domenica 18 novembre 2018

PAUL DELVAUX


Paul Delvaux (1897/1994) è stato un pittore belga surrealista, nacque vicino a Liegi nel 1897. Di condizioni agiate ebbe una buona educazione studiando musica greco e latino, questi ultimi studi lo influenzarono sui suoi soggetti pittorici preferiti, ovvero le scene mitologiche. Studiò pittura e architettura all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles, iniziando poi ad esporre tele parzialmente influenzate dall’Impressionismo e dall’espressionismo. Successivamente ispirato da Giorgio de Chirico e da Renè Magritte e dal movimento del Surrealismo, a cui aderì, cambiò radicalmente stile. In realtà Delvaux non si considerò mai come un vero surrealista in quanto si riteneva un pittore classico, un classicismo attraverso riportare la vita moderna dei suoi giorni in maniera criptica e velata di arcano. Nelle sue tele domina un inquietante nudo femminile, carico di erotismo sfinito e finito, talvolta li presenta come scheletri, quasi una trasposizione delle danze macabre dei castelli medioevali. Eseguì anche dei murales, nonché molte interessanti acqueforti. Nel 1965 fu nominato direttore dell’Accademia Reale di Belle Arti del Belgio. Morì a Furnes il 20 luglio 1994. Aspettando la liberazione (Scheletri in ufficio) tela del 1944, che potete vedere nell’immagine, gli impiegati, non sono uomini in attività sono scheletri, sono già dei morti e il titolo gioca su due aspetti, la liberazione dall’orario di lavoro e dalla vita assai breve che abbiamo, in quanto appena nasciamo abbiamo già la spada della morte sulla nostra testa. Una rivisitazione in chiave moderna della danza macabra un tema iconografico tardomedievale, un memento mori (ricordati che devi morire) che esprime una visione  esasperata della morte. Delvaux insiste su questo tema portandoci o ad essere troppo allegri e spensierati  addirittura menefreghisti o all’opposto tristi e depressi quasi pensando al suicidio… meglio pensare che se c’è vita non c’è morte e viceversa.    

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