Ho amato e sempre amerò i narcisi, le nuvole gialle che appaiono come un piccolo sole che illumina le fredde giornate ancora invernali, questi fiori campestri che sbocciano lungo i fossi mi struggono, sono l'essenza di quello che potrebbe essere e non è e che mai sarà, sono fiori fuggitivi, dell'attimo che passa e di cui ti accorgi solo quando è passato, sono la vita così bella e così mortale, un narciso ti ricorda la spada di Damocle, pronta a trafiggerti.
A marzo, il mese pazzerello li raccolgo e li metto nei vasi assieme alle viole, da sempre anche quando non sapevo che il viola è il complementare del giallo, il viola è formato dal blu e dal rosso non ha il giallo un po' come se il viola fosse la morte a cui manca il giallo, il colore della vita.
Amo i narcisi e sono narcisista, contenta di esserlo, chi non ama se stesso non ama neanche gli altri.
Certo gli psicologi la intendono addirittura come malattia, dicono che il narcisista non riesce ad aprirsi
all’altro perchè significa mettere in discussione il proprio modo di
essere, correre il rischio di sentirsi fragile, essere alla mercé
dell’altro, dipendere dall’altro, e non ultimo, senza alcuna garanzia
di non essere traditi o delusi. La paura della sofferenza per
l’eventuale fallimento genera la decisione di chiudersi nel proprio
mondo, lasciando fuori tutti, indiscriminatamente.
Come narcisista vi dico che il mio mondo è speciale, ma anche il vostro lo è, e come un giardino segreto va coltivato di persona, e solo chi ne ha la chiave può affacciarsi sulla soglia .
Nella mitologia Narciso era un bellissimo giovane figlio del dio fluviale Cefiso e della ninfa Liriope.
Alla sua nascita la madre interrogò Tiresia il quale disse che il
figlio sarebbe sopravvissuto se non avesse conosciuto mai se stesso.
Insensibile all' amore respinse molte fanciulle e ninfe fra cui anche
Eco che per questo morì. Nemesi lo punì facendolo innamorare della
propria immagine e lui la contemplò fino a morire. Altri dicono che mori
nel tentativo di baciarla e cadde nella acqua morendo annegato. Dove
morì Narciso spuntò il fiore che porta il suo nome. Secondo altri lui
stesso fu trasformato in quel fiore.
Come vedete Narciso decise di conoscere se stesso ed è quello che piace a me, lo concepisco come senso della vita.
Il narciso è un fiore bellissimo e profumatissimo, esistono moltissime specie che si distinguono dal loro tipo di fiore e dal colore, sono tutti di estrema bellezza, eleganza e fascinosi , anche se i gialli sono spettacolosi.
Il significato di questo fiore, è autostima, vanità ed incapacità d'amare, addirittura pura superstizione, regalare un fiore singolo di narciso prediceva sventure.
Gli antichi Romani credevano che i narcisi crescessero nelle profondità
dei Campi Elisi e quindi li piantavano sulle tombe.
Un fiore mai visto, un narciso, stava per essere raccolto dalla figlia
della dea Demetra, Persefone (o Kore), quando emerse il dio Ade dalla voragine
apertasi dal mondo degli Inferi per rapirla, caricandola a forza
su un carro dorato, trainato da due cavalli immortali, e condurla nel
suo regno sottoterra per sposarla.
1 commento:
HEY Paola ciao, io sono ancora nel mio blog, istintuale, ciao e a presto, Ettore
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