Casalinga di Voghera è un’espressione
idiomatica del lessico giornalistico, con cui s’intende indicare un’immaginaria
casalinga della piccola provincia, la cui figura rappresenta uno stereotipo della
fascia della popolazione italiana piccolo-borghese del secondo dopoguerra, dal
basso livello di scolarità e con un’occupazione lavorativa di livello molto
semplice o umile.
Che detto in
parole semplici è la casalinga che accudisce con amore, cura e dedizione marito
e figli, che si occupa e si interessa solo della sua casa, tirandola a lucido,
cercando i posti più convenienti in qualità/prezzo per fare la spesa, che
sorveglia ed educa amorevole, ma severa, i figli e quando arriva a casa il
marito dal lavoro, gli leva le scarpe e gli porta le ciabatte, riservandogli il
posto a capotavola e servendogli come pasto cibi freschi e non scatolame o
precotti.
Questo tipo
di donna non andava bene per la nuova società così l’hanno modernizzata, l’hanno
mandata a lavorare fuori, così alla sera marito, moglie e figli si ritrovano
stanchi e nervosi: la moglie tira fuori dal freezer due sofficini e li frigge
col fuoco alto per fare presto, così sporca la cucina e si inrazza, il marito
manda giù i due sofficini con faccia schifata, che non sfugge alla moglie, i
figli devono ancora fare il compito, la casa è un casino, i panni sporchi un
mucchio alto senza contare il mucchio di quelli da stirare, la moglie sbotta… non ne posso più, il marito risponde… eppure ti aiuto, lavo i piatti e vado a fare
la spesa, i figli non vogliono fare i compiti, ormai è tardi e chiedono ai
genitori di firmare qualcosa che attesti la loro impossibilità ad essere
interrogati ecc.
In molti
hanno rivendicato la paternità della calinga di Voghera, tra cui Alberto
Arbasino che così la definisce in un’intervista: “Tanti anni fa la casalinga di
Voghera concentrava in sé tutto ciò che di arretrato e di piccolo borghese c’era
in Italia. Da quel tempo si è aggiornata. Vive di trasgressioni. E’ impietosa.
Irriverente. Dissacrante. Ma rimane più piccola borghese che mai,
rappresentando la mutazione del gregge cui appartiene”.
immagine: statua della casalinga di Voghera
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