Certo che Betty, si rese conto che stava andando sulle
lunghe, sulle lunghissime, quanto tempo era rimasta sulla soglia di Santa Maria
degli Angeli? Infine si decise a entrare. Tra l’altro a furia di andare di qua
e di là, su e giù per la storia, la geografia, l’antropologia e molto altro,
quasi non si ricordava più nulla di quello che era accaduto, erano passati più
di dodici anni, un ciclo intero ( se c’è il ciclo di 12 mesi ci sarà anche
quello di 12 anni), sì ora rammentava era entrata a Santa Maria degli Angeli,
non sapendo bene come orientarsi, era talmente grande, cosa fosse servito aver
studiato tanto le guide turistiche di Roma, non lo sapeva, le sembrava di non
ricordare niente. Adesso fece il punto nella situazione della memoria, poi si
soffermerà sulla Basilica, più tardi. Ora era essenziale ricordare bene, dunque,
Betty era dentro, intenta a passeggiare nei pressi della Meridiana, cercando di
capirci qualcosa, (impossibile decifrare questo marchingegno, certo che rimase
bene impresso nella memoria di Betty, perché qualche anno dopo, in una sua
crisi maniaco depressiva andò a San Petronio a Bologna, dove c’è un’altra
famosa Meridiana, percorrendola all’indietro e a occhi chiusi credendo così di
decifrare l’arcano, ottenendo solo dei rimproveri dal custode, ma questa è
un’altra storia, è la storia del grande dolore di Betty, l’ultima goccia di
dolore che fece traboccare il suo vaso/testa nella malattia)
immagine: Meridiana Santa Maria degli Angeli
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