Sant' Apollinare è il patrono di Ravenna, si festeggia il 23 luglio, fu il primo vescovo della città, proveniva da Antiochia, provincia della Siria.
A Ravenna ( nel Duomo) si conserva "e saint sasol" ovvero un sasso come reliquia della sua lapidazione.
Sant' apollinare è sempre rappresentato con la veste adorna di api, le quali sono simbolo di eloquenza. Proprio in merito alle api ho trovato un articolo di Primo Fornaciari ( sul quotidiano la Voce di Romagna) che parla sulla simbologia delle api.
"Nelle pagine sacre l'ape è sinonimo di dolcezza. Nel Siracide ha un capitolo in cui è protagonista. Nel capitolo 11 del libro sapenziale invita ad essere umili e, al tempo stesso, a non fidarsi delle apparenze...non lodare un uomo per la sua bellezza e non detestare un uomo per il suo aspetto. L'ape è piccola tra gli esseri alati, ma il suo prodotto ha il primato fra i sapori dolci. Non ti vantare per le vesti che indossi... poiché stupende sono le opere del Signore, eppure sono nascoste agli uomini le opere sue...
Il suo nome ebraico è "deborah" come la profetessa che sedeva sotto la palma.
Deborah/ape, contiene le lettere del vocabolo ebraico davar ( parola, cosa, ragione): è la devar Adonaj, cioè "la parola del Signore"( formula che intercala il dire dei profeti), a ricordare che il cibo più importante è quello spirituale.
È la parola divina, che scende dall'alto come cibo delizioso, di cui infatti dice il salmista:"Come sono dolci al mio palato le tue parole, più del miele per la mia bocca". Ecco spiegato il vero segreto delle api."
8 commenti:
Interessante post, grazie Teo!
Le api...creature complesse e preziose!
Bel post, davvero.
Auguri per la Festa di Ravenna che sarà domani.
che posto meraviglioso
Ciao Stella, un post al patrono di Ravenna era un obbligo.
Un abbraccio rinfrescante.
Cara Stella, grazie per gli auguri per il patrono di Ravenna, io lavorerò ugualmente, ma avendo libera la mattina, festeggerò con un bagno al....mare.
Ciao.
Oh...Giardigno,
i tuoi giochi di parole sono di un uomo di classe.
Ciao.
Nell'antico Egitto la titolatura reale era l'insieme dei nomi e degli epiteti con cui ci si riferiva al sovrano, l'insieme di tali termini era definita grandi nomi.
Gli ultimi due nomi costituivano il cosiddetto "nome del trono", ossia il vero e proprio nome del re ed erano iscritti in due cartigli (shenu). Il nesut-bity o praenomen, scelto all'atto dell'incoronazione e caratterizzato da un cartiglio sovrastato, o preceduto, da un giunco ed un'ape quali simboli, rispettivamente, dell'Alto e del Basso Egitto (il titolo significa letteralmente "colui (che regna) sul giunco e sull'ape" traducibile come "re di tutto l'Egitto").
Vedi: qui.
Nell’antico Egitto l’ape ebbe un significato solare; secondo un mito, quando Ra piangeva, le sue lacrime si trasformavano in api. A Sais il tempio del dio Neith era soprannominato “casa dell’ape”.
Nella religione ellenica Zeus viene talvolta chiamato Melisseo (uomo-ape), perché da piccolo era stato nutrito dalle api di Creta, a cui aveva poi donato il colore aureo. L’ape era sacra anche ad Artemide nel suo ruolo di ninfa orgiastica e il piccolo insetto, in quanto simbolo di produttività, era identificato poi con la dea greca Demetra e con le romane Cerere e Opi.
Anche dall’altro capo del mondo, secondo la religione indiana, Visnù, Krishna e Indra sono chiamati Madhava (nati dal nettare) e sono spesso raffigurati con un’ape posata su un fiore loto, mentre Karma ha una corda dell’arco fatta di api.
Vedi: qui.
Come si può costatare il Cristianesimo ha eretto le proprie chiese con pietre del paganesimo.
Buon fine settimana, cara Paola
Gaetano
Caro Gaetano,
grazie per tutte le cose che imparo da te.Consiglio agli eventuali lettori di andare al link segnalato da Gaetano perchè vi troverà una pagina mitologica, simbologica sulle meravigliose api...a questo punto mi azzardo di dire: sognate api che vi porteranno ogni bene.
Si dice anche che Einstein profetasse che se scomparivano le api dal creato, il mondo sarebbe finito, una diceria sicuramente, ma metaforicamente se l' uomo invece di ispirarsi al vivere retto delle api fa come oggi "il cicalone" tutto bagordi ed apparenza...chissà.
Ciao Gaetano, a te auguro un festante sciame di api che ti portino un agosto di miele ed a tutti quelli che leggeranno questo commento un augurio di una vita di miele.
Posta un commento