Gennaio fa rima con acciaio, è un mese duro e freddo a volte
ci sono giornate anche assolate, ma quest’anno è solo freddo e grigio proprio
come l’acciaio. Nel giornale solo brutte notizie, le casette dei terremotati
che si sfasciano, la politica che cade nella meschineria, essì perché c’è anche
il peggio del peggio quando si finisce nel contrario della dignità e la
politica diventa come il turista occidentale che nei paesi poveri compra a
prezzi da fame sentendosi un altruista. A Ravenna ogni giorno una spaccata per
furti gretti e meschini di pochi euro, un assicuratore è stato minacciato con
le pistole e chiuso in bagno per ore per 40 euro, anarchia a tutto spiano
sputano ai carabinieri e impiccano gli animali, certo non è un bel mondo… alle
brutture, ai delinquenti si è aggiunta la meschineria, la grettezza e la
pochezza… è un mondo da poco e gennaio sembra un vespaio di topi o forse sono
solo io che vedo il bicchiere mezzo vuoto. Vorrei scrivere un diario rosa
invece è d’acciaio e così mi pare tutto brutto, ciò che scrivo, ciò che
dipingo, perfino il flauto mi sembra più stonato e mi sembra di non aver voglia
di fare niente e quello che faccio mi sembra inutile. Oggi l’unica cosa bella è
che ho fatto il brodo, è venuto saporito e giusto,
il lesso era ok, giusta dose di magro e di grasso, le patate erano dolci e le
carote spesse e toste e i passatelli sono venuti come Dio comanda, belli lunghi
e non si sono squagliati… domani vado a tagliare i capelli, che poveretti
quando c’è qualcosa che non va ci vanno in mezzo sempre loro.
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