martedì 26 marzo 2013

ARTEFIERA BOLOGNA 2013 (settima e ultima parte)

Durante la mia visita alla Fiera avevo notato che  tante  persone sfoggiavano una borsa di tela nera con  l'immagine di un fuoco acceso, ho tolto il velo alla mia ignoranza sfacciata.
Si intitola “Add Fire” la nona edizione del Premio Furla, riconoscimento biennale d’eccellenza per l’arte contemporanea dedicato ai giovani talenti italiani.
A firmare il titolo dell’edizione di quest’anno è Jimmie Durham, l’artista - ma anche poeta - statunitense, che farà da padrino al Premio Furla 2013.
Il Premio Furla mira a sostenere la migliore pratica artistica del nostro Paese, attraverso il monitoraggio, la selezione, la formazione degli artisti e la produzione di nuovi lavori, e ha saputo nel tempo affermarsi come vetrina internazionale per la creatività emergente.
 Cinque sono  i giovani  artisti finalisti, individuati al termine di un vero e proprio viaggio di ricognizione sul territorio, sono:
Tomaso De Luca (1988), Chiara Fumai (1978), Invernomuto / Simone Bertuzzi (1983) e Simone Trabucchi (1982),  Davide Stucchi (1988),  Diego Tonus (1984).
La vincitrice di questa nona edizione è stata Chiara Fumai.

                                               Nella foto l'opera vincente di Chiara Fumai

Le motivazioni del premio:  “L’energia dell’artista, lo straordinario impegno che emerge nel suo lavoro, la scelta di temi di stretta attualità, al centro sia della riflessione artistica contemporanea che della società del nostro tempo, come il femminismo, il discorso performativo e l’attivismo. Il lavoro di ricerca e la convinzione profonda con cui affronta queste tematiche, trovando le proprie radici nel primo femminismo e nella performance concettuale ma al tempo stesso reinventandole in una prospettiva di continuità. E’ la capacità di stabilire una dialettica del confronto che ha portato la giuria a premiare questa artista”.
Io aggiungo, niente di nuovo, sono tematiche che da tempo porta avanti Marina Abramovic, già dagli anni   '70 e tanti e tante blogger lo fanno oggi in rete.

                                    Nella foto  "Nebbia" di Teoderica alias Paola  Tassinari

Ora creo un'opera d'arte concettuale e inserisco nel premio Furla una mia opera, rappresenta la nebbia, e in quest'atmosfera tutto può accadere, inoltre tutta la nostra vita è avvolta nella nebbia.
Questa mattina ho letto sul quotidiano che Artefiera è stata un successo di pubblico e di vendite, a ribadire quello che vi avevo detto all'inizio, dalla nascita del mercante d'arte all'incirca alla metà dell'ottocento ad oggi l'arte è business.
" molti visitatori e galleristi contenti perchè hanno venduto.  Qualcuno ha venduto tutto quello che aveva in esposizione. Un gallerista si è concesso il lusso di rifiutare 3 milioni di euro per un Piero Manzoni"
Alla faccia di Manzoni che riteneva che si sarebbe venduta anche la merda. 
 

10 commenti:

ilcuorecomeilmare ha detto...

Tutti premi pagati, ovvero comprati sin dalla prima iscrizione alla partecipazione. E' come quel sito web, dove pagando 300 euro, ti da un attestato di altissima qualità della tua opera, a firma di un certo sig. Sgarbi.
Stessa cosa vale per il resoconto sulla fiera, tutti hanno venduto tutto. Pure il cartongesso degli stand. Chiacchiere di carta, in questi tempi di povertà.
Un po' come recentissimamente con le ferrovie dello stato, venduti tutti i biglietti dei treni a lunga percorrenza, dalle frecce ai trenini, poi sali sopra ed i treni sono quasi del tutto vuoti. 5 vagoni sul Bari-Bologna, per un cambio verso Milano, ovvero oltre 110 posti a sedere a vagone, con solo una ventina di culi seduti a vagone. Prezzi negli ultimi giorni, attorno ai 60 euro. Non era meglio fissare prezzi attorno ai 20 euro...la matematica non è una opinione.
Gli unici treni strapieni, quelli dei pendolari e studenti.
Paola, tu si 'na cosa granne, con la tua "Nebbia"...senza prezzo!
Un abbraccio alla "nebbia":-))

Paola Tassinari ha detto...

Certo Cosimo, quello che tu scrivi è tutto vero, lo so.
Ciò non toglie che non sempre la ragione prevalga, in me poi l'irrazionale vince spesso,un saluto di cuore.

Gaetano ha detto...

Carissima Paola, eccomi a te dopo tanto girovagare nei miei pensieri, fra accanite ricerche e problematiche familiari. Giusto per fare a te e famiglia i migliori auguri pasquali. E giusto anche per le tue aspirazioni di artista, che tu mostri "fra la nebbia" con un quadro, fra i diversi presentati alla Fiera del Premio Furia di quest'anno.
Si cerca l'energia e l'amore per l'arte fra gli espositori, ma capiranno il tuo linguaggio del dipingere quelli che giudicheranno le opere?
Non so fino a che punto ti sei spinta nel concepire il tuo dipinto, ma dalla mia postazione, tutta particolare, vi ho intravisto subito quell'energia e tanta passione se pur offuscati dalla nebbia. Vi ho intravisto, in modo abbastanza vistoso, un ariete e un grande cuore.
Un grande abbraccio e un bacio,
Gaetano

pierperrone ha detto...

Cara Paola,
il confine fra arte è mercato ormai labile.
Mi è capitato di andare a vedere qualche mostra di antiquariato e sono rimasto stupito nel vedere che si può vendere ancora, liberamente, roba del cinquecento, del seicento... ma non dovrebbero essere protetti gli oggetti d'arte dei secoli scorsi?
E mi capita di vedere mostre d'arte contemporanea, ogni tanto.
Ma anche la musica e l'architettura...
Ciò che rende "artistiche" le opere, oramai, non è la bellezza, la genialità, la rottura degli schemi, la rivoluzione che sanno creare (dico rivoluzione nel senso più generico, non politico), i valori che trasmettono...
No, orami un catalogo d'arte lo fai se vendi.
Il valore di un'opera si determina sul mercato.
E se penso che chi compra e quindi fa salire i prezzi è chi ha denaro (si presume), allora mi viene il dubbio: siamo sicuri che chi ha denaro è un esperto d'arte?
Per come vedo che hanno ridotto la bellezza dell'Italia, quelli che hanno denaro, mi viene proprio la certezza che l'arte ed il denaro sono ... dù cose avulse (come dice Verdone).

Ma è sempre stato così.
Mozart, tanto per dire, non se lo filavano proprio, ai suoi tempi, e anche Caravaggio e gli impressionisti e tanti scrittori...

Sono proprio d'accordo con te.

Un abbraccio,
piero

Paola Tassinari ha detto...

Caro, carissimo Gaetano, sapessi quanto ti ho pensato, sempre col pensiero che ti andasse tutto sereno e liscio.
Tu hai visto giusto, nella nebbia, c'è energia e passione e c'è un grande cuore, solo che quello che tu hai visto forse non è un ariete, ma un toro, perchè maggio( mese del Toro) è il mio mese, legato al mio numero che è il 5.
Maggio il mese del vino e delle rose, è ciò che auguro a te e a tutta la tua famiglia.
Un bacio con schiocco :)

Paola Tassinari ha detto...

Esattamente Piero, ti dirò che mi è stata offerta una valutazione di Sgarbi, l'inserimento di 20 opere nel suo blog, che partirà fra poco, un'opera commentata da lui in una rivista mensile d'arte, alla modica cifra di 380 Euro.
Pensa quanto è mercanteggiata l'arte, ci avevo fatto un pensierino, le persone comprano per lustro, prestigio e la critica di Sgarbi sarebbe ben servita...ma poi ho detto chissenefrega!
Ciao Piero

pierperrone ha detto...

e' sempre difficile scegliere.
tu hai detto no.
un abbraccio.
Piero

Paola Tassinari ha detto...

Un abbraccio a te Piero :)

Gaetano ha detto...

Il toro ti attrae tanto e non vedi oltre, magari l'ariete da me intravisto, grazie alle sue corna specifiche ricurve molto pronunciate (a sinistra abbastanza scurite e a destra dal bagliore), e da te disposto inconsciamente, indica ciò che ci vuole per porti in armonia con te stessa. Il toro e l'ariete indicano due tipi di energia che si integrano formando una ideale coppia come il polo sud e polo nord di una calamita, quella dell'amore in te, giusto un simbolico pianeta terra che ruota in modo indefinito.

Il legame amoroso tra l’Ariete e il Toro rappresenta una perfetta fusione tra Amore (Toro) e Passione (Ariete).

Le due personalità si completano a vicenda: l’Ariete, impulsivo e frettoloso si butta a occhi chiusi nella relazione, mentre il Toro, più riflessivo, lascia che le cose prendano il loro corso.

Però in molto casi il romanticismo tipico del segno del Toro può andare a scontrarsi con il carattere estremamente pratico dell’Ariete, il quale a tratti può apparire persino indelicato.

Tuttavia quest’esperienza risulta essere molto utile per entrambi i segni, in quanto l’influenza del Toro può essere utile per dare un freno alle idee talvolta improponibili dell’Ariete, mentre quest’ultimo può aiutare l’amante ad essere più disinvolto e audace.

L’Ariete è profondamente attratto dalla sensualità, dalla gentilezza e dal buon senso del Toro, il quale, a sua volta, invidia al partner quelle qualità che egli vorrebbe possedere, soprattutto la capacità di afferrare al volo ogni opportunità.

Di solito il segno del Toro, grazie al suo buon senso, riesce a far ragionare il partner Ariete, sempre incline a prendere decisioni affrettate; ma può accadere anche che l’Ariete riesca a coinvolgere il Toro nei suoi progetti sballati, facendo leva sulla svogliatezza di quest’ultimo.
Questo rapporto è reso stimolante grazie all’imprevedibilità dell’Ariete, ma allo stesso tempo l’influenza del Toro contribuisce a dare un senso di sicurezza e stabilità.
http://www.oroscopo.it/servizi/amore/ariete-toro.html

Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

L'Ariete che hai visto tu, te lo dico io cos'è...è il Toro che mi ama così tanto da diventare focoso :), togliendoci dalle metafore, il mio uomo ideale deve essere romanticissimo ma anche appassionatissimo :) beh siamo per Pasqua chissà che non lo trovi dentro l'uovo di cioccolato...un bacissimo per te mio dolce amico.