René François
Ghislain Magritte (Lessines, 21 novembre 1898 – Bruxelles, 15 agosto 1967) è stato un pittore surrealista
belga.
Magritte, detto anche le saboteur tranquille per i suoi lavori
che presentano scene reali tranquille e asettiche cambiandone però i parametri,
decontestualizzando gli oggetti dipinti, così può presentare una semplice pipa
iperrealista scrivendoci sopra questa non
è una pipa oppure un paio di
scarpe che al posto della parte davanti presenta delle dita oppure un masso
pesantissimo che vola. Magritte vela
di mistero il reale, il normale, insinuando dubbi attraverso la realtà. I suoi
lavori fantastici, immaginari ed enigmatici lo avvicinano agli artisti della
Metafisica come Giorgio de Chirico. La vita di Magritte, al contrario di altri
surrealisti e dadaisti non è trasgressiva, nel 1916 si iscrive all’Accademia di
Belle Arti di Bruxelles più tardi si sposa con la compagna di sempre. Lavora
come grafico, cambiando vita quando incontra le opere di de Chirico. Conosce il
teorico dei surrealisti, Breton, aderisce al movimento ma viene stroncato dalla
critica. Successivamente sempre
con la moglie va a Parigi, ma la galleria La Cantaure di Bruxelles per cui lavorava a tempo pieno chiude e Magritte torna in Belgio e riprende il lavoro di grafico. Per sfuggire
ai nazisti ritorna in Francia, questa volta al Sud, a Carcassonne. Magritte
raggiunge il successo solo negli anni Sessanta, dopo pochi anni muore. Nel 1953
esegue Golconda che raffigura
una serie di uomini in bombetta che
cadono dal cielo, come se si trattasse di pioggia. Così Magritte descrive
la tela: “C’è
una multitudine di uomini, di uomini diversi. Ma poiché una multitudine non fa
pensare a un individuo, tutti gli uomini sono vestiti allo stesso modo…
“Golconde” era una ricca città indiana, una specie di miracolo. Io ritengo che
sia un miracolo poter camminare attraverso il cielo sulla terra”.
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