Betty aggirò
l’arco di Tito e iniziò la salita, sbuffando per il caldo; trovò il colle del
Palatino un paesaggio idilliaco, credeva di aver esaurito la vista del Foro
come massimo splendore, invece il colle del Palatino era altrettanto meraviglioso,
immerso nella natura e con gli incredibili resti delle domus imperiali.
L’evento
principale per la storia del colle fu il fatto che Augusto, che qui era nato,
lo scelse come residenza, da allora divenne logico per gli altri imperatori
risiedere sul Palatino, tanto che il termine Palatium divenne sinonimo di palazzo.
Tra l’anno
375 e il 379 d.C. le spoglie mortali di San Cesareo, da notare il nome, diacono
e martire di Terracina furono traslate, sul Palatino nella Domus di Augusto,
notate il luogo, fu il segno palese della consacrazione cristiana del palazzo e
di tutto il colle, ora Roma era della Chiesa.
Il Palatino,
è uno dei mitici sette colli di Roma insieme al Quirinale, Viminale,
Campidoglio, Aventino, Celio ed Esquilino; secondo la leggenda, Romolo e Remo
furono allevati da una lupa in una caverna alle pendici del Palatino al confine
col foro, e sempre qui avvenne la fondazione della città stessa ad opera di
Romolo, la cui abitazione è identificata in una capanna denominata Casa Romuli.
Il termine Palatium
forse deriva dalla dea Pale, una dea molto antica, a volte scambiata con
Minerva, a volte associata ai celti, probabilmente una dea legata anche agli
etruschi e forse ancora prima ai tirreni, in quanto questa dea aveva a che fare
coi culti della natura, dell’acqua, del verde e del fuoco e anche con la
guerra, univa lo sviluppo dell’agricoltura alla sua difesa.
immagine: Palatino- Roma
1 commento:
Buona serata
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