretando la fine dell’era dei dinosauri, il
coccodrillo sopravvisse al cataclisma. Ma siamo certi che questo asteroide abbia
colpito la terra? No, per quanto ne sappiamo potrebbe essere che i dinosauri
siano sopravvissuti evolvendosi e si siano
trasformati in uomini, in fin dei conti se allora dominavano i dinosauri oggi
il creato lo dominiamo noi. Impossibile? Ma se non sappiamo niente di ciò che
accade oggi, cosa mai possiamo sapere su ciò che accadde 90 milioni di anni fa…
più o meno solo delle ipotesi. Il coccodrillo comunque si è salvato dai
dinosauri e da quello che accadde perché questi rettili sono dei cacciatori
armati, corazzati e addestrati ad ogni evenienza. I coccodrilli dell’Africa,
per esempio, riescono a sopravvivere a lunghi periodi di siccità arrivando
addirittura a non mangiare per più di un anno! Il corpo di questo grande
rettile è in grado di ridurre le funzioni vitali al minimo indispensabile,
tanto che il cuore, in condizioni estreme, può arrivare a battere due sole
volte al minuto, pompando il sangue quel poco che basta per evitare l’arresto
degli organi vitali. Hanno un udito finissimo, capacità d’agguato incredibili,
pazientano per attaccare all’improvviso, non lasciando scampo: le loro mandibole
sono in grado di esercitare la forza di due tonnellate di peso! Appena, appena,
mi avvicino al mondo della natura credo ai miracoli.
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lunedì 12 settembre 2016
Storie di animali 13
Nacque in compagnia
di fratellini e sorelline, da un padre di razza, un bracco, e da una mamma
bastardina, e
perciò pure lui era
un bastardino.
A quaranta giorni di
vita un uomo grande e grosso lo prese e lo portò con sé.
Il cagnolino di
notte scappò e tornò dalla sua mamma.
L’uomo grande e
grosso tornò a riprenderselo.
Lo legò ad una
catena, gli diede un po’ di pane e di acqua ed iniziò a chiamarlo Verde.
Lo chiamò così
perché l’uomo diceva che era un cane ribelle e che era verde dalla rabbia
perché non voleva stare legato alla catena.
Quando Verde fu più
grande, riuscì a fuggire, erano mesi che rosicchiava la catena, alla fine
l’anello cedette e Verde fu libero.
Se ne andò molto
lontano, arrivò fino alla città, qui un accalappiacani lo prese e lo portò in
una specie di ricovero per anziani, solo
che era per cani, lo chiamano canile.
Qui Verde fu scelto
da una coppia di coniugi di mezza età, e portato in una casa piccola, piccola,
dove Verde non poteva non dico correre ma neanche camminare.
Lo trattavano come fosse
un bambino, solo che Verde era un cane.
Per cibo solo
crocchette, doveva stare seduto composto sul divano, i suoi bisogni li doveva
fare in una cassettina, e questo sarebbe stato niente.
Quando uscivano per
la passeggiata gli mettevano il fiocco in testa, il vestitino e poi lo
caricavano dentro al passeggino e lo portavano a spasso.
Che vergogna per la
dignità di un cane.
Verde un bel giorno
scappò, camminò per ore, finché arrivò
in un quartiere molto rumoroso, qui un gruppo di ragazzi lo prese e lo verniciò
di verde, perché la loro squadra di pallone aveva vinto lo scudetto e dovevano
festeggiare.
Verde, stanco degli
uomini, camminò fino a giungere nel bosco.
Qui in un tronco
cavo incontrò uno scoiattolo che aveva vissuto sia in città che in campagna e
pure nel bosco.
Lo scoiattolo era
molto anziano, aveva visto molte cose, osservato attentamente gli avvenimenti e
poi li aveva lungamente elaborati dentro di sé.
Era uno scoiattolo
filosofo.
Verde lo ammirò,
così d’intuito capiva che poteva fidarsi di questo piccolo roditore, gli chiese
perciò un consiglio sulla sua situazione.
Lo scoiattolo disse
a Verde, che era meglio che tornasse tra gli uomini, che ce n’erano ancora che
avevano coscienza e buon senso, ce n’erano pochi ma c’erano.
Nel bosco non avrebbe
trovato cibo a sufficienza e la solitudine lo avrebbe reso cattivo, sarebbe
diventato un cane selvatico.
Il bosco non era il
suo posto, Verde doveva stare con gli uomini, e fare come avevano sempre fatto
tutti i cani dai tempi dei tempi, amarli così come sono.
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mercoledì 7 settembre 2016
Storie di animali 12
Continuo a parlarvi
di animali e in questo caso di cani. Vi devo scrivere di una strana coincidenza.
Qualche tempo fa ho scritto una favola su un cane verde. L’editore a cui ho
fatto vedere il manoscritto delle favole mi ha detto: “E’ un lavoro dignitoso”.
Ho capito che non l’avrebbe editato, in quanto solitamente, mi dice che un
romanzo è tutto scorretto e da rifare e me lo pubblica subito, se con le favole
mi ha detto- dignitoso- vuol dire che non gli piacciono. Non fa niente, a me
piacciono e me le sono auto pubblicate. Chi l’ha comprato, l’ha poi preso anche
per i nipoti e gli amici. Ma andiamo all’evento premonitore del cane verde. A Valladolid, in Spagna, il 3 giugno 2014 sono nati
due cani verdi! La notizia non è
una bufala. I due animali, chiamati Hulk , sono verde pistacchio, su internet
trovate il video e potete verificare. Sono stati sottoposti a dei test per
cercare di capire il motivo di questo fatto raro. Ma sono state fornite solo
ipotesi e i due cani non stanno bene di salute, la femminuccia è già morta e il
maschietto non sta bene, inoltre alla nascita erano molto piccoli. Avevo
scelto per il mio cane fantastico, la tinta verde perché è il colore della vegetazione, della
natura, della rinascita primaverile e della vita stessa. E’ il colore della
speranza, di chi vuole crescere, affermarsi, comandare. La scelta del verde
indica autostima. Il verde è associato a Venere, e quindi anche all’amore e
alla giovinezza. Talvolta però il verde è anche associato ad una simbologia
negativa. E’ il colore della rabbia e della putrefazione, del veleno e dell’invidia;
nel corpo umano il verde è segno di grave malattia e di morte, ed è ciò che è
successo ai due cagnolini spagnoli. Il verde, a livello internazionale, è il
simbolo di via libera(passare ai
semafori), sì via libera all’amore, ma via libera anche alla morte… il mio cane
verde essendo inventato vivrà. Nel prossimo post pubblicherò la favola del mio
cane verde.
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