venerdì 1 dicembre 2023

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello

 

 
I fischietti in argilla, detti cucù, fanno parte della tradizione dell’artigianato materano e sono colorati come l’arcobaleno… (Fotografia di Annamaria Antonelli)

Quello che mi manca di Vito Coviello

Quello che mi manca 

è il colore azzurro di un cielo di primavera. 

Quello che mi manca 

è il colore di un’aurora, 

all’alba o al tramonto, 

sempre così bello, 

struggente sempre diverso.  

Quello che mi manca 

è il colore della neve, del mare in tempesta. 

Quello che mi manca 

sono gli arcobaleni ed i prati in fiore. 

Quello che mi manca 

è la luce del sole e delle stelle

in un cielo agostino. 

Quello che mi manca è

 la luce tenue di quel abat-jour 

che illuminava le nostre notti. 

Ma quello che mi manca in assoluto 

è la luce dei tuoi occhi, 

grandi, dolci e belli, 

che sorridevano innamorati 

ai miei bugiardi e traditori. 

Quello che vorrei, 

quando, come da sempre è stato stabilito, 

chiuderò tra le tue braccia 

questi miei inutili occhi, 

vedere ancora, un’ultima volta, 

il sorriso dei tuoi occhi 

per portarlo con me in cielo.


Quando la marea sale di Vito Coviello 

Quando la marea sale, milioni di gocce, 

insignificanti in sé, unite da un abbraccio, 

spostano tonnellate di metallo 

a forma anche di nave. 

Quando la marea sale, 

milioni di donne 

possono fermare il mondo. 

Le donne. 

Diceva e scriveva Joseph Conrad che 

“il problema delle donne il più delle volte 

sono gli uomini”. 

Cosa dire delle donne: 

un cervello multitasking, 

poetessa, scrittrice, avvocatessa, 

presidentessa, 

romana o allemanda che fosse, 

cattolica o luterana, 

o mezza luna orientale. 

La donna, dall’inizio dell’umanità, 

ha curato l’uomo, l’ha partorito, l’ha cresciuto, 

l’ha educato, lo ha amato, l

’ha riverito e ne è stata sempre trattata 

e, mal ripagata, malamente. 

La giornata delle donne non è una festa, 

è una ricorrenza, una ricorrenza di morte: 

delle donne sono morte in questa giornata 

per lavorare, chiuse, schiavizzate 

e le cose non sono cambiate,

 nonostante siano la maggioranza, 

nonostante siano le nostre compagne, amanti, 

sono tutto per noi, i nostri angeli 

ed io come uomo, in questa giornata, 

vorrei poter chiedere scusa, 

chiedere perdono a tutte le donne 

che subiscono violenza,  

una violenza assurda verso chi ci ama. 

Questa è la giornata delle donne, 

una ricorrenza 

ma se unite le donne, 

come le gocce d’acqua del mare, 

possono spostare intere tonnellate di ferro 

a forma di nave. 

Milioni di donne possono, se vogliono, 

cambiare il mondo e, con questo, 

voglio augurare a tutte le donne 

una buona festa ma che sia una festa, 

non più una ricorrenza del dolore, 

una festa dell’uguaglianza. 

Passerà qualche generazione indubbiamente. 

Eh! La colpa dei maschi maleducati 

e malcresciuti.

Nessun commento: