A questo punto a Betty venne a noia di scrivere sulle quarte
vacanze romane, venne a noia di scrivere di cose che tutti possono conoscere
digitando su Google o cercando su Wikipedia. A Betty sembrò più attraente
indagare su lei stessa, una specie di turismo dell’anima. Forse questo nuovo
desiderio “turistico” le era nato dalla lettura di un romanzo che aveva letto
in agosto, mentre stava stesa sul suo asciugamano giallo in riva al mare, con
le spalle rivolte contro il sole e la testa sostenuta da un cuscino di sabbia e
gli occhiali da vista inseriti sotto quelli da sole. Il romanzo in questione
era “I turbamenti del giovane Törless” di Robert
Musil in cui si parla di cadetti che studiano in un esclusivo collegio militare
con la prospettiva di un luminoso futuro, si parla di ragazzi che fanno parte
di famiglie altolocate dell’impero austro-ungarico di fine Ottocento. Tra i
ragazzi ci sono turbamenti sessuali, una omosessualità non solo latente che
sfocia nel bullismo: due ragazzi cercano di colpevolizzare, di rendere un
mostro Basini, il cadetto che sodomizzano, picchiandolo e torturandolo,
scaricando la loro lussuria come colpa della vittima. Törless pure sarà vittima
di questo languore omosessuale ma lo accetta senza infierire sul Basini,
accetta quel qualcosa che interiormente spinge all’irrazionalità, ad andare
contro ciò che la ragione, il comportamento corretto esige: accetta lo stimolo
dell’omosessualità come qualcosa che si muove in lui, qualcosa da provare come
esperienza. Paragonando ciò che sente con l’astrattismo della religione, che
esiste su basi ipotetiche ma anche con la “non sicurezza” della matematica cioè
i numeri immaginari. I cosiddetti numeri immaginari nascono da un risultato che
non si può ottenere ovvero la radice quadrata di un numero negativo, infatti la
radice quadrata di -4 non fa -2 perché -2x-2 fa 4 e non -4 mentre l’unità dei
numeri immaginari è caratterizzata dall’essere un numero il cui quadrato è
uguale a -1 ma come ho scritto non esiste la radice quadrata di -1 e allora? Törless
decide che nella vita si deve accettare ciò che viene dal di dentro, come prova
o esperienza senza pensarci troppo sopra, come nei numeri immaginari le
certezze non esistono ma possono diventare pseudo certezze.
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