martedì 1 marzo 2022

Vacanze romane 142°

 


Dopo il regale ricevimento, i saluti e i convenevoli Betty con altri ospiti partirono in treno per ritornare al solito tran tran, mentre gli sposi sarebbero poi partiti per il viaggio di nozze. Betty era felice e contenta, anche se questi ricordi poi affiorarono amari, a Betty sarebbe piaciuto vivere a Roma ma non era il suo posto e questi ricordi la rendevano poi inadatta al suo vero posto. Questi ricordi affiorando dieci anni più tardi, la rendevano infelice perché pensava a ciò che poteva essere e non era. Pensava a un ricco tenore molto famoso che viveva al suo paese quando Betty era poco più che una bambina. Questo tenore aveva un’amante, una bella ragazza, una paesana e il tenore non la portò mai nei suoi viaggi o ai suoi concerti o ai balli che si tenevano nelle grandi ville dei dintorni, diceva che faceva questo per non rendere triste l’amante in quanto poi si sarebbe trovata a disagio e scontenta sia coi signori di cui non faceva parte, ma sarebbe poi stata infelice e disadattata anche col suo mondo d’origine cioè con le persone semplici del suo paese, che non le sarebbe più bastato. Betty pensava che il tenore fosse un contaballe e che si vergognasse dell’amante paesana ma col senno di poi capì che era la verità, anche Betty si sentiva né carne, né pesce, anelava a mondi diversi senza essere in grado di adattarsi e avendoli scoperti era insoddisfatta del suo mondo d’origine, mondo in cui viveva. Ma questi pensieri vennero dopo, molti anni dopo, durante il tragitto di ritorno Betty era felice e ripensava a ciò che di bello aveva visto, mentre il viaggio a Roma si concludeva Betty pensava all’Aventino, a Santa Sabina, a Villa Borghese e alla Casina Valadier. 

immagine: Casina Valadier

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