Man Ray (1890-1976)
è stato un esponente poliedrico del modernismo, impegnato in diversi ambiti
artistici: pittura, scultura, cinematografia, incisione a stampa e poesia.
Tuttavia fu grazie alla sua produzione fotografica, dagli studi di nudo alle
fotografie di moda, fino ai ritratti, che divenne famoso. Fu chiamato il
fotografo del Surrealismo. I numerosi esempi di natura morta, i ritratti e non
solo ci mostrano come Man Ray sperimentasse
in modo costante nuove tecniche, allontanandosi dall’ambito descrittivo
della fotografia per avventurarsi verso forme di espressione poetiche ed evanescenti, grazie all’esposizione multipla, la solarizzazione e i fotogrammi
dallo stile unico che lo stesso artista chiamò “rayografie.” Man Ray,
che significa uomo raggio, era il suo
pseudonimo il vero nome era Emmanuel
Radnitzky, nato negli Stati Uniti, a Filadelfia, amava la Francia, morì a
Parigi nel 1976. A New York lavora nel 1908 come disegnatore e
grafico, nel 1912 inizia a firmare le sue opere con lo pseudonimo “Man Ray”. Nel
1915 conosce Marcel Duchamp di cui diverrà grande amico. A New York, con Marcel
Duchamp formò il ramo americano del movimento Dada, nel 1921, Man Ray affermò
che il
Dada non può vivere a New York e torna a Parigi, dove avvenne la sua prima
mostra, in cui venne esposta la famosa opera Cadeau, un ferro da stiro su cui
erano stati incollati dei chiodi, tipico esempio di un ready made illogico e
paradossale. Nell’immagine Il ritratto
immaginario del Marchese de Sade, presenta un pietrificato de Sade, con sullo
sfondo la Bastiglia integra, precedentemente Man Ray aveva realizzato un’altra
opera simile, ma sullo sfondo vi era la Bastiglia in fiamme. Il Marchese de
Sade fu effettivamente detenuto alla Bastiglia per la sua dissolutezza morale.
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