Una volta
Tea mi chiese se potevo prestarle i miei
stivali bianchi, per la prima volta
aveva chiesto un prestito, si vede che quegli stivali le piacevano proprio
molto, a me avevano già stancato, ma non
glieli prestai neanche una volta, proprio perché lei li desiderava
tanto… ed ero sua amica.
Tea non
continuò gli studi, era brava, molto brava, era speciale Tea, bella, brava
e buona, andò a lavorare, in famiglia
occorrevano soldi, la persi di vista.
Io andai al
liceo classico, lo avrebbe meritato di più Tea che amava il latino ed era
innamorata di Achille, dei greci, io continuai gli studi per la mia famiglia,
ci teneva tanto che io l’unica figlia, diventassi
un medico.
Infatti oggi
sono un medico, sposata ad un medico, stimata e rispettata da tutti.
Sono pure
molto chic, certo non ho la bellezza un po’ volgarotta della Tea di un tempo, io ho una bellezza
elegante, di classe, capelli lisci color miele, snella, porto pantaloni chiari
e camicetta leggera con mocassini in
tinta al lavoro, di pomeriggio o di sera sempre dei tubini dal taglio perfetto,
colori scuri d’inverno, chiari d’estate… e scarpe rigorosamente Louboutin,
inoltre sempre e solo un gioiello…est
modus in rebus ( c’è una misura nelle cose).
Tea, dopo il
primo anno di liceo, lasciò la scuola per lavorare in un supermercato, non la
vidi più. Sapevo che aveva iniziato a frequentare brutte compagnie, ragazzi e
ragazze più dediti alla droga e
allo spaccio che altro.
A
diciott’anni se ne andò con una specie di
hippie con la chitarra, in giro per il mondo, poi non seppi più nulla.
Quante volte
si può tradire?
Cinque anni fa sotto ai portici, a Bologna,
velocemente camminavo per prendere il treno e tornare a Ravenna, quando notai ,
una figura aggraziata che suonava un flauto e chiedeva l’elemosina, era Tea e
nonostante gli stracci era bellissima, la odiai.
Le tirai un
Euro nel cappellino ai suoi piedi e feci finta di non riconoscerla, ai miei
occhi esperti di medico la riconobbi
come intossicata da droghe e da alcol,
ma la odiai perché nonostante tutto era bella e dignitosa più chic di me.
E
all’improvviso le note di De André, le note del Pescatore mi rimbombarono nella
testa, ma nonostante ciò tirai dritto.
immagine di Teoderica
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