venerdì 20 ottobre 2023

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello



                                        Al fontanino (la fontana) di Annamaria Antonelli 

                                     


                     

                                                                    (La fontana…oggi) 

Anni fa e fino al sorgere dei nuovi rioni al piano, i materani vivevano in abitazioni in tufo scavate nella roccia, i Sassi di Matera (Caveoso e Barisano). Avere l’acqua corrente in casa era privilegio di poche famiglie anche perché aveva un costo. C’erano e ancora ci sono varie fontane. Le donne si recavano lì per riempire l’acqua da bere o che serviva per cucinare, per lavarsi e per la pulizia della casa. Mentre aspettavano in fila, il loro turno 33 per riempire bottiglie, secchi, bacinelle e anfore, si raccontavano la giornata e le storie dei vicini. Per i giovani, invece, era un’occasione, un modo per conoscersi come i protagonisti di questo racconto. “Vado a riempire l’acqua al fontanino” diceva la giovane e bella Bruna alla sua mamma! Era quella un’ottima scusa per poter incontrare un ragazzo che le piaceva molto, parlare con lui e scambiarsi fugaci sguardi d’amore, ma non lontano dagli occhi indiscreti di donna Graziella, la pettegola di Matera. Tutto era nei suoi occhi, nelle sue orecchie e soprattutto sulla sua lingua sempre pronta a raccontare alla gente le storie che ascoltava di nascosto. Mentre i due ragazzi chiacchieravano felicemente alla fontana, la signora Graziella si recò di gran fretta a casa di Bruna per informare la 34 mamma dicendo: ”Ho visto tua figlia al fontanino che amoreggiava con un ragazzo”. La mamma della giovane rispose: “Per fortuna ci sei tu che sai tutto di tutti! Vai via! Pensa a te che a mia figlia ci penso io!”. Era tardi. Bruna tornò di corsa a casa con le bottiglie dell’acqua tra le braccia e vide donna Graziella allontanarsi frettolosamente e per la paura di essere sgridata lasciò cadere, sull’uscio di casa, le bottiglie che si ruppero e le costarono i rimproveri e qualche sberla. Sì, perché a quei tempi per frequentare una ragazza bisognava avere il consenso dei suoi genitori e non sempre era concesso. Anzi si impediva alle figlie di uscire di casa e i giovani cercavano altri modi per vedere, almeno da lontano, l’amata. La fontana, alla quale tutti dovrebbero abbeverarsi, rappresenta metaforicamente 35 l’Amore nelle sue varie forme, tra innamorati, tra amici, tra genitori e figli e tra le famiglie del vicinato. “L’incontro alla fontana” il “Corteggiamento di altri tempi” è solo uno dei tanti racconti e delle tante storie nate nei vicinati che sono oggi, i nostri bei ricordi. Ricordi che, forse, tornano alla mente dei materani grazie alla “Fontana dell’Amore”, un’opera realizzata in bronzo composta da cinque statue a grandezza naturale che dovrebbe rappresentare l’incontro alla fontana dei giovani materani e una nuova attrazione per i turisti. È stata disegnata da Enzo Viti e Teresa Lupo e realizzata dallo scultore Domenico Sepe. Si trova in Via Muro nel Sasso Caveoso, a Matera. E’ stata inaugurata il 7 settembre 2020. Gli innamorati passeranno di lì per scambiarsi promesse 36 d’amore e qualcun altro, come me, sceglierà quel posto come il suo “angolo preferito per i pensieri” e per ammirare la naturale bellezza dei Sassi di Matera di giorno o mentre si colorano al tramonto.


La fotografia è in bianco e nero; ha l’antico e il nuovo. Rappresenta l’incontro dei giovani alla fontana… e il “Corteggiamento di altri tempi!” Al muretto, in Via Muro, ci sono due ragazzi uno seduto e l’altro appoggiato; difronte a loro ci sono una donna e una ragazza che mentre riempie l’acqua riceve in dono da un giovane una rosa. (Fotografia di Annamaria Antonelli)


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