L’erba che vedete nella foto è il tarassaco, in Romagna è chiamato
piscialetto perché ha proprietà
diuretiche e lassative, ma è pure ricco di vitamina A, B, C, D, le sue proprietà sono ben note fin
dall’antichità (il suo nome deriva dal greco ‘rimedio’, ‘guarigione’).
Si trova dappertutto e tutti l’avete vista e la conoscete. Adesso io non sono
un’esperta, quello che vi scrivo è sull’onda del piacere che provo nella
raccolta e nella cucina di queste erbe dei poveri che i ricchi manco si sognano…
non dire al padrone quanto son buone le erbe con lo zampone, quindi per
imparare qualcosa di più, andate in cerca degli esperti che sono in internet,
io vi scriverò solo quello che so… che è poco. Dunque dopo quello che vi ho scritto sul tarassaco,
vi dico che questa erba è buonissima in cucina, la potete spezzettare e fare un’insalata
con uova sode, condita con olio, sale, pepe ed aceto balsamico, potete usare le
foglie per imbottire i panini al posto del pomodoro o della rucola o dell’insalata.
Oppure la potete lessare quindi ripassare in padella con dadini di pancetta. Od
anche lessata, tritata aggiunta a uova sbattute, un cucchiaio di farina, sale e
pepe e fritta in padella per una frittata da leccarsi i baffi, volendo si può
aggiungere del formaggio per arricchirla. Allo stesso modo potete fare le
frittelle. Va anche bene assieme ad altre erbe o agli spinaci per il ripieno di
tortelli o crescioni, l’aggiunta di formaggio o dadini di pancetta o bacon è
sempre ben vista, per questi piatti un vino Albana secco si abbina bene. I suo i
fiori si possono aggiungere a insalate e frittate, sono tradizionalmente usati
per farne una sorta di vino, e i boccioli sott’aceto vengono consumati come i
capperi. Ma non è
ancora finita il lattice bianco dei suoi
steli e foglie è un rimedio tradizionale per eczemi e verruche. Vedete un po’
quante meraviglie per quest’erba che non è considerata seppur bellissima coi suoi
fiori gialli come il sole e quelle strane infiorescenze, chiamate soffioni, che
sembrano bolle di spiritelli… quanta bellezza, quanta bontà davanti ai nostri
occhi ciechi.
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