Scrivendo sullo squalo, il mio pensiero è volato al falco.
Lo squalo è il re del mare, il falco quello dei cieli. Mi direte -No è l’aquila la regina dei cieli- . -Appunto
la regina non il re-. Ho da poco letto un bel romanzo storico sulla falconeria
e sull’imperatore Federico II, tratta di Santi, Cavalieri e Amore, è di Franco
Fregni, edito da edizioni del girasole. Scene di falconeria sono rappresentate negli affreschi egizi più
antichi. La caccia con il falco era conosciuta in Cina già 2000 anni prima
Cristo, i romani la praticarono in tutte le province dell’impero, se ne ha notizia anche in Giappone, in India e in Persia, in
Europa fu introdotta con successo a partire dalla seconda metà del IX secolo. La
caccia con il falco affascinò anche Federico II. Per lui rappresentava da un
lato una manifestazione simbolica del potere legata a precisi rituali ed alla
costruzione di apposite strutture; dall’altro uno svago, anzi, una vera e
propria passione che coltivò per tutta la vita, oltre che un mezzo per
conoscere meglio la natura. Egli non era contento della sola pratica di questo
sport; voleva conoscere tutto, e si documentò leggendo ciò che fino allora si
conosceva degli uccelli e della caccia con i rapaci, convocò alla sua corte
molti abili falconieri mediorientali ed introdusse l’uso dell’azione
tranquillante del cappuccio (appreso dal mondo arabo) in sostituzione alla orribile
tecnica di cucire le palpebre dei rapaci. Questa passione per i falchi e il
loro comportamento nella caccia, di cui Federico si ispirava per muovere lo scacchiere dei
conflitti, è rimasta tutt’oggi, non la falconeria ma la passione, non è la prima
volta che mi hanno indicato con sorpresa e allegria: "Guarda, là nel cielo, c’è
un falco". A forza di sentirmelo dire anch’io scruto il cielo per scorgere un
falco, da qualche giorno poi un "falchetto" viene a posarsi sui fili della luce
accanto alla mia casa… a me non pare tanto pericoloso. Per terminare occorre
dire che Federico non riuscì ad ottenere un regno unito, fu scomunicato, perse
delle guerre, ebbe troppe donne, troppi sapienti, alla fine anche troppi
falchi, insomma non aveva il senso della misura.
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