Sì lo so che il titolo del post è storie di
animali, ma avendo scritto di squali non posso non citare la mitica Citroën DS. La prima volta che la vidi fu in
un abbordaggio “squalesco”, due ragazzi ci seguirono, eravamo io e mia cugina
su una Giulia un po’ scassata, ci bloccarono con lo “squalo”, così era chiamata
la Citroën DS perché appunto assomigliava a uno squalo e ci invitarono ad
andare con loro, allora si usava, come si usava fare l’autostop. Io ero
incantata dal ragazzo dagli occhi verdi e dall’auto meravigliosa e volevo
andare con loro, mia cugina più grande e sensata disse:“Abbiamo un altro
impegno, non veniamo, ciao, un’altra volta”. Mai più visti, ma da allora ogni
volta che vedo l’auto/squalo, ricordo il fatto. Nel 1955 uscì sul
mercato la Citroën DS, disegnata
dallo scultore Flaminio Bertoni, i
francesi non sarebbero mai riusciti a fare una tale bellezza, senza l’aiuto di
un artista italiano, e dall’ingegnere Andrè Lefebvre, fu chiaro da subito che
l’automobile era qualcosa di unico. L’auto alla partenza si alzava “in piedi”,
e poi finito di alzarsi partiva col muso proteso come all’attacco, sembrava
galleggiasse e danzasse. Andrebbe bene per tutti quelli che hanno problemi di
schiena. Nel 1962 il presidente francese Charles de Gaulle fu vittima di un
attentato. Il cecchino non centrò il suo corpo, ma una gomma della Citroën DS. L’auto però, grazie alle
sue sospensioni automatiche,
continuò ad andare tranquillamente su tre ruote. A Ravenna in una strada a
fianco di San Vitale ve ne è sempre una parcheggiata, sta acquattata accanto a
un palazzo, un po’ anzianotta ma sempre ricca di fascino.
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