In questa sorte avversa io mi affido a te, o bel gatto, alle tue pupille sacre; mi sembra di aver davanti a me due stelle e di ritrovare la tramontana in mezzo alla tempesta.
Ho pubblicato questo post perchè Gaetano ed io è da un po' che nominiamo il gatto con gli stivali...siccome non c'è 2 senza 3 e Gaetano nell' ultimo commento vi ha iserito i numeri, precisamente il 9 e anche il 3 . Ebbene il terzo arrivato è Mattia un giovane bravo regista di "corti" che mi ha chiesto la raffigurazione di un uomo gatto perchè ha elaborato una trama pazzesca ( Mattia elabora corti sempre molto surreali, talmente strani che io gli chiedo "ma cosa ti ha ispirato" e lui" così, nella testa liberamente")sugli uomini/gatti. A questo corto forse parteciperò anch'io come figurante. Mattia ora sta girando per l' Italia per trovare il luogo adatto per filmarlo.
L'uomo gatto. Ottima e tempestiva idea, ma, ancora di più, l'immagine che ti sei fatta di un certo "uomo-gatto", mia cara Paola. Brava, veramente ispirata.
Prima cosa il "gatto" nell'uomo è il potere in noi di ben disporre dell'energia mentale per districarsi nel mondo materiale. Egli gode di una libertà irriducibile ed è sempre in anticipo su tutti. Non c'è mosca che sia più lesta di lui capace di ghermirla a volo. Il gatto ha una curiosità innata e nell'uomo è l'istinto di conoscenza.
Riepilogando, « ... ogni individuo, per quanto "povera" possa essere la sua condizione sociale, dispone di una certa quantità di energia mentale (il gatto con gli stivali alati di Hermes) per iniziare ad avventurarsi nel mondo materiale. Il gatto (l'istinto di conoscenza) spoglia il suo padrone dai vestiti vecchi (il soma psichico) per "purificare" la mente (il bagno nel fiume) dai sentimenti deteriori dell'autocommiserazione, della disistima e della passività ignorante, prima di rivestirlo di un nuovo abito, lucente e accattivante (il soma mentale) con cui destare l'attenzione della Principessa (la coscienza corporea delle donne) e del Re.
L'individuo che "abita" nel soma mentale evolve nelle abilità della mente (intelligenza, furbizia, sintesi, percezione intuitiva, destrezza e creatività) e utilizza la conoscenza del 'soma psichico' per realizzare le proprie finalità. (il gatto convince l'orco a trasformarsi in topolino facendo "leva" sulla sua vanità)... » - vedi qui.
In coerenza all'immagine qui esposta, l'uomo-gatto vi si intravede magnificamente. Il vestito nero ed il cappello è l'individuo che abita nel "soma" che, da orco, evolvendosi, arriva ad essere il bel giovane ripieno di ricchezze.
Centrata la raffigurazione brillante del corpo sotto il giaccone, compresa la coda. Si tratta del doppio eterico della cultura yoga (che ricalca il corpo fisico), il corpo delle energie, che è poi il nostro gatto con gli stivali. Originalmente il titolo della favola in questione era il "gatto dagli stivali".
« L’Orco in questa circostanza, è l’emblema di un genitore; il quale se agisce con arroganza e durezza (leone) nei riguardi del proprio figlio (Gatto con gli stivali), gli impedirà di acquisire e strutturare le proprie qualità individuali in maniera bilanciata. Personalità che nella fiaba, ci viene raffigurata dal possente castello. Mentre se un genitore si comporta nei riguardi del proprio discendente con amore, pazienza, fiducia e rispetto (topolino), il figlio potrà assimilare ed introiettare le caratteristiche del proprio genitore (Orco-topolino divorato dal Gatto con gli stivali). In questo modo il discendente sarà in grado di edificare ed innalzare la propria identità (castello) in maniera armonica... » - vedi qui.
Tutto qui, senza dilungarmi tanto, ma veloce e tempestivo come un gatto dalle sette vite. Anzi nove se si è anglosassoni.
Gaetano, inutile che faccia retorica nel dirti quanto io apprezzi i tuoi commenti.Ho letto attentamente anche i link.Sono sempre stata amante delle favole,chissà perchè è da un po' che avevo in mente il gatto con gli stivali, ora l' ho capito, anche se occorre che il gatto abbia sempre gli stivali ("con" potrebbe fare pensare che se li porta appresso, "dagli", va meglio )se questi simboleggiano la fortezza e la perserveranza. E' stata una delle prime favole che ho letto e nella spiegazione simbolica mi ci sono ritrovata benissimo, guarda caso è l' unica favola che mi leggeva mia madre. Il gatto poi non è mai stato il mio animale preferito( per primo viene il cane)ma forse io mi sono stancata di essere il cane, ora forse ho bisogno di riprendere il mio gatto che poveretto chissà dove si è profondamente nascosto in me, in quanto l'ho sempre tenuto chiuso e segregato. Buonanotte Gaetano eeeeeeeeeee sogni d' oro.
9 commenti:
Ho pubblicato questo post perchè Gaetano ed io è da un po' che nominiamo il gatto con gli stivali...siccome non c'è 2 senza 3 e Gaetano nell' ultimo commento vi ha iserito i numeri, precisamente il 9 e anche il 3 . Ebbene il terzo arrivato è Mattia un giovane bravo regista di "corti" che mi ha chiesto la raffigurazione di un uomo gatto perchè ha elaborato una trama pazzesca ( Mattia elabora corti sempre molto surreali, talmente strani che io gli chiedo "ma cosa ti ha ispirato" e lui" così, nella testa liberamente")sugli uomini/gatti.
A questo corto forse parteciperò anch'io come figurante.
Mattia ora sta girando per l' Italia per trovare il luogo adatto per filmarlo.
Ciao Teo ,le immagini le reperisco sul web ,c'è sempre molta scelta...qualche volte le modifico leggermente nulla di piu' :)
carino il post
buona domenica
kicca
L'uomo gatto. Ottima e tempestiva idea, ma, ancora di più, l'immagine che ti sei fatta di un certo "uomo-gatto", mia cara Paola. Brava, veramente ispirata.
Prima cosa il "gatto" nell'uomo è il potere in noi di ben disporre dell'energia mentale per districarsi nel mondo materiale. Egli gode di una libertà irriducibile ed è sempre in anticipo su tutti. Non c'è mosca che sia più lesta di lui capace di ghermirla a volo. Il gatto ha una curiosità innata e nell'uomo è l'istinto di conoscenza.
Riepilogando, « ... ogni individuo, per quanto "povera" possa essere la sua condizione sociale, dispone di una certa quantità di energia mentale (il gatto con gli stivali alati di Hermes) per iniziare ad avventurarsi nel mondo materiale. Il gatto (l'istinto di conoscenza) spoglia il suo padrone dai vestiti vecchi (il soma psichico) per "purificare" la mente (il bagno nel fiume) dai sentimenti deteriori dell'autocommiserazione, della disistima e della passività ignorante, prima di rivestirlo di un nuovo abito, lucente e accattivante (il soma mentale) con cui destare l'attenzione della Principessa (la coscienza corporea delle donne) e del Re.
L'individuo che "abita" nel soma mentale evolve nelle abilità della mente (intelligenza, furbizia, sintesi, percezione intuitiva, destrezza e creatività) e utilizza la conoscenza del 'soma psichico' per realizzare le proprie finalità.
(il gatto convince l'orco a trasformarsi in topolino facendo "leva" sulla sua vanità)... » - vedi qui.
In coerenza all'immagine qui esposta, l'uomo-gatto vi si intravede magnificamente. Il vestito nero ed il cappello è l'individuo che abita nel "soma" che, da orco, evolvendosi, arriva ad essere il bel giovane ripieno di ricchezze.
Centrata la raffigurazione brillante del corpo sotto il giaccone, compresa la coda. Si tratta del doppio eterico della cultura yoga (che ricalca il corpo fisico), il corpo delle energie, che è poi il nostro gatto con gli stivali. Originalmente il titolo della favola in questione era il "gatto dagli stivali".
« L’Orco in questa circostanza, è l’emblema di un genitore; il quale se agisce con arroganza e durezza (leone) nei riguardi del proprio figlio (Gatto con gli stivali), gli impedirà di acquisire e strutturare le proprie qualità individuali in maniera bilanciata. Personalità che nella fiaba, ci viene raffigurata dal possente castello. Mentre se un genitore si comporta nei riguardi del proprio discendente con amore, pazienza, fiducia e rispetto (topolino), il figlio potrà assimilare ed introiettare le caratteristiche del proprio genitore (Orco-topolino divorato dal Gatto con gli stivali). In questo modo il discendente sarà in grado di edificare ed innalzare la propria identità (castello) in maniera armonica... » - vedi qui.
Tutto qui, senza dilungarmi tanto, ma veloce e tempestivo come un gatto dalle sette vite. Anzi nove se si è anglosassoni.
Abbracci,
Gaetano
Ciao Cara Paola,
carino il post e mi piace assai assai questo tuo
dialogare con Raffaele.
(io vi leggo e medito!)
un abbraccio.
Ciao Kikka, grazie della visita e buona settimana........baciottini ******
Gaetano, inutile che faccia retorica nel dirti quanto io apprezzi i tuoi commenti.Ho letto attentamente anche i link.Sono sempre stata amante delle favole,chissà perchè è da un po' che avevo in mente il gatto con gli stivali, ora l' ho capito, anche se occorre che il gatto abbia sempre gli stivali ("con" potrebbe fare pensare che se li porta appresso, "dagli", va meglio )se questi simboleggiano la fortezza e la perserveranza.
E' stata una delle prime favole che ho letto e nella spiegazione simbolica mi ci sono ritrovata benissimo, guarda caso è l' unica favola che mi leggeva mia madre.
Il gatto poi non è mai stato il mio animale preferito( per primo viene il cane)ma forse io mi sono stancata di essere il cane, ora forse ho bisogno di riprendere il mio gatto che poveretto chissà dove si è profondamente nascosto in me, in quanto l'ho sempre tenuto chiuso e segregato.
Buonanotte Gaetano eeeeeeeeeee sogni d' oro.
Ciao Sara...poi ti vengo a trovare...ho visto che hai un carciofo.
Buonanotte.
Bellissima immagine Teo.
Grazie Stella...sei sempre molto gentile.
Ciao.
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